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Ariano Basket

Basket A2F – Mcs a Viterbo per il pokerissimo.

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C’è l’ostica Viterbo e l’insidioso Palamalè tra la Mcs Ariano e la quinta vittoria consecutiva. Appuntamento per le 18.30 di sabato per l’ultimo impegno del girone di andata. Ariano prova a consolidare il suo secondo posto in ottica poule promozione allungando la distanza sulla quinta piazza. L’obiettivo passa attraverso il prosieguo di quanto fatto vedere nel match contro Santa Marinella.

PAROLA DI COACH – “Le ragazze sono state abili nel rimanere mentalmente ancorate al match, passando da una difesa all’altra, ma conservando, allo stesso tempo, l’inerzia nei momenti decisivi”. Così coach Ferazzoli manda in archivio il prezioso, quanto convincente, successo su Santa Marinella. “Commettiamo ancora degli errori. A volte non eseguiamo quello che proviamo in allenamento. E’ un aspetto che banalmente fa parte del gioco, ma stiamo allungando i tempi di positività ed i risultati ne sono la diretta conseguenza”. Il coach parla anche di singole: “Ognuno sta dando il suo contributo. Ogni gara ci presenta protagoniste nuove. Vargiu è stata importante nei match precedenti, Mancinelli è stata determinante nell’ultima. Maggi ha avuto un buon rientro dall’infortunio ed ha fornito il suo contributo su entrambi i lati del campo. Micovic non è ancora al top ma a tratti, sempre più lunghi, fa vedere la Micovic che tutti conosciamo”. Qualcuno è in difficoltà: “Penso che Chesta sia sotto tono, ma in ogni partita ci dà quel paio di triple che hanno sempre la loro grande importanza specifica in quel momento. Difetta ancora di continuità. Santabarbara vive un momento di adattamento. Sta assestandosi dopo i cambiamenti iniziali. Complessivamente non posso che essere soddisfatta, ma attenti ai cali di concentrazione. Viterbo è una squadra tignosa che gioca insieme da tanti anni, sono un gruppo ben amalgamato, guidato dalla bulgara Yordanova e che gioca quasi a memoria. Hanno un eccellente allenatore come Scaramuccia abile a far giocare bene ogni squadra che ha avuto a disposizione”.

L’AVVERSARIA – Coach Scaramuccia da anni alleva un gruppo agguerrito di giovani con cui ha saputo stringere i denti in tempi di ristrettezze economiche. Ed è proprio la chimica e la crescita delle giovani locali con le aggiunte estive ad aver dato alle laziali maggiori certezze: tre successi ed un avvio tutt’altro che da Cenerentola. Sono arrivate le vittorie negli scontri diretti contro Salerno e Roma (al supplementare) e lo scalpo a sorpresa di Bologna. Mancabelli (da Udine) in cabina di regia ed il terzetto dei prodotti locali, Spirito, Bernardini e Romagnoli, gravitano sul perimetro. La stella è l’ala centro bulgara Roksana Yordanova, top scorer con 15,7 punti di media, ma soprattutto insidiosa da oltre l’arco (45,5% nel tiro da tre). Ormai una veterana della A2 italiana è ritornata quest’anno a Viterbo dopo l’esperienza di tre anni fa. Il totem sotto le plance è la 24-enne, ex ragusana, Ludovica Chimenz, lo scorso anno a Palermo in serie A3.

ARBITRI – Bernassola di Palestrina (RM), Lupelli di Aprilia (LT) 

IL PROGRAMMA DELLA 9^ GIORNATA (SERIE A2 – GIRONE C): Castel S.Pietro – Civitanova M. (22/11 ore 21); Viterbo – Ariano Irpino (22/11 ore 18.30); Salerno – Roma (22/11 ore 19.30); Bologna – Castellammare (23/11 ore 18). Riposa: Valentino Santa Marinella.

CLASSIFICA: Magika Castel San Pietro 12; Valentino Santa Marinella, Meccanica Nova Bologna, Mcs Ariano Irpino 10; Infa Civitanova Marche, Defensor Viterbo 6; Srb Roma, Trust Risk Castellammare 4; Carpedil Salerno 2.

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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