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Politica

il deputato irpino del M5S Carlo Sibilia fa un resoconto della sua attività parlamentare

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Bilancio più che positivo, quello tracciato dal deputato cittadino del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia, alla chiusura dei lavori parlamentari: “Dopo un anno e mezzo trascorso a ricevere attenzione per i presunti contrasti interni piuttosto che per le tante attività messe in campo, finalmente un’importante testata nazionale approfondisce con numeri e fatti i risultati ottenuti dal M5S dall’insediamento in Parlamento”.

“Prima di tutto – continua il portavoce avellinese – ritengo sia giusto evidenziare l’alta percentuale di presenza in aula che è superiore all’80% a dimostrazione della nostra dedizione e della serietà nell’impegno preso con gli italiani. Come forza politica di opposizione costruttiva, abbiamo prodotto un numero altissimo di atti di sindacato ispettivo che, però, non hanno avuto la giusta attenzione da parte del governo in quanto solo in 958 casi su 3767 si è degnato di rispondere. Inoltre abbiamo presentato circa 300 proposte di legge di cui l’80% non ha nemmeno iniziato l’iter in commissione, invece in 60 casi il nostro gruppo ha appoggiato proposte di legge del Partito Democratico a dimostrazione di non avere preconcetti pur nella diversità di posizioni politiche”.

“Sebbene i risultati ottenuti dal M5Stelle siano stati puntualmente oscurati, i fatti parlano chiaro – prosegue Sibilia – e dicono che grazie a noi si è avuto il blocco delle cartelle esattoriali per le aziende in credito con lo Stato, la possibilità di recedere dagli affitti d’oro per gli Enti pubblici che produrrà un risparmio notevole di risorse, l’8xmille all’edilizia scolastica, i tagli alle consulenze nella PA, il divieto di introdurre nuove tipologie di gioco d’azzardo, la depenalizzazione della Bossi Fini grazie ad un nostro emendamento, la decadenza dal Senato di Silvio Berlusconi. Anche la stampa nazionale solitamente ostile nei nostri confronti ha riconosciuto il merito di aver sfidato apertamente interessi consolidati e aver documentato con immagini ciò che avviene, con la presenza dei lobbisti nel Palazzo, durante la discussione di leggi fondamentali per lo Stato”.

“Per ciò che riguarda il nostro territorio – incalza il parlamentare – è bene ricordare la battaglia di sensibilizzazione prodotta dal gruppo di attivisti di Avellino in merito alla volontà della vecchia amministrazione di voler costruire un parcheggio interrato sotto Piazza Libertà. Attraverso uno studio approfondito delle criticità di quel progetto abbiamo evidenziato la pericolosità dell’opera e le problematiche che la nuova amministrazione e la cittadinanza avrebbero poi dovuto affrontare ottenendo per il momento la rassicurazione che non produrrà un altro scempio nel cuore della città. Già dai primi giorni del mio mandato parlamentare mi sono dovuto confrontare con tantissime problematiche che insistono su Avellino e provincia. Isochimica e Irisbus, due ferite ancora aperte per diverse ragioni, sono state oggetto del mio impegno parlamentare da subito e su Isochimica giusto nell’ultimo periodo, assieme ad altre forze politiche, si sta cercando di ottenere il riconoscimento del prepensionamento per gli ex operai, una vera bonifica dello stabilimento e uno screening sanitario sulla popolazione residente nel quartiere circostante. In seguito all’ennesimo incidente verificatosi nello stabilimento della Novolegno abbiamo presentato una interrogazione parlamentare nella quale sono state elencate le varie criticità insistenti nella cosiddetta Valle del Sabato. La salvaguardia dell’ambiente è una priorità nelle attività del gruppo nazionale e locale del M5S e un elemento al quale abbiamo prestato sempre molta attenzione è l’acqua. Pertanto, quando, agli inizi del 2014, le autorità competenti hanno deciso la sospensione della distribuzione dell’acqua nel Solofrano e nel Montorese ho presentato un atto di sindacato ispettivo per chiedere delucidazioni in merito”.

“Tra le questioni più sconcertanti che ho denunciato, in seguito a diverse segnalazioni dei cittadini avellinesi, è il mancato collegamento alla rete regionale ferroviaria per soli 10 cm di un binario diretto verso lo stabilimento FMA di Pianodardine. Ma la pagina più vergognosa del trasporto pubblico campano – commenta il deputato – è stata scritta nel momento in cui la stazione di Avellino è stata letteralmente tagliata fuori da ogni collegamento con città come Salerno e Napoli. A tal proposito la mia interrogazione ha avuto, come poche volte è accaduto, una risposta dal Governo, sebbene insoddisfacente”.

