Mettiti in comunicazione con noi

Attualità

Nasce ad Ariano la birra di filiera corta

Pubblicato

-

ARIANO. DAL CAMPO D’ORZO ALLA BIRRA 
LA CIA E LA COOPERATIVA FILO VERDE IN CAMPO PER I PRODOTTI DI QUALITA’
 

Nasce ad Ariano la filiera della birra e dei grani duri di qualità targati CIA Avellino d’intesa con i produttori della cooperativa Filo Verde. Quest’anno alcuni soci della cooperativa Filo Verde hanno avviato dei campi sperimentali di coltivazione d’orzo e di grani duri antichi destinati alla produzione di una birra tutta “made in Irpinia”, di prodotti da forno e pasta. Nei giorni scorsi i tecnici della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), insieme ai responsabili della Agroalimentare Sud, una delle due malterie italiane, ad un tecnico del CRA di Foggia ed ai tecnici dello STAPA CEPICA di Avellino hanno effettuato un sopralluogo nei campi sperimentali.

“Si tratta di due progetti di filiera finalizzati al miglioramento della qualità dei prodotti ed all’ottenimento di maggior reddito per gli agricoltori – spiega Gianfranco Cuoco, presidente CIA Ariano -. Uno è il progetto dell’orzo, l’altro è quello del recupero delle varietà antiche di grano duro quali la Saragolla e il Senatore Cappelli. Il primo è finalizzato a produrre l’orzo che poi diventerà prima malto e poi birra prodotta ad Ariano. Il secondo è finalizzato alla produzione di grani duri adatti alla produzione di pasta fresca grazie ad un accordo con i produttori di Gragnano e prodotti da forno di alta qualità in virtù di accordi con i mulini ed i forni locali”.

I campi sperimentali stanno dando un’ottima risposta in termini di crescita ed a giugno dovrebbe arrivare la prima birra prodotta con orzo locale. “Ci interessa molto il concetto di filiera corta – dice Ottone La Porta, presidente della Cooperativa Filo Verde – cioè produrre le materie prime ed i semilavorati per le aziende locali. A tal proposito la nostra cooperativa si è attrezzata per l’ammassamento dei cereali. In sostanza abbiamo degli spazi adatti allo stoccaggio sia dell’orzo che dei grani duri, in modo da poter immettere sul mercato il prodotto quando ci sono le condizioni per noi più vantaggiose”.

Si tratta di un progetto rigoroso che punta al miglioramento della qualità dei semilavorati. “Ogni coltivatore ha un quaderno di semina sul quale vengono annotate tutte le lavorazioni effettuate sui campi – spiega l’agronomo Anna Maria Ardente, tecnico della CIA -. I nostri tecnici seguono le coltivazioni dalla semina alla fine dello stoccaggio”.

Per quanto riguarda l’orzo, le sementi sono state fornite dall’Agroalimentare Sud di Melfi, una malteria che fornisce quasi tutti i grandi produttori di birra italiani. “Siamo in grado di stoccare l’orzo in modo da restituire ai nostri clienti il loro prodotto – spiega Pasqualino Mineo -. In questo modo possiamo assicurare ai birrifici la tracciabilità del malto”.

Il malto così prodotto, infatti, finirà in una birreria che sarà realizzata nella distilleria di Taverna delle Monache grazie ad un progetto di quattro giovani di Ariano della cooperativa Exbeer che realizzeranno anche un area pic nic ed un centro per la consumazione di prodotti tipici locali. Si tratta del primo esempio concreto di produttori che fanno sistema.

 

 

Advertisement
1 Comment

Attualità

Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

Pubblicato

-

I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

Continua a leggere

Attualità

Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

Pubblicato

-

nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

Continua a leggere

Attualità

Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

Pubblicato

-

Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

Continua a leggere
Advertisement

Più letti