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Senza l’autonomia differenziata Calderoli se ne va

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Il senato ha messo in chiaro che l’autonomia differenziata messa in campo da Calderoli trasferisce eccessive risorse al Nord, non riduce le disuguaglianze, anzi le acuisce rendendole irreversibili. Renderebbe complicata l’erogazione delle pensioni, ridurrebbe i fondi per l’istruzione e la sanità, settori già in agonia nel Meridione. Inoltre i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) vagheggiati da Calderoli e dal Governo Meloni, quale contrappeso alla messa in atto dell’autonomia differenziata, sarebbero privi di fondi necessari a finanziarli, lasciando il Sud ancor più povero e privato dei diritti di cittadinanza. Il merito di aver messo in chiaro i numeri del furto operato con destrezza dalla Lega, va riconosciuto ai tanti eroi civili del nostro tempo, quali: Massimo Villone, Marco Esposito, Pietro Massimo Busetta, Gianfranco Viesti, Giuliano Laccetti ed altri. Hanno fatto comprendere il meccanismo con il quale la banda bassotti svuota la cassaforte dello Stato, basato sulla spesa storica che premia chi ha servizi efficienti senza colmare il gap socio-economico esistente con il Sud. Il Meridione ha la disoccupazione doppia ed il reddito che è la metà di quello del Nord, ed è il territorio più povero dell’UE. Ogni anno, senza colpo ferire, la finanza pubblica allargata trasferisce al Nord 64 miliardi per i servizi pubblici all’avanguardia e capillarmente diffusi, sottratti alla parte più fragile del paese. Il Meridione rimane a bocca asciutta, non gli è assicurato nemmeno il 34% delle risorse del bilancio pubblico previsti per legge per le infrastrutture reputate insufficienti e obsolete che mortificano la competitività delle piccole e medie imprese sul mercato nazionale e mondiale. Nemmeno il PNRR darà man forte al Sud, inizialmente gli era destinato dall’UE il 70% degli oltre 200 miliardi, poi il governo italiano li ha ridotti al 40% e ora si parla dell’impossibilità del Sud di spendere i denari del PNRR, sui quali vorrebbe esercitare il diritto d’opzione il sindaco di Milano Sala reputando la sua amministrazione capace di metterli a frutto.

L’ultima parola spetta al parlamento ed alla maggioranza di governo devono chiarire se tutti gli italiani meritano l’identico trattamento di fronte alla legge. Se non passa l’autonomia, non sarà un grave danno se Calderoli lascerà la politica.

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Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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