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Attualità

Provincia-Il 21 giugno Festa della Musica al Carcere Borbonico

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Per festeggiare la musica, una delle più antiche forme d’arte della storia, il Museo Irpino apre straordinariamente le sue porte al pubblico lunedì 21 giugno 2021 e nello splendido scenario del Carcere borbonico si darà vita ad uno spettacolo di arte e cultura.

Due concerti a cura del Conservatorio di Musica di Avellino “Domenico Cimarosa”, una mostra a cura della Biblioteca provinciale S. e G. Capone e una speciale visita alle sezioni del Museo Irpino compongono il vasto programma di questa giornata.

Le attività si svolgeranno sia all’esterno che all’interno della struttura.

L’accesso sarà libero ma gli ingressi saranno contingentati nel pieno rispetto delle norme anti-covid vigenti.

 

PROGRAMMA

h. 10.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00

Sezioni del Museo irpino

max 20 persone contemporaneamente

SULLE NOTE DEL RISORGIMENTO

Una visita straordinaria delle sale del Museo con un sottofondo musicale davvero speciale. Da Giuseppe Verdi a Goffredo Mameli, da Francesco de Sanctis a Michele Pironti, arie e storie sonore di altri tempi accompagneranno i visitatori alla scoperta dell’800 italiano e non solo.

a cura di Coopculture

h. 10.00 – 13.00

cortile

max 40 persone

FAIRY GUITAR QUARTET

Concerto di chitarre e mandolini a cura del Conservatorio di Avellino Domenico Cimarosa

 

h. 17.00 -20.00

cortile

max 40 persone

RASSEGNA CHITARRISTI e SOLISTI

Concerto a cura del Conservatorio di Avellino Domenico Cimarosa

 

h. 18.00 – 20.00

sala espositiva piano terra

max 10 persone contemporaneamente

DAI “MUSICI, CANTORI E SUONATORI” ALLA “SCUOLA MUSICALE DI NAPOLI”

Mostra a cura della Biblioteca provinciale “Scipione e Giulio Capone” di Avellino

Per celebrare questa giornata un’insolita esposizione, alla scoperta della storia della musica, sfogliando le pagine di libri antichi e giornali d’epoca.

Attualità

Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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