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Attualità

“Ti regalo il Museo”-Il Museo Irpino in occasione del Natale propone una serie di appuntamenti per le giornate di festa da trascorrere insieme

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Con l’arrivo delle festività natalizie prende il via l’iniziativa “Ti regalo il museo”, una raccolta di eventi, laboratori, mostre e visite guidate organizzate al Museo Irpino, a partire dal 16 dicembre 2021 fino al 6 gennaio 2022.

Un programma particolarmente ricco e in grado di soddisfare tutte le esigenze, per trascorrere delle vacanze nel segno dell’arte e della cultura, tra conoscenza e divertimento.

Programma completo

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Aspettando i re Magi

Una speciale visita tematica

Quale occasione migliore delle festività natalizie per scoprire insieme la magia del presepe? Conosceremo personaggi, curiosità, leggende e superstizioni legate al Presepe Penta, uno dei presepi più belli d’Italia, dichiarato monumento nazionale nel 1933 e di circa 400 presepi provenienti da ogni parte del mondo!

Palazzo della Cultura, Corso Europa
Tutti i giovedì, h. 17.30

prenotazione consigliata

max 10 partecipanti

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Storitombola

Attività ludico-didattica per bambini dai 6 ai 12 anni

Un’insolita tombola natalizia per scoprire il Museo Irpino giocando con gli oggetti in esso custoditi!

Complesso monumentale Carcere borbonico

Giovedì 23 dicembre

Martedì 28 dicembre

Martedì 4 gennaio

h. 10-12

prenotazione obbligatoria

max 10 partecipanti

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Family Game

Gioco a squadre per famiglie

Un percorso tra giochi a quiz, prove di abilità e caccia ai reperti, alla scoperta delle bellezze, dei segreti e delle curiosità della sezione Risorgimento.

Una divertente occasione per giocare con tutta la famiglia e conoscere l’affascinante storia dell’Ottocento raccontata attraverso i reperti del Museo.

Prenotazione obbligatoria

max 10 partecipanti

Complesso monumentale Carcere borbonico

Mercoledì 29 dicembre

Mercoledì 5 gennaio

h. 16.30-18.30

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MEGAEVVIVA SHONEN SHOW

Sio e il nuovo fumetto umoristico italiano

11 dicembre 2021-6 febbraio 2022

Sale espositive, Complesso monumentale Carcere borbonico

Le vacanze natalizie al Museo Irpino saranno anche tra i fumetti con la mostra

“Megaevviva shonen show”, a cura del Comicon!

Bambini e ragazzi si divertiranno con giochi e attività per conoscere il mondo “umoristico” di Simone Albrigi, in arte Sio e dei suoi amici fumettisti!

Memory Sio

Uno dei giochi più appassionanti di sempre, logicamente riletto in chiave Sio!

Complesso monumentale Carcere Borbonico

Martedì 21 dicembre

h. 16.30-18.00

prenotazione obbligatoria

max 10 partecipanti

Età 5-8 anni

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Cruciverba “umoristico”

Riusciranno i nostri ragazzi a risolvere un insolito e quanto mai bizzarro cruciverba?

Complesso monumentale Carcere Borbonico

Martedì 28 dicembre

h. 16.30-18.00

prenotazione obbligatoria

max 10 partecipanti

Età 9-14 anni

Una Lettera per Sio

Un’occasione unica per i giovanissimi visitatori della mostra: mettetevi in gioco e “scrivete” la vostra fumetto-lettera da inviare a Sio!

Complesso monumentale Carcere Borbonico

Martedì 4 gennaio

h. 16.30-18.30

prenotazione obbligatoria

max 10 partecipanti

Età 14-17 anni

Extra Museo

Alla tavola di Apicio

Per le festività natalizie il museo va in trasferta con l’esposizione “Alla tavola di Apicio” nell’ambito della mostra “La tavola è la signora delle arti belle”, a cura della Soprintendenza ABAP (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio).

Un viaggio alla scoperta del convivio delle feste, dall’Età romana al XX secolo.

Sala Ripa,

Complesso monumentale Carcere borbonico – ingresso via Dalmazia

dal 21 dicembre 2021 al 7 gennaio 2022

Le attività sono completamente gratuite, curate da CoopCulture e promosse dalla Provincia di Avellino.

