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Attenti ai mostri generati dall’irrazionale paura del contagio!

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Nonostante nel corso dei secoli sia cambiato tutto nel mondo, il Coronavirus ha attivato nelle persone meccanismi psicologici spesso molto simili a quelli presenti nel Medioevo durante l’epidemia di peste. La paura mette in moto l’irrazionalità. C’è la caccia all’untore. I complottisti pensano che ci sia qualcuno che deliberatamente abbia diffuso il virus per scopi oscuri. Il Manzoni nei “Promessi sposi” ci narra che nel XVI secolo, a Ginevra nel corso di un’epidemia locale di peste, furono accusati gli addetti alle pulizie, che avrebbero infettato battiporta e maniglie proprio a questo scopo. A volte la paura e il panico generano veri e propri mostri: nella storia, le pestilenze spesso sfociavano in persecuzioni sui settori già più fragili e ostracizzati della società, ad esempio le comunità ebraiche. Abbiamo visto che la storia si ripete. In questo periodo, c’è stato il razzismo contro i Cinesi e anche contro gli Italiani perché circolava l’idea che fosse appunto l’Italia ad essere “l’untrice” del resto dell’Europa. Adesso l’untore è il personale sanitario che cura i malati di Covid-19. Anche persone che escono vengono demonizzate. Ho sentito di una farmacista che tornava dal lavoro che ha ricevuto un secchio d’acqua in testa. Insomma l’irrazionalità imperversa. Nel mirino c’è anche la medicina naturale e i suoi operatori, quasi come se fosse colpevole per il virus. Mentre l’OMS riconosce l’efficacia di questa medicina e la definisce “medicina complementare”, ormai i media l’hanno demonizzata e dichiarata “inutile e dannosa”. Si badi bene, non c’è nessuno che vuole curare il Covid-19 con la medicina naturale, tuttavia essa potrebbe essere utile nella prevenzione o in associazione ai farmaci per correggere il terreno. Se l’Oms ha dato segnali di apertura nei confronti delle medicine tradizionali e non convenzionali, l’Italia rimane fanalino di coda: le autorità governative, la comunità accademica e le grandi schiere di medici della medicina moderna, mantengono, nella maggioranza dei casi, un atteggiamento ostile, arroccato, rigido e di criminalizzazione nei confronti degli approcci terapeutici non convenzionali. È evidente come anche per il nostro Paese sia giunta l’ora di abbandonare certe posizioni ormai non più giustificate. Secondo l’OMS, occorre integrare le medicine non convenzionali nei sistemi sanitari nazionali, laddove possibile, sviluppando e implementando le politiche e i programmi nazionali in questa direzione. Ulteriore raccomandazione è quella di promuovere la sicurezza, l’efficacia e la qualità delle medicine non convenzionali, ampliandone le conoscenze di base, fornendo linee guida sulla regolamentazione e assicurando standard di qualità. In tal modo sparirebbero i santoni che curano il cancro con il bicarbonato (probabilmente ci sono solo in Italia dove c’è vuoto legislativo e impreparazione). L’OMS raccomanda anche agli Stati di aumentare la disponibilità e l’accesso a tali medicine, soprattutto per le fasce di popolazione meno abbienti e ne sollecita un uso razionale.In Europa, oltre cento milioni di persone utilizzano correntemente le antiche medicine tradizionali o non convenzionali; milioni di persone vengono curate con questi approcci diagnostici e terapeutici in Africa, Asia, Australia e Nord America. Fra le medicine non convenzionali, la più demonizzata è l’Omeopatia e i suoi detrattori dicono sconvolti che non c’è il principio attivo! E quindi non funziona e credono che chi fabbrica questi rimedi sia un ladro che prende in giro le persone. Un Riccardo Iacona somigliante agli inquisitori Sprengen e Insistor (citati ne “Il martello delle streghe) demonizza in una trasmissione senza contradittorio chiunque parli della “ memoria dell’acqua”, che è proprio quella che agisce passando le informazioni al nostro corpo secondo le teorie omeopatiche. Iacona dice che ha un effetto placebo. Gli ho scritto e gli ho raccontato che la veterinaria omeopatica cura la mia colonia di gatti con l’omeopatia con molto successo. Gli ho chiesto se gli animali avessero anche loro l’effetto placebo, ma non mi ha risposto! I rimedi omeopatici sono generalmente composti da acqua e zucchero, vengono preparati miscelando più volte il principio attivo in acqua a diluizioni successive talmente spinte, da perdere ogni presenza di molecole del principio attivo: dal punto di vista chimico, alla fine