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Attualità

AIFF – Presentata la 7a edizione al Festival di Cannes

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È stata presentata, durante il 72esimo Festival di Cannes, la 7a edizione dell’Ariano International Film Festival.

Alla conferenza stampa, tenutasi il 18 maggio all’Italian Pavilion dell’Hotel Le Majestic, hanno partecipato Daniele Langella (direttore creativo AIFF), Angelo Bassi (produttore e distributore di Mediterranea Production), Prashant Shah (produttore di Bollywood Hollywood Production).

Ospite d’onore l’attrice Emily Shah, protagonista del film “Jungle Cry”, che sarà presentato in anteprima durante il festival e di cui si è parlato anche durante l’incontro.

È la sesta volta che Ariano International Film Festival si ritrova in questo contesto prestigioso per raccontare le sue novità e lanciare l’appuntamento alla prossima edizione, che si terrà dal 29 luglio al 4 agosto nella città di Ariano Irpino, in provincia di Avellino.

Un territorio, quello irpino, particolarmente ricco di tradizioni culinarie e prodotti tipici, che i presenti alla conferenza hanno potuto assaggiare.

La manifestazione, nata nel 2013, ha ottenuto negli anni il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, del Ministero della Pubblica Istruzione, di alcune Università, di vari Istituti di Cultura, Ambasciate; del Coni, del Fai, del WWF e del WEEC.

Riconoscimenti che sottolineano il ruolo importante che il festival ha nella valorizzazione e la promozione dell’arte cinematografica in Italia e all’estero, attraverso la selezione e la proiezione di opere cinematografiche a carattere di intrattenimento divulgativo-scientifico e d’animazione, ma anche con occasioni d’incontro e di mutuo sostegno tra i vari operatori del settore cinematografico.

Tre le caratteristiche principali dell’Ariano International Film Festival, che si sono rivelate nel tempo dei veri punti di forza: l’essere Giovane, scrupolosamente Selettivo e Attento all’Ambiente.

Giovane perchè è fatto da giovani: sia la preparazione che la realizzazione, infatti, viene eseguita da giovani e giovanissimi (età compresa dai 13 anni in su), provenienti da istituti scolastici locali e non (tra cui l’istituto R. Rossellini di Roma) e università (Sapienza e Lumsa).

EMILY SHAH

Selettivo in quanto le opere vengono filtrate inizialmente da una giuria preselettiva per poi passare le opere selezionate (finaliste) alla giuria tecnica che decreterà i vincitori per ogni singola sezione.

Attento all’Ambiente, tanto da prevedere, accanto al concorso Aiff World, anche Aiff Green (entrambi internazionali).

Il primo è composto da 5 sezioni a tematica libera (lunghi, corti, animazioni, documentari e corti scuola), mentre il secondo prevede una singola sezione a tematica ambientale (con focus sui documentari).

Quest’ultima è stata istituita dalla quinta edizione e ha l’obiettivo di sensibilizzare tutti, giovani e meno giovani sul tema, tramite la promozione del cinema alla cultura ambientale. Da qui il partenariato e il patrocinio del Fai, del WWF Young e del WEEC.

A proposito delle opere in concorso: quest’anno il festival conta un numero complessivo di 1000 opere provenienti da 65 Nazioni, di cui solo 80 arriveranno in finale, rientrando nella selezione ufficiale (70 per l’Aiff world e 10 per l’Aiff green).

A decidere, in questa prima fase, è una Giuria Preselettiva composta da oltre 100 giurati, selezionati dall’organizzazione del festival.

In seguito il verdetto passerà alla Giuria Tecnica, che valuterà le 80 opere selezionate.

Quest’ultima sarà composta da: Alfio Bastiancich (produttore di “ShowLab”), Pietro Innocenzi (produttore del “Globe Film”), Sergio Giussani (produttore della ”Ocean Production”), Emanuela Rei (attrice), Angelo Bassi (produttore distributore della Mediterranea production) e Prashant Shah (produttore della Bollywood Hollywood Production).

Il festival avrà anche, come di consueto, un concorso fotografia (sempre internazionale e a tematica libera) e un concorso Cosplay (l’arte di indossare un costume che rappresenta un personaggio riconoscibile del mondo dei fumetti e dell’animazione, delle serie tv ecc).

E non è finita qui, perché alla 7a edizione dell’Ariano International Film Festival non mancheranno dibattiti, conferenze e workshop con registi, attori e professionisti del settore, per approfondire varie tematiche dell’arte cinematografica (dalla regia alla storia del cinema, dal doppiaggio alla recitazione).

A questi si aggiungono laboratori a tema ambientale realizzati dal FAI, dal WWF YOUNG e dal WEEC, ma anche presentazioni di libri e seminari con diverse Università.

Molte, come ogni edizione, le presenze internazionali e ci saranno anche delle giornate dedicate ad Austria ed Estonia, durante le quali verranno proiettate delle opere audiovisive provenienti da questi paesi, con la presenza di loro ambasciatori e rappresentanti.

Ariano International Film Festival è cresciuto e continua ad ampliare i suoi orizzonti, nel nome della settima arte.

Attualità

Villa bunker confiscata al Clan Cava, firmato il contratto di appalto.  A breve i lavori per realizzare un centro antiviolenza per le donne

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Il presidente Buonopane: “Sarà un presidio di legalità”

È stato sottoscritto questa mattina e registrato presso l’Agenzia delle Entrate il contratto di appalto stipulato dalla Provincia con la società “Vivenzio Costruzioni srl” con rogazione del segretario generale, Brunella Asfaldo, per i lavori relativi all’“Intervento per la valorizzazione del bene confiscato sito a Pago Vallo Lauro” per un importo di 1.567.328,74 oltre Iva.

A breve, dunque, sarà avviato il cantiere.

Messi addietro, il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, aveva approvato con proprio provvedimento il progetto definitivo relativo alla realizzazione nell’ex villa bunker confiscata al Clan Cava di un Centro antiviolenza per le donne e casa rifugio.

Con lo stesso provvedimento aveva candidato il progetto all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5- Inclusione e coesione- Componente 3- Interventi speciali per la coesione territoriale- Investimento 2- Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, e aveva approvato il protocollo d’intesa con il Comune di Pago Vallo Lauro e il Consorzio Servizi Sociali Vallo di Lauro Baianese Ambito 6.

La Provincia ha poi ottenuto un finanziamento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per coprire l’investimento.

“Con questo progetto – dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane – restituiamo alle comunità del Vallo Lauro e dell’intera Irpinia un immobile sottratto alla criminalità organizzata. In quell’edificio sorgerà un presidio di legalità, dove le donne vittime di violenze potranno fare partire il proprio riscatto. Fondamentale è stato il supporto della Prefettura che sta accompagnando la Provincia lungo l’intero percorso verso il traguardo della realizzazione di tale progetto. È questa l’occasione per ringraziare ancora una volta il prefetto, Paola Spena”.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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