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Gli attivisti di Ariano a 5 Stelle contro Lorenzo Lo Conte:“LO CONTE CHE FAI, CI CACCI ?”

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Come da noi anticipato qualche giorno fa, si sta verificando un vero e proprio scontro all’interno del gruppo 5 Stelle arianese, con protagonisti Anselmo La Manna da una parte e Lorenzo Lo Conte dall’altra, che ha portato il gruppo degli attivisti pentastellati di Ariano, ad emettere il seguente comunicato:

“In questi giorni sta avvenendo un vero e proprio scontro all’interno del Gruppo “Ariano a 5 Stelle” tra Lorenzo Lo Conte e Anselmo La Manna dopo l’intervista rilasciata da Anselmo La Manna.

E’ doveroso chiarire a tutti i cittadini la vicenda scatenata all’inverosimile da “Lo Conte” e che ha portato alla presa di distanza e di posizione da “La Manna”. Il gruppo di attivisti fin da subito ha cercato di chiarire la vicenda al suo interno invitando “Lo Conte” a spiegare le sue motivazioni e dichiarazioni rese pubbliche.

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Inspiegabilmente, all’oscuro di tutti gli attivisti, in piena autonomia e venendo meno alla regola che “ognuno vale uno”, ha cominciato una vera e propria campagna di eliminazione dal MeetUp di Ariano a 5 Stelle (luogo di incontro in rete degli attivisti), e di manipolazione dei vari mezzi di comunicazione (un esempio: sulla pagina Facebook ufficiale di Ariano a 5 Stelle finanziava i propri post contro La Manna affinchè potessero acquisire maggiore visibilità) rivendicando, attraverso varie email inviate , la proprietà del “Meetup” che avrebbe poi usato per promozionare le sue aziende di proprietà.

Altri motivi di scontro al nostro interno con “Lo Conte” sono stati la vicenda di “La Vita” e la proposta avanzata all’unanimità dei presenti al MeetUP del 18 Novembre 2013 per il Mercato Settimanale da effettuarsi la Domenica nel Centro Storico di Ariano. Non avendo lui partecipato all’incontro si è scatenato in maniera del tutto accesa contro tutti coloro che avevano avanzato la proposta dicendo espressamente che il mercato domenicale doveva svolgersi a Cardito.

Siamo arrivati a due conclusioni: la prima è che Lo Conte ha cercato in tutti i modi di vestirsi da “nuovo che avanza” ma il sistema partitocratico è intrinseco nella sua natura.

La seconda è che chi, come lui, è convinto di poter esibire in nome di altri, in nome di un gruppo, le proprie personali teorie e convinzioni senza condividerle e rafforzarle con il gruppo cui pur dichiara di appartenere, è destinato, per quanto ci riguarda, a ritrovarsi da solo ed agire, parlare esclusivamente per se stesso. Quest’ultima citazione è stata scritta da lui stesso contro “La Manna” e la facciamo nostra con una grande differenza: che noi “davvero” non interpretiamo né ruoli di “Segretario di Partito” nè di presidente (sempre citando le sua parole), e seguiamo le regole del “non statuto” e quindi del M5S di Grillo mentre lui pian piano stava costruendo l’esatto contrario e cioè un Partito Politico con un Presidente (cioè lui), un segretario che doveva prevalere sugli altri e imporre le sue idee e tutti i suoi “portaborse” (noi attivisti) a gestire i suoi interessi sia politici che economici senza nemmeno metterci la “faccia” ma semplicemente mascherando la sua identità stando dietro a un PC.

Noi rivendichiamo la nostra appartenenza al Gruppo Ariano a 5 Stelle attraverso le innumerevoli attività positive svolte dal gruppo stesso nel pieno interesse dei cittadini e non accettiamo categoricamente le “giustificazioni” da Lo Conte. Ci sentiamo il dovere e il diritto di portare avanti le idee del Movimento 5 Stelle e faremo in modo che “la vecchia politica” rimanga fuori e che non ostruisca il nostro percorso.

Il MeetUp Ariano a 5 Stelle è casa nostra e noi non ce ne andiamo!”.