del processo non rimane nessuna molecola della sostanza precedentemente in contatto con l’acqua.Nel 1988 Jacques Benveniste, per spiegare il funzionamento dell’omeopatia ipotizzò che l’acqua conservasse un ricordo delle sostanze che venivano in contatto con essa. I suoi studi sono stati rigettati. Ma Vittorio Elia, già Professore Associato del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Ateneo federiciano di Napoli e docente di Elettrochimica nei corsi di laurea in Chimica e Chimica Industriale, (il professor Elia è co-autore di oltre 180 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali nel campo della termodinamica di soluzioni acquose di molecole modello d’interesse biologico. Negli ultimi venti anni ha intrapreso lo studio termodinamico e spettroscopico di soluzioni acquose estremamente diluite e perturbate con varie metodiche di tipo fisico) ha fatto degli studi in proposito e dice: Ci siamo chiesti se fosse vero che dal punto di vista chimico-fisico l’acqua sottoposta alla singolare procedura che caratterizza la preparazione dei rimedi omeopatici sia una nuova acqua realmente diversa da quella di partenza. La risposta è positiva, peraltro fortemente supportata da una varietà di risultati sperimentali».«Le metodologie di cui ci siamo avvalsi» spiega ancora Elia «sono tecniche fisico-chimiche ben consolidate: calorimetria a flusso, conduttometria, pHmetria, potenziale agli elettrodi di celle galvaniche. Gli innovativi risultati da noi raggiunti indicano, senza ombra di dubbio, la presenza di un’estesa ed ordinata dinamica che coinvolge l’insieme delle molecole di acqua allo stato liquido. Insomma, almeno nel contesto della procedura adottata in medicina omeopatica, l’acqua mostra effettivamente una memoria, anche se occorre andare cauti con l’uso che si fa di questo termine, in quanto ovviamente l’acqua non ha cervello»…. Il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier ha affermato di avere le prove sperimentali che conferirebbero basi scientifiche all’omeopatia. Ed è per questo motivo che Montagnier non è ben visto in Italia, dove c’è una chiusura per queste medicine. L’esistenza della memoria dell’acqua è inoltre supportata dalla fisica quantistica. Il fisico italiano Emilio Del Giudice, sostiene che l’acqua corrente può trasmettere segnali all’esterno e anche riceverne. Quella melodia elettromagnetica che caratterizza l’acqua della vita, è in perenne conversazione con l’esterno: se quindi in quell’acqua mettiamo, per es., il DNA di un organismo vivente, quel segnale viene registrato sotto forma elettromagnetica. Ovvero, l’acqua conserva memoria di ciò con cui è venuta a contatto. Cosa ancor più stupefacente: il segnale che memorizza il contatto tra l’acqua e il DNA è biologicamente attivo, ovvero può essere usato per trasferire informazioni, potenzialmente terapeutiche, ad altri esseri viventi. Non si tratta, però, solo di una teoria: l’idea è stata confermata da uno straordinario esperimento scientifico, uno dei più importanti degli ultimi dieci anni. L’esperimento firmato da Del Giudice, Montagnier e dal Memory Water Team, è stato già accolto tra le pagine di un libro fondamentale per gli studi sulla memoria, il “Routledge International Handbook of Memory Studies”, un libro che raccoglie i risultati più importanti degli ultimi anni, dettando le future direzioni della ricerca di settore. La memoria quantistica dell’acqua può spiegare, ad esempio, perché, contrariamente a ciò che dicono gli scettici, i rimedi omeopatici o i fiori di Bach, funzionano veramente. L’acqua dei rimedi è giunta in contatto con alcune sostanze, conservandone la memoria: anche se non contengono la sostanza in quantità attive secondo la farmacologia classica, una volta somministrati al paziente, quei rimedi sono in grado di informare le cellule, rilasciando segnali elettromagnetici e svolgendo così la loro azione curativa. I tempi del Coronavirus sono tempi eccezionali, che ci mettono profondamente in crisi perché possiamo tutti essere contagiati e contagiare.C’è il rischio di ammalarci e di morire, che la paura diventi panico e ci faccia “impazzire, di non capire cosa ci stia accadendo, perdendo il senso della vita. Sarebbe meglio quindi affrontare questa tragedia con razionalità e rispetto per gli altri che sono diversi da noi che non sono untori, come medici e farmacisti che hanno studiato per tanti anni questa disciplina. E rispetto anche per i pazienti omeopati. Tutti questi non hanno niente a che vedere con la stregoneria. Non torniamo al Medioevo!

