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Emergenza Covid19 – Le cose nascoste

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Una delle cose che il contagio da Sars-coV2 ci ha trasmesso è il reale rapporto tra cittadini e Istituzioni.

Il modo con il quale tale rapporto si concretizza e in termini di persone e in termini di comunicazione: le Istituzioni al servizio della società civile, dei cittadini quindi, hanno utilizzato un linguaggio che ha inoculato il terrore.

Le Istituzioni, scientifiche, hanno dichiarato 8 mesi fa di non conoscere il ‘mostro’ Coronavirus.

Non era vero, lo conoscevano.

Le Istituzioni hanno dichiarato che la non conoscenza, unita alla condizione insufficiente del sistema sanitario (posti letto di terapia intensiva, di degenza, di medici etc), hanno collassato strutture e persone (medici, infermieri, Osa).

Non era vero.

Il virus era conosciuto.

Ci hanno comunicato sistematicamente il numero di decessi in base ai tamponi, ci hanno propinato decessi causati ‘esclusivamente’ dal virus. Omettendo il numero dei cittadini che, contagiati, sono restati in casa. Le Istituzioni non hanno comunicato ai cittadini che oltre un certo numero di cicli, utilizzati per l’analisi dei tamponi, il rischio di infettività è praticamente nullo. Infatti la soglia prestabilita è di 39 cicli. Lo studio del vaccino prodotto da IRBM nello stabilimento di Pomezia (Roma), in collaborazione con l’Università di Oxford, ha avuto origine a febbraio del corrente anno. Lo sapeva l’ISS (Istituto Superiore di Sanità). Ne era a conoscenza il Ministero della Salute.

Dunque non era vero che il nemico (virus) colpiva di nascosto.

Il 29 marzo un nutrito gruppo (292) di rappresentanti della comunità scientifica inviava una lettera al Presidente Giuseppe Conte e al Ministro Speranza, ai Governatori regionali, ai Dirigenti Sanitari.

In essa veniva proposto: ‘’Risorse intellettuali e competenze tecnologiche di alto livello per l’esecuzione dei test diagnostici per l’identificazione del virus sono disponibili su tutto il territorio nazionale da subito e a costo di personale e attrezzature pari a zero, e quindi senza imporre ulteriori aggravi in un paese già allo stremo’’.

Il ‘lockdown stop and go’ per inseguire il sintomatico rischia di correre dietro al virus.

Le Istituzioni hanno deciso, hanno scelto, di propinare informazioni finalizzate a intimidire i cittadini. Hanno fatto uso smodato dei numeri per chiudere la gente nelle abitazioni; poi hanno ridato ‘’parziale libertà’’ salvo poi gravare di irresponsabilità i cittadini.

I pochi drive-in avranno dato risultati, di essi non si ha notizia perché ogni piccola comunità di cittadini deve vivere nella paura.

Perché fanno paura gli asintomatici, al punto che molti cittadini preferiscono non conoscere se sono contagiati. O, peggio, non far sapere d’esserlo. E’ un dramma.

Il vero dramma della Sanità, però, è la gestione che ha massacrato strutture, ridotto personale in nome del contenimento dei costi e della ricerca del profitto.

La politica ha da tempo messo le mani nella Sanità; la politica dirige la filiera gestionale; il potere che la politica esercita nell’individuare le figure apicali diviene evidente nei requisiti che ricerca: sudditanza, faccia di bronzo, disponibilità a farsi scivolare addosso la delicata responsabilità, disponibilità a concedere privilegi (esami gratuiti in strutture pubbliche, tempi ridottissimi per esami strumentali piuttosto che uno o diversi tamponi agli amici. Anche e soprattutto mancanza di specifici titoli per svolgere il ruolo fondamentale di coordinare fior di medici, infermieri, personale Osa/Oss.

Abbiamo ‘inseguito’ il Direttore Generale dell’ASL Avellino per mesi. Ultimamente ha dichiarato disponibilità a una diretta con Arianonews24 per comunicare in vivo ai cittadini Irpini.

Salvo eludere, snobbare l’espressa disponibilità.

Il sistema politico irpino applicato alla Sanità, Irpina, fa sentire la sua forza attraverso interviste adatte e adattate, elargendo invito alla rassegnazione, alla sudditanza.

L’Ospedale di Solofra è quasi tutto trasformato in struttura Covid.

Il Frangipane sta cambiando in ossequio alle disposizioni notificate ai responsabili dei reparti.

Imploderà?…

Il ‘Criscuoli’, struttura simbiotica della realtà ’Don Gnocchi’, è una principessa che aspetta il suo cavaliere.