“Gli Attivisti”
di Ariano 5 Stelle

Fin qui gli attivisti di Ariano a 5 Stelle che hanno in pratica silurato Lo Conte, reo a loro parere di aver cercato di costruire un partito con schemi e dinamiche riconducibili alla vecchia politica, dalla quale gli attivisti vogliono tenere le dovute distanze. A questo punto si aspetta la replica di Lo Conte che crediamo abbia da dire qualcosa sulla vicenda.

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Attualità

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia proseguono ai ritmi stabiliti e non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Il documento di Cirillo, Pratola e Leone

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Riceviamo e pubblichiamo 

Ritorniamo sulla problematica “Strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Ecco il quarto documento a firma degli ex amministratori Vincenzo Cirillo, Luciano Leone e Crescenzo Pratola.

Nella seduta di consiglio comunale del 2 marzo 2023, in cui si è discusso l’argomento monotematico “strada Manna-Camporeale” noi siamo intervenuti, e, nell’occasione, non fu accolta la nostra proposta di un deliberato che vedesse il coinvolgimento della maggioranza e della opposizione su un unico documento e confermasse la volontà di utilizzare i fondi stanziati per l’opera i cui lavori sono già stati avviati, e i proprietari delle aree espropriate, per il tracciato, sono già stati indennizzati per una spesa di € 10 milioni circa.

L’impegno della maggioranza del consiglio comunale di risolvere la problematica con una nuova e diversa progettazione, che andrebbe contro tutto quanto fatto nei venti anni trascorsi, e che comunque dovevano concretizzarsi in tre mesi, non si è attuato, nonostante sia trascorso oltre un anno dagli impegni assunti.

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia, intanto, proseguono ai ritmi stabiliti dal programma dei lavori, invece non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale che può consentire un più rapido raggiungimento alla sopra citata stazione Hirpinia, da parte dei cittadini di Ariano Irpino, dei cittadini della Valle Ufita e dei Comuni del Nord-Est. La strada finanziata ha una valenza ben più rilevante che per il solo ristretto ambito comunale, poiché la tratta quasi ultimata Contursi-Lioni-Grottaminarda, proseguendo sulla tratta “Tre Torri-Manna- Camporeale-Faeto-Termoli”, concretizza l’opera denominata “strada di collegamento dei due mari”; pertanto non è affatto eccessivo ritenere che l’opera persegue obiettivi di rafforzamento della rete infrastrutturale nel Mezzogiorno. Si ricorda che in seguito all’approvazione del progetto di realizzazione del primo tronco “Tre Torri- Manna” fino al primo lotto funzionale in località rione Cardito e delle relative bretelle di collegamento, nel mese di marzo dell’anno 2011, la società Anas pubblicò un bando per l’affidamento della progettazione preliminare e definitiva e altre attività correlate, dei lavori relativi alla – Variante alla statale 90 delle puglie tra lo svincolo di Ariano Irpino fino all’innesto con la strada statale 90 bis -.

Per essere concreti, suggeriamo la composizione di un gruppo promotore che si occupi della questione e che si impegni a:

Invitare il consiglio comunale di Ariano Irpino a “Ritornare” sulla delibera n. 01/2023, votata a maggioranza, che dichiara che i fondi stanziati per la strada Tre Torri-Manna-Camporeale vengano utilizzati per l’opera di riammagliamento e razionalizzazione del tessuto urbano con interventi di mobilità sostenibile di rione Cardito che non ha nulla a che vedere con l’opera finanziata.

Sollecitare il presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino ad attivarsi per la ripresa dei lavori, realizzando, innanzitutto, il tracciato e quant’altro possibile, con un progetto stralcio, che impegni i fondi disponibili, dato che gli espropri sono stati già pagati.