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12 Ore No Stop 2025 – martedi 8 luglio conferenza stampa di presentazione

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Si informa la cittadinanza che martedi 8 luglio alle ore 18,00 si svolgerà presso la sala Ilaria Alpi (palazzo degli Uffici via Tribunali) la conferenza stampa di presentazione delle due manifestazioni organizzate dalla Asd Marathon Club Ariano Irpino a scopo benefico:

  • La 12 Ore No Stop che si terrà domenica 10 Agosto 2025;
  • La Family Run che si svolgerà nell’ambito dell’Ariano Arena 2025 il 07 Settembre 2025.

Per entrambe le manifestazioni gli organizzatori si avvarranno del supporto dell’Associazione Valentina un Angelo Per la Vita a favore della quale verranno devolute una quota delle somme raccolte per contribuire alla realizzazione di uno spazio di ascolto psicologico denominato “Diamo spazio all’ascolto”: un’attività di consulenza e di primo ascolto psicologico accessibile a tutti, che intende promuovere la cultura della salute, intesa come benessere fisico, psichico e socio-relazionale.

La 12 Ore No Stop si svolgerà domenica 10 Agosto 2025 lungo l’anello della Villa Comunale intorno alle Torri del Castello Normanno e consisterà in una staffetta di beneficenza a cui tutti potranno partecipare impegnati nella propria frazione di circa 30 minuti, nella fascia oraria che va dalle 8,00 alle 20,00.

Ciascuno potrà scegliere di correre o soltanto passeggiare secondo le proprie capacità dopo aver acquistato ed indossato la maglietta (in vendita solo il giorno della manifestazione con libera offerta).

Tutti i partecipanti saranno poi invitati a ritornare sul percorso l’ultima mezz’ora (alle 19,30)   per chiudere tutti insieme l’ultima frazione tra gli applausi di coloro che assisteranno all’evento.

       Nel corso della conferenza stampa verrà presentata la maglietta della 12 Ore No Stop.

      La Family Run si svolgerà domenica 7 settembre 2025 con partenza dalla Villa Comunale alle ore 10,15 (dopo la gara podistica ArianoArena che avrà il via alle 9.30).

      Consisterà in una passeggiata sportiva (con possibilità anche di correrla) di 4,5km, aperta a tutti: non c’è bisogno di certificato medico sportivo in quanto non competitiva. L’organizzazione si occuperà anche di stipulare idonea copertura assicurativa.  Dopo un primo giro in Villa Comunale il percorso si snoderà lungo Via Giulio Lusi, Viale Tigli, Piazza Mazzini, Via Giacomo Matteotti, Via Nazionale S. Antonio, Contrada Accoli, Rione Martiri, Via della Ginestra, Arena Mennea.