Il Moscati, da articoli di chi non è sottomesso, appare una struttura da fronte di guerra. Di fatto si legge terrore, stanchezza, rabbia negli sguardi del personale sanitario. Nessuno sa dire se domani andrà meglio perché nessuno riceve informazioni. Nessuno deve sapere altro la quotidiana provvisorietà.

Manca, per scelta o incompetenza, la comunicazione delle figure apicali.

Gli unici coraggiosi che hanno lanciato l’allarme a fine settembre/inizio di ottobre: gli infermieri. I medici di Medicina Generale, molti ma non tutti, curano gli assistiti contagiati a domicilio.

Perché si può curare. Bandendo il terrore.

Non siamo a conoscenza di quale esito abbia conseguito la formale richiesta, prodotta dal Sindaco Franza, diretta agli organi di competenza (gran bella parola..) in merito ai numerosi contagi di personale sanitario all’interno dell’Ospedale ‘O.Frangipane’. Vogliamo ritenere che la richiesta alcun riscontro abbia ottenuto, considerato il silenzio al riguardo del Primo cittadino del Tricolle.

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Antonio Bianco:”Giornalismo scrivano, megafono del potere”

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Giornali, TV, social media raccontano della volontà del governo italiano di aumentare la spesa militare al 5% del Pil. Oggi è al 2% e si spendono circa 37 miliardi annui ai quali si aggiungerebbero altri 40 miliardi annui (somma superiore all’ultima legge di bilancio di 30 miliardi) che graverebbero il bilancio di 400 miliardi in 10 anni.

Con il Pil che segna aumenti da prefisso telefonico, il mega debito pubblico da far tremare i polsi ed una scarsa propensione del governo a colpire gli evasori fiscali, per reperire i soldi si profilano tagli alla spesa pubblica.

Viene prospettata l’ipotesi di distrarre le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati per l’80% al Meridione ed il 20% al Centro-Nord, a favore del riarmo. Se ciò fosse, non solo il Meridione, privo di infrastrutture moderne e quasi inesistenti diritti di cittadinanza, ma pure l’area settentrionale andrebbe in sofferenza senza l’apporto del FSC. I giornalisti dei media nazionali e della TV di Stato, in modo acritico scrivono del riarmo senza analizzare le ricadute socio-economiche dovute ai tagli alla spesa pubblica che incideranno maggiormente sui meridionali, oppressi dall’emigrazione endemica e dal reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Centro-Nord. Il giornalista dovrebbe operare con etica e obiettività nel rispetto della verità garantendo al cittadino il diritto all’informazione e non solo alla notizia. Pedagogia dell’asservimento al padrone di turno con la narrazione del pericolo futuro privato dall’esame, a tutto tondo, sia dei risvolti positivi che di quelli negativi. In tal modo il cittadino è l’agnello sacrificale al quale è negato il diritto di scegliere con obbiettività e, sotto l’influenza degli eventi drammatici degli ultimi anni, sarà indotto ad accettare, non solo, la riduzione degli spazi di democrazia diretta ma pure tagli al welfare, alla scuola, alla sanità. La democrazia richiede che i giudici siano sottoposti solo alla legge ma anche giornalisti che non siano solo  il megafono del potere.

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Servizio Trasporto Scolastico Anno Scolastico 2025/2026. Aperte le iscrizioni

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Il Comune di Ariano Irpino informa che sono aperte le iscrizioni al servizio di trasporto scolastico per l’anno scolastico 2025/2026.
Il termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato al 01/08/2025.
Tutte le informazioni sono reperibili nell’allegato avviso pubblico, oltre al relativo modello di domanda da presentare al Comune di Ariano Irpino con le modalità indicate.

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La Provincia di Avellino attiva i canali istituzionali Whatsapp e Telegram

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Il presidente Buonopane: “Puntiamo a migliorare il rapporto con l’utenza” La Provincia di Avellino ha attivato i canali istituzionali Whatsapp e Telegram “Provincia di Avellino”, al fine di migliorare le comunicazioni con l’utenza.

“Abbiamo realizzato questi canali per rispondere a un’esigenza di riduzione della distanza tra palazzo e utente – spiega il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane -. Utente che è rappresentato dal libero cittadino, dall’associazione, dall’impresa privata, dagli organi di informazione. Lo stesso vale nel rapporto con ogni altra istituzione. Di qui, la ferma convinzione di sfruttare i media tradizionali e i social media. Lungo questo solco, si muove da tempo l’attività di comunicazione/informazione, registrando apprezzabili riscontri. In tale direzione, si proseguirà con le azioni già programmate. I due canali ufficiali vanno ad aggiungersi alla pagina ufficiale di Facebook ‘Provincia di Avellino’”.

Il presidente Buonopane invita a iscriversi ai canali istituzionali Whatsapp e Telegram.

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