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Si dice spesso che la bellezza è negli occhi di chi guarda. Per Milagros Rivera e Maria Zambrano è insita nel femminile

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La bellezza non si può spiegare eppure da sempre l’uomo la rincorre, la cerca e tenta di riprodurla nell’arte e nella vita. Oggi sembra che l’unico concetto di bellezza considerato, sia quello esteriore, la frivola bellezza delle forme ideali che vengono dettate dalle mode, diffuse ulteriormente grazie all’utilizzo sconsiderato dei media che influenzano la società. Artisti, filosofi ma anche scienziati non sono mai riusciti a darsi una risposta conclusiva sulla bellezza. Persino Darwin si è chiesto, ma senza trovarne prova conclusiva, se esistessero “parametri” di bellezza propri di ogni specie.

Il prof. Semir Zeki (docente di Neuroestetica presso il Dipartimento di Biologia cellulare e dello sviluppo della University College di Londra) ha espresso quale sia il funzionamento dei neuroni che sottendono alla percezione della “bellezza”. E dice che quando una persona vede un bel volto, come risposta neuronale nel suo cervello si nota un aumento di attività nelle aree visive, nelle aree deputate alla percezione dei volti e in una parte del cervello emozionale, nota come corteccia mediale orbito frontale. L’attività di questa parte di corteccia è direttamente correlata alla bellezza ma le aree suddette non possono essere attivate in egual modo in ogni individuo alla vista dello stesso volto, dello stesso fiore, ecc., per cui emerge ancora il carattere soggettivo del bello. La bellezza è un concetto astratto percepita tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni piacevoli e che attribuiamo a elementi già conosciuti (come oggetti, persone, suoni, concetti), e si collega a un contenuto emozionale positivo. E’ esperita consciamente o incosciamente con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale. Per Thomas Mann la bellezza colpisce i sensi. La bellezza trafigge. Io non ho potere sulla bellezza, ma la bellezza ha potere su di me.

Pensiamo al concetto di bellezza nell’antica Grecia. Per i Greci un corpo è bello quando ogni sua parte ha una dimensione proporzionata alla figura intera. L’atleta è il soggetto preferito dagli scultori classici e diventa il modello per rappresentare anche la divinità. Nel Medioevo invece la bellezza fa paura, all’interno della società la religione la identifica come espressione delle tentazioni del Maligno ( alle donne belle era anche attribuito di essere streghe). Dobbiamo arrivare al Rinascimento perché sia vista come segno del divino, grazie alla bellezza eleviamo lo spirito alla contemplazione. C’è l’incanto della Natura che sa davvero stupirci, sorprenderci, innestare in noi il senso del meraviglioso. Certi paesaggi naturali, un cielo stellato, un tramonto, il mare lasciano senza parole. La bellezza dentro cui tutto è perfetto ci pone interrogativi sulla nostra esistenza dentro un mondo naturale.

Nicolò Tommaseo disse: “La bellezza delle cose, più che l’utilità, v’innalzi l’anima a Dio”. Questo invece è un periodo della storia dell’uomo in cui si è fortemente concentrati sull’utilità, piuttosto che sulla bellezza. Il pensiero unico attuale è il profitto. San’Agostino affermava che “Come l’amore cresce dentro di te, così cresce la bellezza. Perché l’amore è la bellezza dell’anima”.

Nell’Idiota” Dostoevskij scrive: “ la bellezza salverà il mondo”. Per Dostoevskij la contemplazione della Madonna di Raffaello era la sua terapia personale, perché senza di questa avrebbe disperato degli uomini e di se stesso, di fronte a persone cattive distruttive e altre che vivevano immerse negli abissi della disperazione.

Bellezza è anche il dono che facciamo di noi stessi agli altri, quello che racchiude la nostra interiorità forte dei suoi valori, della coerenza, dell’attenzione all’altro. In un singolo gesto, in una mano tesa, in un sorriso c’è la bellezza profonda. Nelle tante persone che incontriamo nel nostro lavoro e nelle loro storie ci può una bellezza infinita. Sulle strade che percorriamo ogni giorno, nei Paesi che visitiamo. Dovremmo certo sviluppare la sensibilità e lo sguardo capaci di cogliere tutto il bello che c’è attorno a noi.

