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Ariano Basket

Basket A2F – Quinto successo di fila per Mcs. Le ragazze di Ferazzoli si impongono anche a Viterbo.

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La corsa della Mcs prosegue inarrestabile. A Viterbo è arrivata la quinta vittoria consecutiva. Quella del PalaMalè è una gara che resterà nella storia della compagine del presidente Cirillo: i 93 punti messi a segno rappresentano il record societario in serie A2. Le ragazze di coach Ferazzoli chiudono il girone di andata al secondo posto, a due lunghezze dalla Magika Castel San Pietro, formazione battuta finora solo dalle irpine. Ariano conserva la propria imbattibilità nei match in trasferta (4 su 4) e scava un solco di sei punti sul quinto posto: una mezza ipoteca sul passaggio alla poule promozione. Sulla vittoria c’è la griffe di Elisa Mancinelli: 20 punti (6/6 da due e 2/3 da tre) che conferma il suo magic moment facendo registrare nuovi record personali (punti, tiri da due e da tre realizzati, minuti giocati). Una conferma importante è arrivata da Narviciute determinante con l’ennesima doppia-doppia di questo campionato per punti e rimbalzi, ma di rilievo è stata la prest azione offensiva di Santabarbara: anche per lei grande spazio concesso da Ferazzoli e fiducia ripagata con 17 punti: massimo personale in serie A2. 

LA GARA – Assente Dominguez (out per febbre), Maggi rientra nello starting five. In casa Defensor è Yordanova a incutere maggiore timore alla difesa ospite. Le irpine imprimono subito un ritmo infernale, mettendo in costante pressione le avversarie. Dopo 4’ di gioco il punteggio è di 3-7 a favore delle ufitane. Si sveglia la Yordanova e Viterbo si riaffaccia, lasciando intendere che non sarà una gita di piacere per Micovic e compagne. Al 5’ i primi cambi della gara: entrano Chesta e Romagnoli ed arriva il primo vantaggio (11-9) per le laziali. Il tandem Micovic-Narviciute non ci sta e riporta Ariano avanti. Mancinelli suggella un primo quarto eccezionale e l’ala lituana allunga sul 13-21 con ben 7 rimbalzi conquistati. Nel secondo quarto la musica non cambia: Narviciute, Madonna, Vargiu e Albanese esprimono una magica melodia che alza il volume del divario a +22. Passano vari minuti prima di rivedere un’altra realizzazione delle viterbesi che si affidano alle conclusioni da tre della Yordanova. La Defensor incassa un altro durissimo colpo inferto da Santabarbara. Per la guardia casertana sette punti consecutivi. Al 20’ il risultato è impietoso: 27-48 per la Mcs. Le padrone di casa non trovano il bandolo della matassa. Mancabelli e Spirito provano a rendere meno umiliante la sconfitta, ma Mancinelli è inarrestabile. La Mcs vola sul 42-68. Ferazzoli dà spazio a tutte le sue effettive facendo esordire Ilaria De Michele al posto proprio di Mancinelli che esce tra gli applausi del pubblico arianese giunto al PalaMalè. L’ultimo periodo non ha molto da raccontare. Ariano vola sulle ali dell’entusiasmo grazie ad un vantaggio di assoluta sicurezza. Domenica si riparte da Bologna: ci sarà da cancellare lo smacco dell’esordio (52-62) con la consapevolezza di aver in tasca forse già mezza qualificazione alla fase successiva. I sei punti di vantaggio su Viterbo e Civitanova, entrambe battute a domicilio ed attese nel girone di ritorno al Palacardito, rappresentano qualcosa in più di un fido in banca.

DEFENSOR VITERBO – MCS ARIANO IRPINO: 57-93
Defensor Viterbo: Filoni, Yordanova 21, Chimenz 5, Riccobono 3, Orchi, Romagnoli, Puggioni 2, Bernardini 1, Mancabelli 10, Viviani, Ndiaye 2, Spirito 12. Coach: Scaramuccia C. Ass.: Scaramuccia M. e Romagnoli.
Mcs Ariano Irpino: Narviciute 13, Santabarbara 17, Madonna 7, Vargiu 3, Albanese 8, Chesta 9, Maggi 12, Micovic 4, De Michele, Mancinelli 20. Coach: Ferazzoli. Ass.: Calandrelli

Arbitri: Bernassola di Palestrina (RM), Lupelli di Aprilia (LT)

Parziali: (13-21); (27-48); (42-74)

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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