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Roxane e il suo Tunnel: l’arte per imparare a guardare il mondo da una nuova prospettiva

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Studio e ricerca, dettati dalla passione e dalla vocazione artistica, conducono alla consapevolezza, che si estrinseca nelle sorprendenti opere di Rossana Scaperrotta, Roxane, nelle quali, ispirata dalla realtà che la circonda, esprime la sua sensibilità e il suo impegno civile. Ciò che emerge dalle opere di Roxane, è una profonda ricerca interiore fatta di sentimenti puri, mai banali, come mai banali sono le sue opere, che spaziano dai paesaggi, ai riferimenti di più stretta attualità, espressi sia in maniera diretta, sia ricorrendo a una sorta di astrattismo. L’obiettivo che raggiunge, è sempre una comunicazione immediata, che trasferisce un’emozione allo spettatore. Chi sa coglierne il messaggio e chi la conosce, nelle sue opere intravede tratti intensi della sua personalità, persino le sue sensazioni: del resto non è ilproprio sentire che un artista traspone sul foglio o sulla tela? La predisposizione artistica di Rossana è insita da sempre nella sua indole, tanto da farle frequentare fin da giovanissima laboratori artistici (Rosalba Albanese, Lello Albanese) attraverso i quali apprende alcune tecniche pittoriche dell’arte e della ceramica. È solo nel 2019 però, che dopo una vita di lavoro (caposala presso l’Ospedale Frangipane di Ariano Irpino), finalmente libera dagli impegni professionali, decide di seguirla fino in fondo, iscrivendosi all’atelier del Maestro Mario Ferrante, a Benevento. In meno di tre anni di intenso lavoro, nei quali ha acquisito e perfezionato diverse tecniche pittoriche: carboncino, pastello, acquerello, inchiostro di china, acrilico e olio, è riuscita a conseguire risultati eccellenti. Se il talento di un artista si vede da come traspone su tela o su carta ciò che prova, e Rossana ci riesce magnificamente, rimandandocisentimenti puri, è altresì vero, come ha sottolineato Mario Ferrante durante l’appassionata presentazione, “che si vede anche dalla sua capacità di spogliarsi dal già conosciuto perdisimparare, allo scopo di mettersi in gioco. Partendo tecnicamente da zero, Rossana ha maturato un formidabile concetto di sintesi della linea e degli spazi, facendo inconsapevolmente arte concettuale. Da artista pura, quale dimostra di essere, fa un cammino a ritroso e quindi particolarmente difficile: quello cioè di disimparare, per arricchirsi di una concezione assolutamente nuova nel modo di guardare il mondo, la vita. La sua è un’autentica conversione, ossia l’inversione del senso di marcia. E questa è la sfida più ardua che un artista possa vivere nell’accettare la propria vocazione”. 

Nonostante sia alquanto schiva e timida, Roxane è riuscita per la prima volta a mettersi in gioco in pubblico, con una mostra, Tunnel, dal titolo che racchiude una visione. “L’idea del titolo – ci ha detto -, nasce dal quadro che ho inserito nella locandina, che raffigura persone nella metropolitana, quindi in un tunnel. Il tunnel è un luogo di passaggioattraversa gli ostacoli e le montagne, il sottosuolo e mette in collegamento i popoli, le culture, l’arte. Dopo due anni di pandemia, ho pensato al bisogno di movimento e di incontrarci che abbiamo maturato. Consideriamo inoltre che, da quando è iniziato il conflitto russo-ucraino, in Ucraina, la metropolitana è diventata luogo di protezione dai bombardamenti, un bunker. Non solo: staccando la parola, può diventare tu nel, assumendo molteplici significati, soprattutto di trait- d’union, ovvero: tu nel mondo, tu nell’artee così via. Ma possiamo considerare anche le nostre vite come intrappolate in un tunnel: di regole, di consuetudini, di bisogni. Solo noi possiamo decidere, pagandone lo scotto, di uscire dal tunnel che ci intrappola, emancipandoci da protagonisti, dai cliché e dalle costrizioni”. 

