Politica
Udc: “Doppiogiochismo e ambiguità politica di Pratola”

Oggi ad Ariano Irpino il sindaco Mainiero si ritrova con una maggioranza profondamente diversa da quella che è uscita dalle urne, una maggioranza che tiene fuori forze politiche che hanno contribuito alla sua elezione a sindaco e che mette dentro esponenti eletti all’opposizione. Alla luce di tutto questo la nostra unica strada è quella della fuoriuscita dalla maggioranza.
Questo è lo stralcio di una nostra nota del luglio 2011. E’ da allora che abbiamo scelto la strada della coerenza ad Ariano Irpino, lasciando la maggioranza guidata dall’allora sindaco Mainiero perché non ci interessavano e non ci interessano i trasformismi a tutti i costi, le operazioni di piccolo cabotaggio, gli opportunismi.
Quella decisione ci ha portato a dover constatare come alcuni esponenti dell’Unione di Centro – che oggi sono fuori dal nostro partito – probabilmente per ragioni di convenienza, avessero deciso di seguire un’altra indicazione, rimanendo ben incollati alle loro poltrone di assessori. Fa specie, perciò, ascoltare oggi alcune dichiarazioni rilasciate da Crescenzo Pratola alle emittenti televisive nelle quali, folgorato sulla strada di Camporeale, sostiene che il grande errore di Mainiero sarebbe stato quello di cambiare in corsa la maggioranza a suo sostegno.
Vittima di una evidente sindrome dissociativa, Pratola dimentica cos’ha fatto negli ultimi due anni e oggi vorrebbe quasi imporsi a riferimento di coerenza quando è stato il più entusiasta praticante del doppiogiochismo e dell’ambiguità politica.
Pratola ed i suoi sodali probabilmente si ripresenteranno al cospetto degli elettori in occasione delle prossime Amministrative ad Ariano Irpino e magari vorranno imporsi come modello di integrità. Siamo certi che i cittadini arianesi sapranno discernere e decidere di conseguenza, rifiutando operazioni trasformistiche, opportunistiche e dal respiro cortissimo”.
Attualità
La regina ha bisogno della vicina

Le inondazioni dell’Emilia Romagna, per quanto di portata epocale, mettono a nudo i ritardi ed il mancato utilizzo dei fondi erogati alla regione a tutela e salvaguardia delle persone e del territorio. La burocrazia, la difficile interpretazione di norme non armonizzate tra loro, l’indifferenza, la lentezza nello spendere i denari e le incessanti piogge, sono la sintesi della tragedia vissuta dagli emiliani. Siamo tutti a fianco degli emiliani e tutta l’Italia darà una mano. Non possiamo, però, dimenticare che l’operosa Emilia Romagna, la locomotiva del Nord, la regione che vuole il regionalismo differenziato, la maestrina con la matita rossa e blu pronta a bacchettare i meridionali spreconi e nullafacenti, ora si appella all’unità del paese nell’affrontare le calamità naturali. Nessuno negherà l’aiuto finanziario e delle strutture dello Stato Centrale per mitigare i danni arrecati dal mal tempo, nessuno dirà: se la sbrighino da soli, nessuno punterà il dito contro Bonaccini, sodale di Fontana e Zaia, artefici della secessione del Nord e dello spacca-Italia. Insieme si vince e non si lascia nessuno indietro. Questo dovrebbe essere l’obbiettivo, mai raggiunto, dall’Unità dell’Italia; il Sud è rimasto separato dal resto del paese ed oggi vive lo spopolamento. Dal 2012 al 2022 il Mezzogiorno ha perso 525 mila residenti, la regione da cui si parte di più è la Campania (30% cancellati dalle liste dei residenti) e la Sicilia (23%) e la Puglia (18%) mentre la Lombardia attrae il 28% degli emigranti, le città più attrattive sono Milano e Bologna (ISTAT, report 2021). Siamo una nazione unita e dobbiamo valorizzare la coesione territoriale. È un obbiettivo che non può essere valido solo per le catastrofi naturali, occorre che si riconquisti il senso dell’appartenenza alla stessa nazione, cancellando gli egoismi locali. La solidarietà è il requisito indispensabile per superare le avversità, mette tutti alla pari e non esclude nessuno dalla possibilità di esprimere le proprie abilità. Ricordino Bonaccini, Fontana e Zaia che: non c’è regina che non ha bisogno della vicina.