“Mi sono interessato a vari aspetti del settore sanità presentando una interrogazione sulla dismissione delle cure a domicilio per i pazienti irpini voluta dal direttore generale Florio, che, nella sua gestione si è distinto solo per l’uso automatico di tagli ai servizi per questioni di bilancio. In verità, nei diversi interventi da me fatti sulla gestione della sanità in Campania, ho sempre cercato di evidenziare che in tempi di crisi si dovrebbe tagliare il superfluo e non le situazioni più delicate come possono essere i servizi ADO e ADI o le farmacie territoriali costringendo i malati oncologici ad intraprendere viaggi faticosi per le cure. Tra i risultati ottenuti, e non di poco conto, da evidenziare la presa in carico da parte del governo di un ordine del giorno del 24 giugno 2014 sulla necessità di evitare ulteriori proroghe alle gestioni commissariali delle opere pubbliche e sull’opportunità di rivedere la modalità di attribuzione dei compensi per i commissari. Tema, questo, molto sentito in quanto dopo decenni ci siamo ritrovati ancora a dover prorogare la gestione di opere come la Pavoncelli bis e la Lioni-Grottaminarda. Mentre nel primo caso contestiamo sia la gestione che l’opera in sé, nel secondo caso non siamo pregiudizialmente contro l’opera, anche se si parla da troppi anni di questa realizzazione, bensì siamo profondamente critici sull’automatica proroga a queste gestioni che significano resa dello Stato e spreco di ulteriore denaro pubblico. Ci siamo schierati e continueremo con questa battaglia contro le trivellazioni petrolifere e contro lo strapotere di colossi che aggirando le normative vigenti innalzano mostri metallici di dubbia utilità. Invece di progetti impattanti e di poca utilità per le popolazioni irpine preferiamo una vera valorizzazione delle nostre ricchezze naturali. Abbiamo i prodotti e il territorio perfetti per creare una filiera di produzioni tipiche che possa essere di esempio per il mezzogiorno ma non abbiamo una classe politica lungimirante. Personaggi miopi e egoisti hanno progettato solo il proprio avvenire creando clientele e parassitismo. Anche ad agosto proseguiremo nella nostra opera di risveglio culturale convinti che ognuno di noi crea il proprio destino e che non serva più attendere il salvatore della patria semplicemente perché non esiste” – conclude Sibilia.

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Attualità

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia proseguono ai ritmi stabiliti e non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Il documento di Cirillo, Pratola e Leone

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Riceviamo e pubblichiamo 

Ritorniamo sulla problematica “Strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Ecco il quarto documento a firma degli ex amministratori Vincenzo Cirillo, Luciano Leone e Crescenzo Pratola.

Nella seduta di consiglio comunale del 2 marzo 2023, in cui si è discusso l’argomento monotematico “strada Manna-Camporeale” noi siamo intervenuti, e, nell’occasione, non fu accolta la nostra proposta di un deliberato che vedesse il coinvolgimento della maggioranza e della opposizione su un unico documento e confermasse la volontà di utilizzare i fondi stanziati per l’opera i cui lavori sono già stati avviati, e i proprietari delle aree espropriate, per il tracciato, sono già stati indennizzati per una spesa di € 10 milioni circa.

L’impegno della maggioranza del consiglio comunale di risolvere la problematica con una nuova e diversa progettazione, che andrebbe contro tutto quanto fatto nei venti anni trascorsi, e che comunque dovevano concretizzarsi in tre mesi, non si è attuato, nonostante sia trascorso oltre un anno dagli impegni assunti.

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia, intanto, proseguono ai ritmi stabiliti dal programma dei lavori, invece non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale che può consentire un più rapido raggiungimento alla sopra citata stazione Hirpinia, da parte dei cittadini di Ariano Irpino, dei cittadini della Valle Ufita e dei Comuni del Nord-Est. La strada finanziata ha una valenza ben più rilevante che per il solo ristretto ambito comunale, poiché la tratta quasi ultimata Contursi-Lioni-Grottaminarda, proseguendo sulla tratta “Tre Torri-Manna- Camporeale-Faeto-Termoli”, concretizza l’opera denominata “strada di collegamento dei due mari”; pertanto non è affatto eccessivo ritenere che l’opera persegue obiettivi di rafforzamento della rete infrastrutturale nel Mezzogiorno. Si ricorda che in seguito all’approvazione del progetto di realizzazione del primo tronco “Tre Torri- Manna” fino al primo lotto funzionale in località rione Cardito e delle relative bretelle di collegamento, nel mese di marzo dell’anno 2011, la società Anas pubblicò un bando per l’affidamento della progettazione preliminare e definitiva e altre attività correlate, dei lavori relativi alla – Variante alla statale 90 delle puglie tra lo svincolo di Ariano Irpino fino all’innesto con la strada statale 90 bis -.