Delle oltre 50 opere realizzate, ne propone 22: L’ora di andare (Tunnel); Il suono del silenzio; Spazio sacro; Riparo;A un passo da te; Clair de luna; Tu chi sei?; Il nido, magnifico acrilico dedicato alla vespa vasaia; I giorni della merla; Consuetudini infrante…, ispirato dal cambiamento di abitudini a seguito della pandemia; L’ombrello, metafora della ricerca di protezione; Concerto; Cercarsi; Il suono delsilenzio; Maternità; Nuove coltivazioni; Il bambù di notte;Controverse sensazioni; Quello che c’è; Inchiostro vivo e Mottua, ovvero il potere di trasformazione dell’inchiostro. Le ultime 2 opere citate, sono state disegnate sul medesimo foglio e incorniciate in maniera interscambiabile.                                                                                                                             La storia di Roxane e del suo esordio artistico negli anni della maturità, dimostrano che il talento non ha una scadenza: a qualsiasi età si può decidere di coltivarlo e farlo esplodere in tutta la sua forza dirompente, che si sia giovanissimi o avanti nell’età. Quel che conta è ciò che si sente nell’animo, ciò che si vuol esprimere e che si ha da dare al prossimo: Roxane è riuscita perfettamentenell’intento e ci auguriamo che il suo percorso di consapevolezza continui imperterrito a regalarle tutto ilsuccesso che merita.

La mostra resterà aperta al pubblico nel suggestivo scenario della Rocca dei Rettori di Benevento fino al 5 giugno 2022, la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle18 alle 20, festivi 18-21.

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La mattanza infinita

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Mattanza infinita, mattanza ripetuta per 365 giorni l’anno. A poco conta il richiamo di Sergio Mattarella pronunciato in occasione della 73esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro: “Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro – prosegue il Presidente della Repubblica – è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure”. Ogni giorno muoiono sul posto di lavoro, in media, tre persone e circa 2 mila diventano invalidi, i costi sociali ed economici sono di rilevante entità per la comunità. La mattanza non si ferma, oggi, a Palermo, sono morti 5 operai ed altri 3 sono intossicati mentre provvedevano alla manutenzione di un impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti (Amap). Nella festa del 1 maggio i sindacati hanno chiesto di: migliorare la formazione degli operai, mantenere la responsabilità della società vincitrice della gara di appalto anche se sub appalta i lavori, aumentare le ispezioni. Le regole vanno applicatene, non si può considerare l’operaio un fattore della produzione sostituibile come qualsiasi macchinario, non si può puntare al massimo profitto e ridurre la sicurezza sul lavoro adducendo la motivazione che la concorrenza globale impone, per rimanere competitivi sul mercato, la riduzione dei costi del lavoro. Non può proseguire questa “macelleria messicana” È in gioco la credibilità del nostro paese, di un’intera classe politica che commemora i morti sul lavoro e girare la faccia dall’altra parte.

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Autonomia differenziata e premierato, sciagure da scongiurare                                                                         

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A Lacedonia l’incontro-dibattito, lunedì 6 maggio                                                                                                                       

