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Politica

Lorenzo Lo Conte commenta le riflessioni di Alessandro Ciasullo sulla politica distruttiva.

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Da Lorenzo Lo Conte riceviamo e pubblichiamo:

 

“Non posso esimermi da un breve commento giacchè, come riporta l’articolo di Ariano News, il Sig. Alessandro Ciasullo ha rivolto un pensiero al Movimento 5 Stelle, per il quale il sottoscritto simpatizza.
Questa frase del Sig. Alessandro Ciasullo mi ha impressionato in particolare; eccola:
«Una delle prime cose che ho imparato dai miei genitori e dai miei insegnanti è che tutti sono bravi a criticare e a distruggere quello che gli altri hanno creato in precedenza. Anche un bambino è in grado di farlo. Quello che è difficile, invece, è costruire e noi, con il progetto di Svolta Popolare, intendiamo proiettare tutti i nostri sforzi in questa direzione».
Ebbene io ho già avuto modo nel recente passato di esplicitare pubblicamente il mio pensiero sulle “facce toste” della politica arianese.

Il sig. Alessandro Ciasullo, da questo punto di vista, risulta eccezionalmente precoce, vista la sua giovane età.
E’ più che evidente la “scuola” dalla quale proviene e che ha preso a praticare con grande costanza (per scongiurare che vada persa ?), senza timore e senza vergogna.
Attribuire oggi al Movimento 5 Stelle di “distruggere quello che gli altri hanno creato in precedenza” è una “uscita” che definirla penosa è poco, ma oggi voglio fare economia anche di aggettivi.
“Distruggere quello che gli altri hanno creato in precedenza”…. dice il Sig. Ciasullo; e gli viene in mente il Movimento 5 Stelle. Possibile che è l’unica cosa che gli è venuta in mente parlando di “distruzione”??? Eppure è stato uno dei protagonisti della distruzione. Non lo sentivo urlare né quantomeno dissentire in qualità di segretario cittadino dei Popolari allorchè si portava avanti una gestione amministrativa vergognosa.
Allora non posso esimermi dal replicare che la “creazione” di cui parla, operata magistralmente dai suoi padri politici… tutti gli arianesi la stanno “ammirando” da oltre un decennio: la svendita di Ariano Irpino e del suo territorio. Questo è ciò che si è creato. Esisteva forse il Movimento 5 Stelle mentre si distruggeva tutto?
Ora, c’è rimasto forse qualcos’altro da distruggere qui ad Ariano???
Noi del Movimento 5 Stelle siamo arrivati tardi, gemt.mo Sig. Alessandro Ciasullo, perchè è stato già tutto distrutto. Non c’è rimasto più niente!
Glielo dice un piccolo, piccolissimo imprenditore che di economia vive da 40 anni e che simpatizza per il Movimento 5 Stelle al quale ha rivolto, come leggo, il Suo pensiero.
Glielo dice chi ha avuto l’occasione di “guardare” dentro l’Azienda Comune di Ariano e ha potuto constatare di persona lo “squallore amministrativo” di una classe pseudo politica nè competente nè bene “intenzionata” (continuo a fare economia di aggettivi).
Glielo dicono migliaia di arianesi stanchi delle chiacchiere.
Avete provveduto già, candidado Sindaco Sig. Ciasullo, a fare piazza pulita. Prima che arrivassero “quelli” del Movimento 5 Stelle.
Ora quello che il Movimento 5 Stelle potrebbe tentare di evitare è che voi che avete distrutto una città … provaste addirittura a ricostruirla.
Ci piacerebbe evitarlo perchè a noi il risultato appare già scontato in quanto la Vostra “scuola” non è capace nè immagina di fare altro se non le uniche cose che sa fare proprio bene: quelle stesse cose che hanno mandato in rovina Ariano.
Mi viene spontaneo un consiglio: perchè non lasciate stare per qualche annetto ??? Potreste soprassedere per il tempo necessario a dare una “rassettata” alla Città da parte di chi è capace di farlo, per esempio.
Almeno dopo avreste “materia” per applicare le Vostre “capacità” amministrative”.
Lorenzo Lo Conte
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Attualità

AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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Antonio Bianco:”Giornalismo scrivano, megafono del potere”

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Giornali, TV, social media raccontano della volontà del governo italiano di aumentare la spesa militare al 5% del Pil. Oggi è al 2% e si spendono circa 37 miliardi annui ai quali si aggiungerebbero altri 40 miliardi annui (somma superiore all’ultima legge di bilancio di 30 miliardi) che graverebbero il bilancio di 400 miliardi in 10 anni.

Con il Pil che segna aumenti da prefisso telefonico, il mega debito pubblico da far tremare i polsi ed una scarsa propensione del governo a colpire gli evasori fiscali, per reperire i soldi si profilano tagli alla spesa pubblica.

Viene prospettata l’ipotesi di distrarre le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati per l’80% al Meridione ed il 20% al Centro-Nord, a favore del riarmo. Se ciò fosse, non solo il Meridione, privo di infrastrutture moderne e quasi inesistenti diritti di cittadinanza, ma pure l’area settentrionale andrebbe in sofferenza senza l’apporto del FSC. I giornalisti dei media nazionali e della TV di Stato, in modo acritico scrivono del riarmo senza analizzare le ricadute socio-economiche dovute ai tagli alla spesa pubblica che incideranno maggiormente sui meridionali, oppressi dall’emigrazione endemica e dal reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Centro-Nord. Il giornalista dovrebbe operare con etica e obiettività nel rispetto della verità garantendo al cittadino il diritto all’informazione e non solo alla notizia. Pedagogia dell’asservimento al padrone di turno con la narrazione del pericolo futuro privato dall’esame, a tutto tondo, sia dei risvolti positivi che di quelli negativi. In tal modo il cittadino è l’agnello sacrificale al quale è negato il diritto di scegliere con obbiettività e, sotto l’influenza degli eventi drammatici degli ultimi anni, sarà indotto ad accettare, non solo, la riduzione degli spazi di democrazia diretta ma pure tagli al welfare, alla scuola, alla sanità. La democrazia richiede che i giudici siano sottoposti solo alla legge ma anche giornalisti che non siano solo  il megafono del potere.

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Attualità

Spostamento mercato settimanale in località Cardito -I consiglieri di minoranza chiedono una convocazione urgente del Consiglio Comunale

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I consiglieri di minoranza con nota protocollata, indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio e al Segretario Generale hanno chiesto una convocazione urgente del Consiglio Comunale. Ecco quanto asserito dai consiglieri:”Il trasferimento del mercato settimanale a Cardito si è rivelato un flop. Sia per l’utenza, drasticamente diminuita. Sia per gli espositori, che hanno visto ridurre gli incassi e in diversi casi stanno rivolgendo altrove la loro attenzione. Sia per il Centro Storico, ulteriormente mortificato e desertificato in un momento di già notevole difficoltà. Preso atto di ciò i Consiglieri di minoranza hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, allargato alle associazioni di categoria, per cercare di correre ai ripari, e valutare, anche alla luce dell’avanzamento dei lavori nel centro storico e la riapertura di molte strade, la possibilità di un ripristino della vecchia sede.
Contiamo in un confronto franco e concreto, scevro da posizioni precostituite e da irrigidimenti burocratici, e volto unicamente ad individuare la soluzione migliore

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