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Torna l’atletica all’Arena Mennea, domani prima edizione per il Trofeo interregionale Città di Ariano Irpino

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Domani, domenica 20 giugno, è il giorno della prima edizione per il Trofeo interregionale Città di Ariano Irpino, dedicato ad allievi e cadetti.

L’amministrazione Comunale è lieta di comunicare che presso l’Arena Pietro Mennea avremo l’onore di ospitare l’incontro che avrà sei rappresentative regionali al via: la città di Ariano rappresenterà la Campania insieme a Basilicata, Calabria, Lazio, Molise e Puglia. Due settimane dopo il Trofeo Pratizzoli di Modena, ecco quindi un altro importante appuntamento che stavolta vedrà coinvolto il Centro-Sud per l’organizzazione del Comitato regionale FIDAL Campania. Folto il programma della manifestazione, con 24 gare in poco più di tre ore nel pomeriggio di domenica: otto per gli allievi (100, 200, 400, 1500, triplo, giavellotto, alto, 4×100), sette riservate alle allieve (100, 200, 400, 800, lungo, peso, 4×100), quattro con i cadetti (300, 1000, alto, peso) e cinque per le cadette (300, 1000, lungo, giavellotto, peso). Tra i convocati nelle varie rappresentative, anche alcuni giovani che si sono già messi in evidenza a livello nazionale come la cadetta pugliese Jacqueline Akakpovi, terza alla rassegna tricolore dell’anno scorso sui 300 metri, che è iscritta nel salto in lungo mentre nei 200 allieve ci sarà la sorella Yasmine Akakpovi, campionessa italiana cadette del triplo. Da seguire poi altri finalisti ai campionati italiani di categoria dello scorso ottobre, dal pesista calabrese Marco Caccamo al saltatore in alto Adolfo Colasanto in gara per la Puglia, dalla giavellottista Malinka Wojcikoski (Campania) alla mezzofondista Sara Pontani (Lazio) nei 1000 metri.

La manifestazione comincerà alle ore 15.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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