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Maraia (M5S):” Interrogazione al Ministro sul carcere di Ariano Irpino, si intervenga al più presto”

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Il deputato dei 5 Stelle, Generoso Maraia, ha inoltrato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia,Alfonso Bonafede, sulla questione sicurezza e vivibilità all’interno dei penitenziari irpini ed in particolar modo su quello di Ariano. Di seguito il comunicato dell’onorevole Maraia: 

Le condizioni di vivibilità e di sicurezza all’interno degli istituti penitenziari irpini, in particolare all’interno della Casa Circondariale “Pasquale Campanello” di Ariano Irpino, hanno assunto da tempo livelli elevati di problematicità.

Sono dunque intervenuto, accogliendo anche le sollecitazioni provenienti dal personale di polizia penitenziaria, depositando un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

All’interno dell’istituto di Ariano Irpino si sta acuendo il problema di una grave mancanza di proporzionalità tra l’aumento dei detenuti e quello dei poliziotti penitenziari, fatto aggravato ancor di più dall’età media del personale, buona parte del quale è già prossima alla pensione; di conseguenza,  aumentano gli sforziper la risoluzione dei problemi e il contenimento dello stress psico-fisico a cui quotidianamente sono esposti gli agenti, anche in virtù della tipologia di detenuti qui ristretti. Infatti, altro elemento di analisi degno di nota è la tipologia di detenuti attualmente ristretti, inviati qui, nella maggioranza dei casi, per ragioni di ordine e sicurezza, ovvero per un difficile adattamento alle regole penitenziarie. Tale tipologia di detenuti necessita di un numero di agenti più elevato che possa fronteggiare i molteplici eventi critici che si manifestano nel corso delle giornate lavorative, mentre attualmente è difficile anche garantire la copertura dei minimi posti di servizio. Tutto questo, infatti, comporta un aggravio dei carichi di lavoro che sfocia inevitabilmente in una produzione di stress psico-fisico smisurato e non più gestibile dal personale già in servizio. Dalla risultanza dell’analisi dello stress da lavoro, effettuata presso questo istituto penitenziario, al fine di monitorare le condizioni di salute e sicurezza del personale, è emerso un dato alquanto allarmante. I fattori problematici evidenziati delineano un quadro caratterizzato dall’aumento degli infortuni sul lavoro e dall’aumento sproporzionato delle assenze per malattia, con diagnosi specifiche di crisi ansiose.  

Per tutti questi motivi, come ho chiesto nella mia interrogazione, è necessario che il Ministero della Giustizia verifichi le condizioni di detenuti e polizia penitenziaria presso gli istituti penitenziari irpini, ed in particolare presso la Casa Circondariale “Pasquale Campanello” di Ariano Irpino. Inoltre, è necessario che lo stesso Ministero si attivi per il potenziamento dell’organico di tale casa circondariale e delle risorse economiche a disposizione dell’amministrazione penitenziaria.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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