Info & prenotazioni:
Museo Irpino
tel. 0825 790733

info@museoirpino.it
facebook.it/museoirpino
www.museoirpino.it

Il programma potrebbe subire variazioni che
saranno comunicate sul social network

Attualità

Aleandro Longhi (Comitato SAT) sull’emergenza acqua:”Le finanze dell’Alto Calore sono al disastro”

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Il Consiglio del Distretto Irpino dell’Ente Idrico Campano ha approvato l’aumento delle tariffe dell’acqua del 30%. Il sindaco di Ariano Irpino Enrico Franza non figura tra i sindaci contrari, né tra quelli astenuti. Possiamo pertanto dedurne che il sindaco di Ariano fosse tra gli assenti o i favorevoli, in ogni caso ha deciso che i cittadini arianesi debbono pagare i 30% in più quell’acqua che l’Alto Calore eroga a singhiozzo. Franza, così loquace quando vuole, si è “dimenticato” di informare gli Arianesi che avranno un nuovo balzello del 30% sull’acqua, che continueranno a ricevere a singhiozzo. Per correttezza bisogna dire che, sia che i sindaci abbiano votato a favore che contro, sia che abbiano partecipato al voto o che si siano astenuti, non cambia nulla: il vero problema è che le finanze dell’Alto Calore sono al disastro. Nelle città civili, i primi servizi che un sindaco dovrebbe assicurare sono: l’acqua pubblica, il sistema fognario, la depurazione delle acque, ovvero tutto quello che non è stato fatto ad Ariano. Si grida contro l’Alto Calore Servizi SpA, su cui si scaricano le responsabilità, dimenticandosi del passato e persino del presente. Gli azionisti, quindi i padroni dell’Alto Calore, sono gli enti locali, ovvero la maggior parte dei Comuni irpini e del Sannio, che oltre a detenere le azioni dell’Alto Calore, sono i proprietari dei tubi marci che dovrebbero portare acqua nelle case. I vecchi tubi sono di piombo, di ghisa, di eternit e non sono mai stati cambiati, ma soltanto rappezzati. I grandi tubi delle condotte principali sono invece di proprietà della Regione Campania attraverso l’Ente Idrico Campano: l’Alto Calore è soltanto il gestore pieno di debiti che vengono dal passato, e forse anche dal presente. Quanti sindaci avranno chiesto a quell’ente, l’assunzione clientelare di qualche parente, amico o semplice elettore? È giunta l’ora di rimboccarsi le maniche ed attuare un risanamento dell’Alto Calore e l’attuale Amministratore Unico sembra ci voglia provare. I sindaci sono i principali responsabili della mancanza d’acqua nelle case degli Irpini, nonostante l’Irpinia galleggi sull’acqua: persino un regio decreto dell’inizio del Novecento recitava che sindaci erano tenuti a dare acqua “bona” ai propri cittadini. Regione, Ente Idrico Campano, Alto Calore, Comuni e Province, non hanno neanche avuto la dignità di richiedere i fondi del PNRR (miliardi di euro) per il risanamento idrogeologico e per il rifacimento delle reti idriche. Se il Comune di Ariano, che sta spendendo 5 milioni di euro del PNRR per rifare il lastricato di 5 piazze, avesse sostituito km di tubi, sarebbe stato meglio, ma come si sa, i tubi non si “vedono”. Ovviamente anche la Regione Campania dovrà fare la sua parte. L’Amministratore Unico, avv. Antonello Lenzi, ci sta provando con uno degli strumenti a sua disposizione: l’aumento delle tariffe a carico dei cittadini, che dovrebbero pagare anche per il 60-70% di acqua che si disperde dai tubi fatiscenti. Ma c’è un altro strumento: l’aumento di capitale dell’Alto Calore SpA. Si indica un’assemblea straordinaria dei soci (i sindaci azionisti), si faccia partecipare un notaio e si deliberi un aumento di capitale con azioni riservate agli attuali azionisti, per scongiurare che qualche malintenzionato pensi di introdurre qualche grimaldello per far entrare i privati. Certo, i Comuni dovranno pagare, ma di fronte alla prolungata emergenza acqua, si deve attuare una politica di austerità: il denaro si può e si deve trovare! Non è da molto che l’indennità dei sindaci è stata aumentata e con essa, a cascata, quella dei vice sindaci, degli assessori, dei presidenti del Consiglio comunale e dei consiglieri. Per i sindaci che fanno del loro incarico un mestiere (e ciò non è edificante), si potrebbe tornare all’indennità precedente, quelli che invece continuano a svolgere il loro lavoro privato retribuito, potrebbero rinunciare alle loro indennità, così come i consiglieri comunali, al gettone di presenza. Abito ad Ariano Irpino, che dopo Avellino, è il primo azionista dell’Alto Calore e so che il sindaco percepisce un’indennità di 4.140 € mensili in quanto, non avendo un lavoro, non si è messo in aspettativa: perché non rinuncia almeno in parte alla sua indennità e così a seguire, tutti gli altri amministratori? Si facciano meno trasferte inutili a carico dei contribuenti, si disdettino i fitti passivi che i Comuni pagano ai privati, si riscuotano i fitti attivi di immobili, che spesso sono concessi in comodato d’uso gratuito per ragioni clientelari, si mettano in vendita le proprietà immobiliari dei Comuni non utilizzate a fini istituzionali, che potrebbero attivare un circuito virtuoso di investimenti, che creerebbe uno sviluppo economico. Si inizino a tagliare le spese effimere come i vari concerti che si propinano ai cittadini, credendo che si possa sostituire l’acqua con la musica. Si indicano appalti pubblici e si facciano pagare le penali alle imprese che non rispettano i contratti: quando c’è un’emergenza bisogna attuare una politica di austerità. Manca l’acqua nelle case e il Comune di Ariano Irpino ha appena concesso ben 190.000 euro a 14 associazioni: è una mancia elettorale?                                                                                                                                                                             