Fare voti al presidente della giunta regionale Campania ad aggiornare il finanziamento per il completamento dell’intervento, in considerazione dell’importanza dell’opera, visto il notevole tempo trascorso per l’avvio dei lavori e preso atto della lievitazione dei prezzi. Noi continueremo ad essere attenti e percorreremo tutte le strade per raggiungere l’obiettivo enunciato.

venerdì 1 marzo 2024 alle 12:23

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Antonio Bianco:”Il contrasto allo Spacca Italia cresce a macchia d’olio”

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L’azione di contrasto allo Spacca Italia (DDL Calderoli) cresce a macchia d’olio, a Napoli, questa mattina(24/2/2024), presso l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici si è svolta la manifestazione su: “Il nostro NO all’Autonomia Differenza”. Il dibattito è iniziato con i saluti del sindaco Gaetano Manfredi a seguire gli interventi di molti parlamentari del centro-sinistra nonché di Luca Bianchi, direttore generale dello Svimez, di Massimo Villone Prof. emerito di Diritto Costituzionale della Federico II di Napoli e di Marco Esposito, capo direttore del Mattino. Il dibattito oltre a definire il progetto una vera iattura per il paese, ha cercato di individuare le azioni di contrasto allo Spacca Italia da proporre entro breve tempo. Anche in provincia i cittadini, di diversa estrazione socio culturale e politica, tramite whatsapp, si auto convocano per discutere ecomprendere la portata del DDL Calderoli che disarticola i principi cardine della Costituzione. È vera resistenza alla secessione dei ricchi, disegno targato Lega e condivisodalla Meloni. Le disuguaglianze, tra nord e sud della penisola, diventeranno legge, i diritti di cittadinanza sono, e saranno, riconosciuti solo ai territori ricchi. Prevale il federalismo competitivo e non quello cooperativo, l’uguaglianza e solidarietà (art. 3 della Costituzione) sono svuotati della loro linfa vitale, si condanna il Meridione ad una morte certa, svuotato, ogni anno, di 100 mila persone che emigrano in cerca di lavoro, braccia di giovani che non ritorneranno nella loro terra natia destinata a diventare una riserva indiana popolata da anziani. Non possiamo rimanere inermi, siamo attori e non spettatori del nostro futuro, le mani non possono rimanere in tasca.

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La cortina fumogena della Meloni e dei media nasconde lo Spacca l’Italia

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Il sindacato della UIL e 500 sindaci capeggiati dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, venerdì scorso si sono recati a Roma per rivendicare l’accredito del FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che, da più di un anno e mezzo è incagliato nel ministero della coesione ed il PNRR, guidato da Raffaele Fitto. L’operazione verità di De Luca vuole porta alla luce del sole il NO motivato allo Spacca Italia che renderebbe irreversibili le differenze socio-economiche tra le due are del paese. La subdola applicazione del criterio della spesa storica nella redistribuzione dei fondi da parte dello Stato Centrale avvantaggia il Nord ricco, dotato di moderni e diffusi servizi pubblici, a tutto svantaggio dell’area meridionale del paese, priva di infrastrutture. L’operazione verità di De Luca mette il dito nella piaga, la mancanza del personale rende sommamente difficile mettere in campo dei progetti finalizzati alla realizzazione di progetti con le risorse dal PNRR e dei fondi europei. In alcuni comuni manca il personale sostituito, nei giorni indicati, dal sindaco. De Luca voleva essere ricevuto a palazzo Chigi ed avere un colloquio diretto con la Meloni per sbrogliare la matassa del FSC necessario al Meridione per continuare ad erogare i diritti di cittadinanza. La Meloni era in visita in Calabria e la sua risposta non si fa attendere e dichiara ai giornalisti: ”se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più” (Ansa). La situazione è grave, rimane immutata la Questione Meridionale, mai affrontata, la mancanza di infrastrutture e di possibilità di impiego favoriscono la fuga dei giovani dal Sud in cerca di lavoro, ad essa si somma la migrazione sanitaria e quella dei diplomati che si iscrivono nelle università del Nord per avere maggiori probabilità di trovare un impiego conforme al titolo di studio conseguito. Il governo Meloni non si trinceri dietro le parole grosse pronunciate durante la manifestazione, metta a tema la perequazione tra le due aree del paese divise da inaccettabili disuguaglianze, siamo tutti italiani inclusi i meridionali.

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