Attualità
Rifiuti, D’Alessio:”Da tavolo tecnico regionale, emersa la sopravvalutazione di Irpiniambiente e la non competenza della Provincia”

Il Presidente dell’Ente d’ambito: “Palazzo Caracciolo ha stimato 8,5 milioni un’azienda che la Regione ha valutato 2 e mezzo. Aspettiamo ancora che i vertici dell’azienda si facciano vivi per rivedere una stima del tutto ingiustificata.”
Avellino, 3 giu – “Come spesso capita, il Presidente della Provincia confonde i suoi desideri con la realtà dei fatti, fino a sostenere, ora, che dal tavolo tecnico riunito in Regione martedì scorso sarebbe emersa l’intenzione di arrivare al commissariamento dell’Ente d’ambito per la gestione dei rifiuti o che i funzionari regionali avrebbero paventato tale ipotesi.
Niente di più falso.
La riunione che si è tenuta a Napoli è servita ai tecnici regionali per ribadire alcuni concetti a noi già molto chiari:
1 – la Provincia non ha più alcuna competenza sulla gestione del ciclo integrato dei rifiuti:
2 – a prescindere da qualsiasi pronunciamento dell’Autorità giudiziaria amministrativa, la Provincia non ha e non avrà alcuna competenza sia per quanto riguarda la forma di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, sia per quanto concerne la procedura di affidamento del servizio;
3 – c’è un evidente, ingiustificato e incomprensibile divario tra la valutazione degli asset di Irpiniambiente, operata nel mese di aprile del 2022 dal tecnico regionale, dott. Scognamiglio – presente alla riunione – e quella effettuata dalla Provincia di Avellino: la valutazione di Scognamiglio è di 2,5 milioni a fronte di quella, evidentemente irrealistica, di 8,5 milioni fatta dall’Amministrazione provinciale.
In ragione di tale evidente sopravvalutazione, il Tavolo tecnico regionale ha, dunque, rilevato la necessità di rivedere la stima di Irpiniambiente fatta dalla Provincia, anche alla luce della circostanza che la cessione degli asset non è destinata ad un privato, ma è finalizzata ad assicurare un servizio pubblico fondamentale per i cittadini e per le comunità irpine. I tecnici, i rappresentanti di EDA e della Provincia in tale sede hanno convenuto, pertanto, che l’Amministratore di Irpiniambiente avrebbe preso contatti immediatamente con la Direzione Generale dell’Ente d’Ambito per definire entro 10 giorni la stima degli asset. Ad oggi dai vertici di Irpiniambiente non c’è stato alcun contatto, alcuna iniziativa. Circostanza, questa, che dimostra quanto poco sia concreta la volontà della Provincia di affrontare celermente la questione in essere.
È bene evidenziare, inoltre, che:
– durante la riunione del tavolo tecnico mai si è parlato di commissariamento, che non potrebbe avvenire non essendoci i presupposti previsti dalla legge;
– mai si è discusso di inesistenti pareri negativi dell’Anac;
– mai si è discusso dei ricorsi al TAR, irrilevanti rispetto alla procedura in essere, presentati da sindaci che, guarda caso, sono quelli di Montoro e Marzano di Nola, rispettivamente vicepresidente della Provincia e Capo di gabinetto del Presidente.
