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Emergenza Covid-19 De Luca proroga la “zona rossa” fino al 22 aprile

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Zona Rossa prorogata fino al 22 aprile. Con l’ordinanza n.36 del 20 aprile 2020, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ha prorogato lo stato emergenza per l’intero territorio arianese per consentire la dotazione di dispositivi di protezione individuale da destinare alla popolazione”. Questo il testo dell’ordinanza:

1.Ferme restando le misure statali e regionali già disposte a fini di contenimento e di prevenzione del
contagio nel territorio regionale, con decorrenza dal 21 aprile 2020 e fino al 22 aprile 2020, con
riferimento al Comune di Ariano Irpino (AV) sono confermate le misure disposte con Ordinanza n.
33 del 13 aprile 2020, a conferma dell’Ordinanza n. 27 del 3 aprile 2020, di seguito riportate:
a) divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui ivi presenti;
b) divieto di accesso nel territorio comunale;
c) sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali
e di pubblica utilità.
2. E’ fatta salva la possibilità di transito in ingresso ed in uscita dal territorio comunale da parte degli
operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività
relative all’emergenza, nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio ai sensi del DPCM
10 aprile 2020 e quelle strettamente strumentali alle stesse, limitatamente alle presenze che risultino
strettamente indispensabili allo svolgimento di dette attività e a quelle di pulizia e sanificazione dei
relativi locali e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
3. Nel territorio comunale oggetto della presente ordinanza è disposta la chiusura delle strade
secondarie, come individuate dal Comune sentita la Prefettura competente.
4. L’ASL competente assicura il rafforzamento e l’ampliamento degli screening sanitari, dando
priorità alla popolazione del Comune oggetto della presente Ordinanza rispetto a quelle degli altri
Comuni.
5. Entro e non oltre il termine del 21 aprile 2020, l’Unità di Crisi regionale, di concerto con il
Commissario Straordinario del Comune e con l’ausilio della Protezione Civile regionale, provvede
Giunta Regionale della Campania
Il Presidente
alla distribuzione alla cittadinanza di Ariano Irpino di dispositivi di protezione individuale di cui
all’art.16 del decreto-legge 17 marzo 2020, n.18.
6, Con efficacia dal 22 aprile 2020 e fino al 3 maggio, salvo ulteriori provvedimenti, è fatto obbligo
di utilizzo di dispositivi di protezione individuale di cui all’art.16 del decreto-legge n.18/2020 nei
luoghi pubblici e aperti al pubblico siti nel territorio comunale di Ariano Irpino (AV).
La presente ordinanza è comunicata, quale proposta di adozione di apposito DPCM ai sensi e per gli
effetti dell’art.2, comma 1 del decreto legge 25 marzo 2020, n.19, al Presidente del Consiglio dei
Ministri, al Ministro della Salute, al Ministro dell’interno, al Ministro della difesa, al Ministro
dell’economia e delle finanze.
La presente ordinanza è altresì notificata all’Unità di Crisi regionale, al Comune di Ariano Irpino
(AV), alla ASL competente e ai Prefetti della Regione.
La presente Ordinanza è pubblicata sul sito istituzionale della Regione e sul BURC.
Avverso la presente Ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale
Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione, ovvero ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi

 

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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