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Tav: pugno di ferro del governo Le Nuove Br: serve salto in avanti
Un rinforzo di 200 unita’ per la sicurezza del cantiere Tav in Val di Susa. Lo ha deciso il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha riunito il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza. Proprio mentre il governo sceglieva il “pugno di ferro” contro la protesta in Val di Susa, e’ apparso su Internet un documento di Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, delle cosiddette ‘Nuove Br’, in cui si incita il movimento No Tav a “compiere un altro salto in avanti, politico, organizzativo, assumendone anche le conseguenze, o arretrare”. Il Movimento No Tav da parte sua ha preso immediatamente le distanze: “Respingiamo al mittente ogni parola – ha detto Alberto Perino, tra i leader storici del movimento valsusino – Non abbiamo nulla da condividere con questa gente”. Per il senatore Stefano Esposito (Pd), che da sempre difende i lavori del Tav Torino-Lione, il documento delle Nuove Br deve servire “da monito agli Erri De Luca e a tutti quegli intellettuali e giornalisti che fanno finta di non vedere la gravita’ della situazione in Valsusa”. Nel documento, Davanzo e Sisi parlano di “simpatiche consonanze con la nostra dimensione di prigionieri rivoluzionari e dei nostri processi politici” con i “compagni no-Tav” che hanno “fatto la revoca avvocati”. Per il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi “questo ulteriore appello alla violenza” e’ “il segno della sconfitta di chi vuole opporsi senza se e senza ma a una grande opera decisa democraticamente”. Quanto all’invio di nuovi militari, il Viminale ha spiegato che risponde alla necessita’ di “tenere alto il livello di attenzione e vigilanza”, dopo le manifestazioni di protesta e i recenti episodi di danneggiamento a carico di alcune imprese, impegnate nella realizzazione della Tav Torino-Lione. La decisione di Alfano e’ stata giudicata “ottima e tempestiva” dall’esponente del Pdl Osvaldo Napoli, secondo cui “il livello delle minacce da parte di gruppuscoli terroristi si e’ molto alzato negli ultimi tempi e non e’ giusto che i lavoratori del cantiere siano alla merce’ di una masnada di violenti”. Critica invece la reazione del M5S, secondo cui si tratta di “una scelta insensata”, di un uso anomalo delle nostre Forze Armate che se rassicura i signori delle tangenti da un lato, rischia di esasperare gli animi dei cittadini dall’altro”.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
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