Ma la moderna società occidentale ci propone un modello per quanto riguarda le donne, artificiale, metà pelle e metà plastica che non sono donne reali: la concezione del “corpo perfetto femminile” viene alimentata dall’introduzione di mode che le persone seguono spendendo tanti soldi. Le donne gonfiano il seno con il silicone, allungano capelli corti con altri sintetici oppure cambiano il colore degli occhi con delle lenti a contatto. Il risultato è un corpo femminile che assomiglia a quello di una bambola. E così il concetto di bellezza naturale viene gradualmente rimpiazzato dalla fantasia. Ma senza eccedere in estremismi c’è una bellezza estetica che è cura di sé: le donne di ogni epoca e razza hanno dedicato attenzione al proprio modo di porsi e di apparire, ai vestiti, al volto. Presentarsi al meglio che è anche una forma di rispetto verso gli altri. Questo tipo di bellezza ha avuto interpretazioni diverse nel corso dei secoli, a seconda delle mode.

Milagros Rivera, una storica spagnola ci dice sulla bellezza estetica che “noi donne abbiamo reso culto alla bellezza del nostro corpo un po’ da sempre. Lo abbiamo fatto prendendocene cura, tenendolo pulito, amandolo, nutrendolo adeguatamente, ornandolo…, e soffrendo quando la malattia o altre circostanze ostili costringevano a sospendere il culto. Il tempo che una donna dedica al culto della bellezza non lo dà al capitalismo o ad altro sistema di sfruttamento”. Milagros Rivera ci spiega che l’apparenza o apparizione genuina è quella della creatura umana nel momento dell’essere data alla luce da sua madre, quando compare nel mondo. Siamo noi donne che, con la nostra apparenza e la nostra presenza, reinstauriamo ripetutamente la nascita, indicando la strada verso l’origine, verso l’aurora della vita, non verso il tramonto e la morte. Ancora María Zambrano, filosofa e saggista spagnola, scrive nelle sue opere che l’essere umano è una creatura “nel frangente di una continua nascita”. Nella nascita appariamo e dobbiamo curare questa apparenza.
Forse per questo l’apparenza del corpo delle donne è stato, nell’Europa cristiana, una questione teologica, cioè una questione relativa a Dio. In quell’epoca i teologi discussero instancabilmente se era peccato che una donna si adornasse. E conclusero di sì. Per argomentarlo, scrissero in latino molti trattati intitolati De ornatu (Sull’ornamento). La sostanza del dibattito fu che, adornandosi, una donna modificava l’opera di Dio.
La condanna cristiana dell’ornamento femminile è pura misoginia. La Rivera prosegue dicendo che: “ è unicamente il corpo delle donne quello che mette al mondo qualcosa di divino, qualcosa proprio di Dio, qualcosa che dà molto a che pensare e temere.” E’ insita nella donna la cura del proprio corpo e della propria bellezza. La parola κοσμεω ( leggi Kosmew), da cui viene la parola cosmetica, significa mettere ordine, adornare, in opposizione al caos. Le donne lo hanno sempre fatto e non si devono sentire in colpa se curano la loro bellezza, il loro apparire. Una Donna che si cura onora la madre che l’ha generata, onora la sua opera. Si può essere cristiani però dando il giusto peso alla bellezza combattuta da schiere di uomini misogini, impauriti dalle donne per la paura inconscia di essere riassorbiti nell’utero.

Propaghiamo il bello non solo nella ricerca dell’estetica ma nell’interiorità e negli atteggiamenti: questo è in grado di cambiare noi stessi, la società, il mondo. Emozionano le parole di Anna Frank,nel suo diario: “pensa a tutta la bellezza ancora intorno a te e sii felice”.

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Arrestato un 44enne di Ariano per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti

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Nell’ambito dei servizi pianificati per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, i poliziotti del Commissariato di P.S. distaccato di Ariano Irpino (AV), nella tarda serata di ieri, hanno tratto in stato di arresto in flagranza un 44enne del posto, con a carico precedenti di polizia, trovato in possesso di sostanze stupefacenti.

In particolare, nel vano motore dell’autovettura condotta dall’uomo, all’interno della vaschetta del liquido lavavetri, venivano rinvenuti nr. 5 involucri termosaldati in cellophane contenenti eroina, del peso di 5,75 grammi, e nr. 4 involucri termosaldati in cellophane contenenti cocaina, del peso di 20,90 grammi. La successiva perquisizione presso l’abitazione della predetta persona consentiva di rinvenire, all’interno di uno scatolo, un bilancino di precisione, una forbice, un misurino, una tessera plastificata e un accendino; materiale occorrente per il confezionamento delle dosi. Il tutto veniva debitamente sottoposto a sequestro.

