Cultura Eventi e Spettacolo
Il sud è il mio paese
“Il Sud è parte di me vertebre e schiena /altra bibbia che racconta /incanto di casolari e paesi /humus dove fiorisce
l’arancio /terra che conosce a sfregio e timore /miseria di mosca cinese. / Qui trionfo di alberi e castagni /si divide natura e povertà. /Qui si spremono ulivi / polpa e vinaccioli torchio di precarietà / nel giallo di terra tisica di abbandoni. / Irpinia madre di eserciti di ogni guerra / hai perso la conta dei figli pionieri ostinati / e abortisci il futuro estraneo alla storia. / Amore e desiderio sposano /giorni ed anni stanchi di ali e sogni /forzieri di vita, catenacci di ruggine / con chiavi rotte smarrite alla speranza”. Da: Tantilla, l’ultima silloge di Giuseppe Iuliano, che dietro lo schermo del titolo, che in dialetto significa letteralmente “cosa di poco conto”, in realtà è tutt’altro che di poco conto. Si tratta invece, di un vero e proprio atto politico che racchiude un concentrato di dolore, una denuncia per lo stato in cui la terra irpina è ridotta. Nella disattenzione generale, la terra che è stata fiera, come il suo paesaggio, forte, senza essere duro, e che potrebbe continuare ad esserlo, è ormai ridotta, anche a causa di amministratori incapaci, a terra di disimpegno, fuga e abbandono. Si è consumato un “sacrilegio invisibile”, che ci ha lasciato come “anime sfiancate, dubbiose”, che ormai coltivano soltanto “silenzio e solitudine”. Unico rifugio, l’amore, in quanto “gioco di malizia spacca ogni corazza”, ma è solo una pausa che può lenire il dolore, non cancellarlo. Con i versi della sua raccolta, Iuliano, da sempre sensibile alla bellezza e alle sorti della sua terra, ci invita con voce forte, a sentire sulla pelle i laceranti graffi di una coscienza collettiva che, a fronte del tradimento subito e dell’umiliante impotenza contro la sopraffazione, è necessario recuperare. Così, come ben illustra nella prefazione Aldo Masullo: “La tranquilla bellezza dell’Irpinia non la salvò, né la difende dall’amara sorte dell’intero Mezzogiorno. Il meridionalismo scientifico eppure romantico del Novecento, animato da spiriti intellettualmente forti ma politicamente deboli, fu la risvegliata coscienza del male subito, non la fine della fatale impotenza. Il male della violenza infatti, a lungo andare penetra nel corpo della vittima, la riduce all’impotenza, alla servitù volontaria. Questa infine è la malattia mortale degli uomini meridionali, i quali della comune servitù si servono l’uno contro l’altro. Versi, come i Tantilla, con la loro sincopata tensione, tuttavia attestano che la forza di un risentito amore mantiene viva la contestazione, accesa la speranza”. Pur sembrando pessimista, Iuliano vuole invece scuotere le coscienze, renderle attive, partecipi di un cambiamento di rotta che deve obbligatoriamente partire dalla memoria, dalle proprie radici, necessarie per trovare nuove strade, per andare verso un nuovo Risorgimento: perché non si può restare a guardare né capitolare, di fronte alle sopraffazioni e alle ferite.
Floriana Mastandrea
Giuseppe Iuliano Tantilla Prefazione di Aldo Masullo
Editrice Delta 3
Pag. 12 € 2,50
Attualità
W il 25 aprile, W la Costituzione
IL 25 aprile ricorda il sacrificio dei partigiani che liberarono il paese dalla dittatura.
Crimini inenarrabili macchieranno per l’eternità coloro che si richiamano agli ideali del fascismo, uomini che trucidarono e misero a tacere gli avversari con la violenza culminata nel 1924 nell’omicidio di Giacomo Matteotti che denunciò, alla camera dei deputati, le violenze commesse dalla nascente dittatura. Il fascismo trascinò il paese nella seconda guerra mondiale provocando morti e distruzione dalle cui ceneri rinacque l’Italia liberata dai partiti democratici. Costoro erano divisi dai programmi politici ma uniti dalla volontà di abbattere la dittatura e far nascere uno Stato fondato sull’uguaglianza e la solidarietà. La democrazia è un dono che va conservato gelosamente, ognuno di noi deve partecipare a ravvivare il sentimento di unità e condivisione creando le condizioni affinché nessuno sia lasciato indietro.
La democrazia si nutre di partecipazione ed inclusione a differenza della dittatura che elimina l’avversario zittendolo ed impedendogli di esprimere liberamente le proprie idee. Dobbiamo ribellarci a qualsiasi forma di assolutismo per dare forza e slancio alla democrazia, dono gratuito e disinteressato dei partigiani. La dittatura è stato il momento buio della storia italiana, mentre la democrazia incarna il nuovo mondo che consente a tutti di parlare liberamente nelle piazze
Allora, a voce ferma gridiamo: W il 25 aprile, W la Costituzione
Attualità
Il 23 aprile, sotto l’egida dell’UNESCO, si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore
Il Comune di Ariano Irpino ha aderito alla “Giornata mondiale del libro e del diritto di Autore” nata sotto l’egida dell’UNESCO e celebrata il 23 aprile.
La Biblioteca comunale “Pasquale Stanislao Mancini” in occasione di questo evento ha realizzato un apposito video in collaborazione con i ragazzi del Servizio Civile Universale allo scopo di far conoscere il lavoro di catalogazione effettuato in rete sul Servizio Bibliotecario Nazionale. Grazie al lavoro di catalogazione, il patrimonio della biblioteca è in buona parte ricercabile, per gli utenti anche da remoto, collegandosi alla pagina dedicata del catalogo collettivo Opac Sbn
Attualità
Ariano celebra la ricorrenza del 25 Aprile
Il 25 aprile ricorre la Festa della Liberazione, quest’anno il 79° Anniversario della Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista, una pagina della nostra storia da non dimenticare per un futuro condiviso da tutti di pace, di progresso e di libertà. L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino celebra questa importante ricorrenza con l’affissione di Manifesti cittadini e l’esposizione a Palazzo di Città del Tricolore e della bandiera Europea, occasione per ricordare con forza il messaggio del sacrificio di coloro che si sono battuti con coraggio, per tramandare alle generazioni future lo straordinario valore della libertà
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