Dalle circostanze descritte si evince, ancora una volta, che il Presidente della Provincia, insieme a pochi suoi adepti, persegue, lui sì, l’obiettivo di far commissariare l’EDA, con il preciso intento di continuare a tenere il controllo sulla gestione dei rifiuti, pur sapendo bene che la legge l’ha definitivamente sottratta all’Ente che presiede. Il tutto è confermato dalla circostanza non poco singolare – e che vale la pena di sottolineare – che vede il ricorso di uno dei sindaci corredato da un parere chiesto (a che titolo?) dall’Amministrazione provinciale alla Regione e mai trasmesso all’ATO. Buonopane ha dichiarato che quel parere è stato trasmesso solo ai consiglieri provinciali. Il sottoscritto non lo ha mai ricevuto né come Consigliere provinciale né come Presidente dell’Ato. Molto stranamente, invece, lo ha ricevuto il sindaco di Serino, che non è consigliere provinciale e che, sempre molto stranamente, ha ben pensato di inserirlo in uno dei ricorsi presentati al TAR.
Pertanto, alla luce di quanto emerso dal Tavolo tecnico regionale, l’EDA continuerà ad assolvere al proprio mandato nel rispetto assoluto di quanto prevedono le leggi in vigore e nella consapevolezza di tutelare così gli interessi dei comuni irpini. Attraverso i loro sindaci, i comuni hanno espressamente indicato di volere una gestione dei rifiuti che sia pubblica, efficiente e che non gravi più del dovuto sulle finanze delle amministrazioni locali, e quindi dei cittadini.
Ed è proprio nell’esclusivo interesse di questi ultimi che continueremo ad operare, auspicando che anche altri Enti, coinvolti ora in maniera del tutto residuale, si muovano con lo stesso spirito, mettendo da parte ambizioni e bramosie politiche che nulla hanno a che vedere con la gestione dei rifiuti.”
Lo dichiara in una nota il Presidente dell’Ente D’Ambito per il servizio della gestione integrata dei rifiuti urbani, avvocato Vittorio D’Alessio.
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Attualità
Polo logistico Ufita, Petracca al tavolo: “attendiamo risposte dal Governo, la Regione pronta a realizzarlo”

Roma – “Sul Polo Logistico attendiamo risposte dal Governo che si è riservato di verificare su quali fondi recuperare le risorse necessarie per la realizzazione dell’infrastruttura. Al tavolo convocato presso il Mit abbiamo chiesto con forza che i 26 milioni già stanziati a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vengano comunque mantenuti per la realizzazione di opere correlate alla piattaforma logistica stessa”, lo dichiara il consigliere regionale Maurizio Petracca che, insieme al consigliere Luca Cascone, ha partecipato questa mattina in rappresentanza della Regione Campania al tavolo convocato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per discutere della realizzazione della piattaforma logistica in Valle Ufita a corredo della stazione Hirpinia sulla linea AV/AC Napoli – Bari. All’incontro, oltre ai rappresentanti del Mit e della Regione Campania, erano presenti RFI e tutte le istituzioni e le componenti territoriali interessati all’opera.
“Dal Ministero – aggiunge Petracca – ci hanno spiegato che la tempistica data non consentirebbe di finanziarie tutta la realizzazione del polo logistico a valere sul Pnrr. Su questo aspetto, che è cruciale, il Mit si è riservato di fare un’ulteriore verifica in tempi stretti. Rispetto a questa posizione, la Regione Campania ha comunque chiesto di utilizzare l’originario stanziamento pari a 26 milioni di euro sul Pnrr per la realizzazione di opere correlate all’infrastruttura”.
“Restiamo ora in attesa di sapere – così conclude Maurizio Petracca – quali siano le intenzioni del Governo ed in particolare quale canale di finanziamento intende utilizzare per recuperare le restanti risorse necessarie per il completamento dell’opera che si aggirano intorno ai 60 milioni di euro. La Regione Campania, che come detto in tante occasioni ha inserito il Polo logistico Ufita tra le priorità nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro con Rfi, ha ribadito la sua volontà di farsi carico della realizzazione dell’opera in autonomia, all’esito del trasferimento da parte del governo centrale delle risorse che le spettano, non ultimo quelle del Fondo di Sviluppo e Coesione”.
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