Per essere concreti, suggeriamo la composizione di un gruppo promotore che si occupi della questione e che si impegni a:

Invitare il consiglio comunale di Ariano Irpino a “Ritornare” sulla delibera n. 01/2023, votata a maggioranza, che dichiara che i fondi stanziati per la strada Tre Torri-Manna-Camporeale vengano utilizzati per l’opera di riammagliamento e razionalizzazione del tessuto urbano con interventi di mobilità sostenibile di rione Cardito che non ha nulla a che vedere con l’opera finanziata.

Sollecitare il presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino ad attivarsi per la ripresa dei lavori, realizzando, innanzitutto, il tracciato e quant’altro possibile, con un progetto stralcio, che impegni i fondi disponibili, dato che gli espropri sono stati già pagati.

Fare voti al presidente della giunta regionale Campania ad aggiornare il finanziamento per il completamento dell’intervento, in considerazione dell’importanza dell’opera, visto il notevole tempo trascorso per l’avvio dei lavori e preso atto della lievitazione dei prezzi. Noi continueremo ad essere attenti e percorreremo tutte le strade per raggiungere l’obiettivo enunciato.

venerdì 1 marzo 2024 alle 12:23

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Antonio Bianco:”Il contrasto allo Spacca Italia cresce a macchia d’olio”

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L’azione di contrasto allo Spacca Italia (DDL Calderoli) cresce a macchia d’olio, a Napoli, questa mattina(24/2/2024), presso l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici si è svolta la manifestazione su: “Il nostro NO all’Autonomia Differenza”. Il dibattito è iniziato con i saluti del sindaco Gaetano Manfredi a seguire gli interventi di molti parlamentari del centro-sinistra nonché di Luca Bianchi, direttore generale dello Svimez, di Massimo Villone Prof. emerito di Diritto Costituzionale della Federico II di Napoli e di Marco Esposito, capo direttore del Mattino. Il dibattito oltre a definire il progetto una vera iattura per il paese, ha cercato di individuare le azioni di contrasto allo Spacca Italia da proporre entro breve tempo. Anche in provincia i cittadini, di diversa estrazione socio culturale e politica, tramite whatsapp, si auto convocano per discutere ecomprendere la portata del DDL Calderoli che disarticola i principi cardine della Costituzione. È vera resistenza alla secessione dei ricchi, disegno targato Lega e condivisodalla Meloni. Le disuguaglianze, tra nord e sud della penisola, diventeranno legge, i diritti di cittadinanza sono, e saranno, riconosciuti solo ai territori ricchi. Prevale il federalismo competitivo e non quello cooperativo, l’uguaglianza e solidarietà (art. 3 della Costituzione) sono svuotati della loro linfa vitale, si condanna il Meridione ad una morte certa, svuotato, ogni anno, di 100 mila persone che emigrano in cerca di lavoro, braccia di giovani che non ritorneranno nella loro terra natia destinata a diventare una riserva indiana popolata da anziani. Non possiamo rimanere inermi, siamo attori e non spettatori del nostro futuro, le mani non possono rimanere in tasca.

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La cortina fumogena della Meloni e dei media nasconde lo Spacca l’Italia

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Il sindacato della UIL e 500 sindaci capeggiati dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, venerdì scorso si sono recati a Roma per rivendicare l’accredito del FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che, da più di un anno e mezzo è incagliato nel ministero della coesione ed il PNRR, guidato da Raffaele Fitto. L’operazione verità di De Luca vuole porta alla luce del sole il NO motivato allo Spacca Italia che renderebbe irreversibili le differenze socio-economiche tra le due are del paese. La subdola applicazione del criterio della spesa storica nella redistribuzione dei fondi da parte dello Stato Centrale avvantaggia il Nord ricco, dotato di moderni e diffusi servizi pubblici, a tutto svantaggio dell’area meridionale del paese, priva di infrastrutture. L’operazione verità di De Luca mette il dito nella piaga, la mancanza del personale rende sommamente difficile mettere in campo dei progetti finalizzati alla realizzazione di progetti con le risorse dal PNRR e dei fondi europei. In alcuni comuni manca il personale sostituito, nei giorni indicati, dal sindaco. De Luca voleva essere ricevuto a palazzo Chigi ed avere un colloquio diretto con la Meloni per sbrogliare la matassa del FSC necessario al Meridione per continuare ad erogare i diritti di cittadinanza. La Meloni era in visita in Calabria e la sua risposta non si fa attendere e dichiara ai giornalisti: ”se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più” (Ansa). La situazione è grave, rimane immutata la Questione Meridionale, mai affrontata, la mancanza di infrastrutture e di possibilità di impiego favoriscono la fuga dei giovani dal Sud in cerca di lavoro, ad essa si somma la migrazione sanitaria e quella dei diplomati che si iscrivono nelle università del Nord per avere maggiori probabilità di trovare un impiego conforme al titolo di studio conseguito. Il governo Meloni non si trinceri dietro le parole grosse pronunciate durante la manifestazione, metta a tema la perequazione tra le due aree del paese divise da inaccettabili disuguaglianze, siamo tutti italiani inclusi i meridionali.

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