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Irpinia Adesso, Ardolino: Irpiniambiente è un carrozzone politico-sindacale da smantellare

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«La crisi finanziaria di Irpiniambiente è la naturaleconseguenza di una gestione scellerata, improntata a logiche clientelari, che nulla hanno a che vedere con criteri di efficienza, trasparenza ed economicità». CosìGiovanni Ardolino, presidente di Irpinia Adesso.

«Abbiamo sostenuto in tempi non sospetti – prosegue il dirigente del movimento che la società di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani è un carrozzone politico-sindacale, che ha dovuto accollarsi i costi di assunzioni che hanno superato i fabbisogni aziendali e che – a rivelarlo è proprio l’amministratore della società – comportano oneri esorbitanti, con straordinari fuori controllo, assegnati a dipendenti dichiarati inidonei a tali mansioni. Per non parlare del clima pesante che da sempre si registra all’interno dell’azienda, che impedisce un corretto rapporto tra i lavoratori e tra questi e l’amministrazione. In realtà, si tratta di una storia già vista. Tutti i gestori di turno degli ultimi decenni si sono caratterizzati per le stesse nebulose pratiche, trasformando le società e gli enti in contenitori in cui far confluire, senza limiti, il personale ed i danni delle precedenti gestioni. A pagare tutto ciò sono stati i Comuni ed i cittadini, che hanno visto progressivamente aumentare le tariffe e diminuire i servizi e la pulizia della Città e dei paesi dell’hinterland».

«Andrebbe poi detto con chiarezza – incalza Ardolino – che a gravare sulle tasche degli utenti-contribuenti e sui debiti dei Comuni, comunque morosi nei confronti della società, ci sono anche i costi per il trattamento dei rifiuti delle altre province, che vengono, in maniera inaccettabile, scaricati sugli impianti irpini, a cominciare dallo Stir di Pianodardine».

«Troppi sindaci ed amministratori pubblici – conclude il presidente di Irpinia Adesso –, insieme a sindacalisti compiacenti, che oggi hanno persino la faccia tosta di parlare e fare proclami, hanno fatto finta di non sapereciò che era sotto gli occhi di tutti, se non addirittura tratto vantaggi da questo perverso sistema. E’ tempo, dunque, di voltare definitivamente pagina, riorganizzando la struttura aziendale, per garantire un servizio pubblico efficiente, tutelando i lavoratori veri, che effettivamente svolgono le proprie mansioni. Basta con i carrozzoni inutili e dispendiosi, come Irpiniambiente, che anche in base alla legge regionale di riordino del settore si sarebbero dovuti smantellare. C’è bisogno, insomma, di aria nuova».

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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