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Ariano Basket

Basket – Nazionale Femminile, Italia-LPA Ariano Irpino 71-49

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L’amichevole vinta contro la formazione locale della LPA ha chiuso il raduno di Ariano Irpino, l’ultimo del progetto “L’Italia dentro Casa” che ha visto la squadra di Roberto Ricchini impegnata in questi mesi presso diverse società di Serie A1 (Orvieto, Chieti e Parma) e A2: le Azzurre si sono imposte 71-49, la miglior marcatrice è stata Giulia Pegoraro con 11 punti (24 di valutazione), in doppia cifra anche Virginia Galbiati a quota 10.
“Il Progetto “L’Italia dentro Casa” si è rivelato un successo – ha commentato Roberto Ricchini – perché ovunque abbiamo trovato partecipazione, entusiasmo e affetto. Vincere fa sempre piacere ma ovviamente il risultato dell’amichevole è l’aspetto che ci interessa di meno: conta invece avere dato una possibilità a giocatrici che in campionato hanno dimostrato di meritarla. Da metà maggio inizieremo a preparare l’Europeo, giocheremo molte partite perché dobbiamo arrivare pronti al 15 giugno: la partita più importante sarà proprio la prima contro la Svezia”.
Sospinta dal calore di un pubblico numeroso, Ariano Irpino è partita forte (8-3) ma poi le Azzurre hanno lentamente preso il comando delle operazioni: di Galbiati il primo sorpasso sul 15-16, l’Italia nel secondo quarto ha stretto ulteriormente in difesa e allungato sul +9 (23-32) con Striulli e la stessa Galbiati in evidenza. All’intervallo lungo si è andati sul 27-36.
La tripla di Silva ha spinto l’Italia sul +13 (44-31) dopo 24 minuti di gioco, il massimo vantaggio delle Azzurre si è concretizzato col lay-up di Penna (35-50). Ariano Irpino ha avuto il merito di non scomporsi (in campo anche Adriana Grasso, protagonista in maglia azzurra all’Europeo 2009 giocato in Lettonia) ed è riuscita a rimanere in contatto. Nel quarto periodo, iniziato sul 39-52 per le Azzurre, Ricchini ha continuato a ruotare tutte le sue giocatrici: le percentuali si sono abbassate e dopo quattro minuti il parziale era ancora di 4-3. Vicenzotti in penetrazione ci ha portati sul +16 (42-58), nel finale Pegoraro ha allungato fino al 71-49 finale.
Domani mattina seduta di pesi e poi la conclusione dell’ultimo raduno prima di quello (inizio previsto per metà maggio) che preparerà l’Italia all’EuroBasket Women 2013 (Francia, 15-30 giugno).
Prima di volare a Vannes (esordio all’EuroBasket Women il 15 giugno contro la Svezia, a seguire impegni con Spagna e Russia), l’Italia giocherà tre partite amichevoli contro la Francia e poi un torneo a Belgrado (Serbia) e uno a Minsk (Bielorussia).
Ad Ariano Irpino la delegazione azzurra è stata accolta nel migliore dei modi: tangibile l’entusiasmo del palasport durante la partita amichevole, in mattinata la squadra è stata ricevuta in Municipio dal Sindaco e dalle istituzioni locali. Nutrita la rappresentanza delle scuole locali, che al termine dell’incontro hanno voluto salutare le Azzurre.
ITALIA-ARIANO IRPINO 71-49 (19-16; 36-27; 39-52)
ITALIA: De Pretto 3 (0/1, 1/1), Striulli 7 (1/8, 1/2), Pegoraro 11 (4/4), Templari 6 (1/4, 0/3), Galbiati 10 (4/5), Zanoni (0/3), Santucci 2 (1/2), Sandri 5 (2/2), Silva 7 (2/3, 1/1), Vicenzotti 2 (1/4), Tava 4 (1/3), Richter 8 (1/2, 2/4), Penna 6 (3/5). Coach: Roberto Ricchini.
Ariano Irpino: Paparo 10, Calandrelli, Marciano, Aversano 3, Albanese, Ferazzoli 1, Maggi 4, Giugliano, Dominguez 5, Grasso 7, Micovic Ma. 12, Narviciute 7. Coach: Claudio Agresti.
Arbitri: Borrelli e Mancini.
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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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