Se il disegno di legge 615 Calderoli, in questi giorni all’esame della Camera, sarà approvato, l’autonomia differenziata diverrà legge e consentirà alle Regioni che ne faranno richiesta, di gestire in maniera autonoma 20 materie oggi in concorrenza con lo Stato e 3 di esclusiva competenza di quest’ultimo. Si concretizzerebbe, in sintesi, una redistribuzione di poteri, in seguito a una diversa allocazione delle risorse pubbliche, dallo Stato centrale verso quei territori che lo richiederanno. Ispirata alla riforma del 2001 del Titolo V della Costituzione, la proposta, che da anni sta a cuore alla Lega, consentirà a quelle Regioni che ne faranno richiesta, di concordare con il Governo la “devoluzione” di competenze e risorse. L’autonomia differenziata prevede infatti la possibilità di trattenere parte del gettito fiscale generato sul territorio per il finanziamento dei servizi e delle funzioni di cui si chiede il trasferimento. Una vera e propria rivoluzione silenziosa che assomiglia più a una bomba a orologeria, fortemente voluta dal partito del Nord, che si sta portando avanti da anni e che con l’attuale Governo, vedrebbe il compimento, anche in virtù di uno scambio tra il partito della Lega e quello di Fratelli d’Italia, il quale in cambio otterrebbe il nulla osta sul premierato, che alla Meloni sta particolarmente a cuore. L’autonomia differenziata comporta una sottrazione di ingenti risorse alla collettività nazionale e la disarticolazione di servizi e infrastrutture logistiche come i trasporti, la distribuzione dell’energia, l’istruzione, la sanità, che per il loro ruolo nel funzionamento del sistema Paese, dovrebbero avere necessariamente una struttura unitaria e a dimensione nazionale. Sebbene le prime Regioni che hanno chiesto un maggior protagonismo economico-legislativo siano tra le più ricche d’Italia (Lombardia, Veneto ed Emila Romagna), anche loro potrebbero ricavarne degli svantaggi: sia perché il Sud è un mercato essenziale per il Nord, sia perché le ampie differenze interne alle stesse Regioni verrebbero aumentate dall’allocazione delle risorse, che premierebbe le parti più ricche e meglio organizzate. La sottrazione del gettito fiscale alla redistribuzione su tutti i territori, violerebbe inoltre il principio di solidarietà economica e sociale contenuto in Costituzione, aumentando le disuguaglianze tra Nord e Sud, con un conseguente crollo sociale ed economico dei territori più svantaggiati, che potrebbe mettere in crisi l’intera Italia. Delle conseguenze che comporterebbe l’attuazione del progetto, non si parla abbastanza, sia perché respingente nei suoi 11 articoli pieni di farraginosa burocrazia, sia perché i media principali sembrano “distratti” da altro. Se l’autonomia andrà in porto, dunque, la distanza tra il Nord e il Sud potrebbe diventare incolmabile, mentre l’Italia sarebbe divisa in tante repubblichette con leggi e regole diverse, guidate dai governi locali di turno, che su molte materie potranno decidere i destini dei territori e dei loro abitanti, senza nessun ente sovraordinato a fare da contrappeso e garante. E forse si potrà persino realizzare il sogno di una macroregione del Nord, insinuatosi dagli anni Ottanta in tanti cittadini separatisti che considerano una zavorra i territori del sud e delle zone più svantaggiate.                                                                                                                                                 L’ANPI Provinciale di Avellino, La CGIL di Avellino, l’Auser di Avellino, La Via Maestra-Insieme per la Costituzione, stanno promuovendo una serie di incontri sul territorio irpino volti a informare sulle criticità dell’autonomia differenziata e del premierato, e sui motivi per cui sarebbero sciagure, che però, si possono ancora respingere.                                                                                                                                                               Lunedì 6 maggio a Lacedonia (AV) alle 17,30 presso il MAVI (Via Tribuni), coordinati da Rocco Pignatiello, parleranno di  autonomia differenziata, premierato e stravolgimento della Costituzione: il sindaco Antonio Di Conza, il prof. Luigi Famiglietti, docente di Diritto degli Enti locali presso l’Università di Cassino, Giovanni Capobianco, presidente provinciale ANPI, l’on. Tony Ricciardi, deputato del Partito Democratico, l’on. Michele Gubitosa, deputato, vice- presidente M5S, l’on. Franco Mari, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Franco Fiordellisi, Segretario generale CdLT CGIL Avellino.                                                                                                                             Si invita caldamente la popolazione a partecipare, perché è importante conoscere per poter scegliere con consapevolezza.              

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Ad Ariano Irpino  un dibattito  su “La Scuola e la Bussola”

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Venerdì 3maggio 2024 ore 17,30 al Palazzo degli Uffici.

L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino ha organizzato per  domani, venerdì 3 maggio alle ore 17,30 presso la Sala Conferenza del Palazzo degli Uffici,  un dibattito pubblico sui confini e gli orizzonti della libertà di insegnamento, dal titolo “La Scuola e la Bussola”.

Dopo i saluti del Sindaco Enrico Franza, introdurrà i lavori l’Assessore all’Istruzione e alle Politiche Giovanili Grazia Vallone.

Il dibattito proseguirà con  il dirigente Scolastico prof. Franco Di Cecilia e la psicoterapeuta dott.ssa Flavia Morra.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

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