Di fronte alla mancanza d’acqua, non ci sono scuse: ognuno dovrà fare la propria parte senza gravare ancora una volta sui cittadini. Si sono accorti i sindaci che i loro paesi si stanno spopolando? Se si vogliono rilanciare le zone interne dell’Irpinia non si può prescindere dai servizi essenziali, a partire proprio dall’acqua. Si intende che anche la Regione dovrà fare la propria parte: la sostituzione dei grandi tubi principali che spesso si rompono e dovrà dare un finanziamento straordinario all’Alto Calore.                                                                                           

I sindacati, dal canto loro, non si possono sterilmente abbarbicare nella difesa dei dipendenti dell’Alto Calore: devono promuovere una “VERTENZA ACQUA” per sconfiggere chi vede nella privatizzazione la soluzione di ogni problema. Privato non è sinonimo di efficienza, bensì un ulteriore strumento per sfruttare i lavoratori e spremere i cittadini con alte tariffe per l’acqua.                                                                                                                                                                                    
Aleandro Longhi                                                    Coordinatore Comitato SAT (Salute, Ambiente, Territorio)

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L’acqua non si vende, sit-in a Napoli il 27 agosto per l’acqua pubblica

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Papa Francesco nella Laudato si ci insegna che: “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani.” Il surriscaldamento del pianeta sta mettendo a serio rischio il diritto all’acqua a causa dell’abbassamento delle fonti. In Campania, come in tutto il sud Italia, la situazione è sempre più drammatica. Nel momento in cui le interruzioni del servizio idrico sono all’ordine del giorno, ci saremmo aspettati che la politica si impegnasse a garantire il rispetto del referendum del 2011 e tariffe agevolate per l’accesso all’acqua a tutta la popolazione. Ed invece incredibilmente l’Ente idrico Campano si riunisce in piena estate il 27.08.2025 per deliberare:

la privatizzazione dell’acqua nella provincia di Caserta con una gestione mista pubblico/privato;

l’aumento delle tariffe nei 126 comuni delle province di Avellino e Benevento serviti

da Alto Calore servizi.

    La privatizzazione dell’ambito casertano fa parte del più ampio processo di svendita dell’acqua in tutta la Campania a favore di Acea. E inaccettabile che la regione con i bacini più ricchi del sud Italia diventi terra di conquista per le multinazionali che vogliono rivenderci la nostra acqua a peso d’oro. Siamo stanchi di ascoltare dalla politica la stessa favoletta: “non ci sono risorse per gestire l’acqua e per questo è inevitabile il ricorso ai privati”. Ma i soldi per le armi si trovano sempre mentre sono lasciati a secco settori vitali quali la sanità, la scuola ed il risanamento delle reti colabrodo. La risposta alla crisi idrica non è la privatizzazione, come dimostra l’ingresso dei privati in settori quali autostrade, elettricità, gas e telefonia che ha portato soltanto aumenti delle tariffe e disastrose gestioni.

    Dall’altra parte è inaccettabile che a pagare i debiti di Alto Calore siano soltanto le famiglie già alle prese con grosse difficoltà economiche. Per questo chiediamo con forza il rispetto del concordato fallimentare per mettere in sicurezza l’Ente e garantire una gestione pubblica della risorsa, senza un indiscriminato aumento delle tariffe.

    Il Sit-in si terrà il 27.08.2025 alle ore 15 a Napoli in via De Gasperi 28, davanti la sede dell’Ente Idrico Campano

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    Attualità

    La Direzione strategica dell’Asl in visita alle strutture e agli ospedali di Sant’Angelo e Ariano

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    In un clima di grande collaborazione la Direzione Strategica ha avuto un confronto attivo con i direttori delle strutture sanitarie e ospedaliere, i medici e il personale sanitario e amministrativo con l’intento di avviare un dialogo funzionale all’individuazione e risoluzione delle criticità esistenti e al potenziamento dei servizi sanitari al cittadino sia a livello territoriale che ospedaliero. Dopo l’incontro di lunedì scorso con il personale della sede centrale di Avellino, il primo passo della Direzione strategica è stata la visita mercoledì dell’SPS di Bisaccia, del Distretto Sanitario e dell’Ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi, e oggi del Distretto Sanitario e Ospedale di Ariano Irpino per un saluto ai dipendenti.

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