     All’Arena Mennea ci sarà l’arrivo anche della gara podistica e tutti i partecipanti ad entrambe le manifestazioni potranno usufruire del ristoro ed assistere alle premiazioni.

      A conclusione dell’evento alcune navette messe a disposizione dall’organizzazione riporteranno i partecipanti alla partenza.

     Nel corso della conferenza stampa verrà presentata la maglietta della Family Run con possibilità di acquisto in prevendita al costo di 10€.

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L’Asd Sandro Abate Five Soccer  dà il benvenuto a Pasquale De Luca

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L’Asd Sandro Abate Five Soccer comunica di aver acquisito per la stagione 2025-2026 il diritto alle prestazioni sportive di Pasquale De Luca, classe 1982, pivot, nato Napoli. 

De Luca è un calcettista di grande esperienza e tecnica, ha iniziato la carriera nel Real Briganti in C1, poi lo Stabia Amalfi con cui ha ottenuto tre promozioni fino ad arrivare in Serie A1, ed ancora il Napoli Vesevo, Scafati, Saviano, Lausdomini e Napoli Partenope.

«Inizia una nuova avventura, sono felice di giocare nuovamente nella massima serie ed in particolare di approdare alla Sandro Abate – spiega il nuovo pivot del club irpino – ringrazio il presidente e la dirigenza per aver creduto in me e per avermi dato questa grande opportunità. E’ un onore far parte di questa squadra, prometto che darò tutto me stesso per la nostra maglia. Giocare al Pala Del Mauro sarà spettacolare, saluto con grande affetto tutti i nostri tifosi e la città di Avellino».

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L’eutanasia delle aree interne del Sud decisa per legge

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Il governo Meloni ha predisposto il nuovo Piano Strategico per le Aree Interne pubblicato dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e per il Sud, struttura che coordina e pianifica l’attuazione delle politiche di coesione territoriale. Il documento messo a disposizione del Ministro Tommaso Foti, in quota Fratelli D’Italia, descrive la drammatica situazione di ben 42 aggregati comunali del Sud per i quali si configura una situazione di “povertà dietro l’angolo” e individua come soluzione “l’accompagnamento allo spopolamento” ritenuto “l’obbiettivo minimo”. Il Presidente della CNA di Enna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Valentino Savoca, denuncia il fatto e dichiara, senza mezzi termini, la scelta “inaccettabile e offensiva nei confronti di milioni di persone, della storia di tante comunità e dell’Italia dei comuni” (Ennalive.it, 2 luglio 2025). La migrazione dalle aree interne del Mezzogiorno è stata valutata irreversibile, sia dall’attuale governo che da quelli precedenti, mai contrastata con azioni concrete che avrebbero potuto invertire il trend negativo. I dati dell’Istat confermano la diminuzione della popolazione ed offrono al governo Meloni l’alibi per ridurre o azzerare le risorse finanziarie per la sanità, l’Istruzione, del fondo perequativo e infrastrutturale nonché quelle del PNRR, dirottandole verso il Centro-Nord. Con l’effetto di favorire l’accentramento della popolazione in poche aree urbane super affollate, dotate di servizi efficienti mentre le aree interne del meridione sono condannate ad un oblio programmato che le trasformerà in una riserva indiana abitata, in maggior misura, da anziani. I meridionali sono di serie B ma quelli delle aree interne appartengono ad una sotto categoria con ancora minori diritti di cittadinanza, concetto ribadito in una nota di Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd (2 luglio 2025). Nemmeno con i fondi del PNRR si è voluto ridurre il divario infrastrutturale complementare alla nascita dell’industria manifatturiera e della logistica finalizzate alla riduzione della migrazione. Hanno favorito le disuguaglianze socio-economiche che rendono il Paese diviso e disuguale.

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