Il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Benevento, avvisato dell’arresto, disponeva gli arresti domiciliari dell’indagato, in attesa dell’udienza di convalida.

Le contestazioni sono allo stato provvisorie e la misura cautelare è stata disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi i mezzi di impugnazione e il destinatario della misura stessa è una persona sottoposta alle indagini e, quindi, presunto innocente fino all’esito del giudizio definitivo.
 

Le misure e le attività svolte con il coordinamento della Procura della Repubblica di Benevento sono tese a rafforzare la prevenzione e il contrasto alla vendita e al consumo di sostanze stupefacenti.

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ARIANO MUSIC STATION 2025-Fede, gusto, musica e tradizione: la festa che siamo

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Anche quest’anno, la storica stazione di Ariano Irpino si prepara ad accogliere l’Ariano Music Station 2025, l’evento che unisce spiritualità, cultura popolare e intrattenimento, promosso dalla Pro Loco Nuovamente e dalla Parrocchia San Giovanni Evangelista.

Tre giorni – dal 17 al 20 luglio – per vivere un’esperienza autentica, intensa e condivisa nel segno della fede, del gusto, della musica e della tradizione, nel cuore della nostra comunità.

Come in una canzone di Ligabue: “Siamo chi siamo”… e quando suonano le note giuste… diventiamo festa. E il nostro slogan è appunto : la festa che siamo.

Un cuore che prega

Al centro dell’evento c’è la celebrazione religiosa della Festa del SS. Salvatore, un momento di raccoglimento e preghiera che rinsalda le nostre radici spirituali. Ogni sera, dal 17 al 20 luglio, alle ore 18.30 sarà recitato il Santo Rosario, seguito dalla Celebrazione Eucaristica alle ore 19.00.
Domenica 20 luglio, alle ore 17.30, la solenne Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da Sua Ecc.za Mons. Sergio Melillo, cui seguirà la tradizionale processione lungo le strade della comunità.

Una festa per il palato

Il piazzale della stazione si trasformerà in un vero e proprio centro gastronomico all’aperto. I profumi della nostra terra, le specialità arianesi, la passione della cucina tradizionale: ogni piatto sarà un viaggio tra i sapori autentici del nostro territorio, preparato con orgoglio e amore.

Il ritmo della musica

Ariano Music Station è anche musica che unisce, che emoziona, diverte, coinvolge.
Ecco il programma musicale nel dettaglio:

  • Venerdì 18 luglio, ore 21: “Note in scena” con l’esibizione degli allievi del Centro di Formazione Musicale MusicOn.
  • Sabato 19 luglio, dalle ore 16: “NUOVA SCENA”, la prima edizione del contest RAP. Alle ore 21 saliranno sul palco i travolgenti Botti di Re Ferdinando, e a seguire un energico DJ Set.
  • Domenica 20 luglio, ore 10: 8ª edizione del raduno di auto e moto d’epoca. Alle ore 21 il gruppo musicale Note Magiche, e alle 22.30 l’attesissimo ritorno di una leggenda della comicità e della musica napoletana: TONY TAMMARO. La serata si concluderà con l’estrazione della lotteria.

Una comunità che non dimentica

Ariano Music Station non è solo un evento, ma un simbolo di identità collettiva, un’espressione della nostra memoria, della fede condivisa, della cultura che ci appartiene.
È il nostro modo di ricordare chi siamo, da dove veniamo, e di guardare avanti insieme, con speranza e spirito di appartenenza.

Un grazie dal cuore

Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che, anno dopo anno, con il loro contributo economico, il loro incoraggiamento e la loro vicinanza spirituale, sostengono questa festa.
È anche grazie a voi se questa tradizione continua a vivere con passione e devozione.

Ariano Music Station 2025: la festa che siamo. Vi aspettiamo.

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Al Palazzetto dello Sport, presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese

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Domenica 27 luglio alle ore 18:00, presso il Palazzetto dello Sport di Ariano Irpino, si terrà la presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.

L’incontro si svolgerà alla presenza dell’autrice, che offrirà al pubblico una narrazione composta da dieci storie tese a rappresentare, attraverso immagini cariche di umanità, lo spirito di un popolo al centro della storia contemporanea.

A dialogare con Albanese sarà Moni Ovadia, figura nota nel panorama teatrale e attivo sostenitore dei diritti sociali. L’evento è promosso da CittadinanzAttiva – Assemblea Territoriale Ariano Irpino, Proloco Nuovamente e Progetto Riformista.

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