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Rievocazione Storica del Dono delle Sacre Spine – Scelti il re e la regina

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La ventinovesima edizione della Rievocazione Storica del Dono delle Sacre Spine ha il suo re e la sua regina. Carlo I d’Angiò e Margherita di Borgogna avranno il volto rispettivamente di Maurizio Manganiello, 42 anni, e Rosy Antonaccio, 25 anni. La coppia regale è stata scelta da una giuria composta da Grazia Vallone, vicesindaco del comune di Ariano, da Maddalena Pompa, socia Associazione Sante Spine APS, da Alfonso Maraia, commerciante, da Francesca D’ Antuono, docente, da Flavia Squarcio, giornalista. La Rievocazione si svolgerà nei giorni 11, 12 e 13 agosto; il Palio delle Contrade, poi, si svolgerà il 31 agosto all’ Arena Mennea.

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Matteo Garrone: l’orrore di cui è capace l’essere umano non ha limiti

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La tredicesima edizione dell’Ariano International Film Festival(dal 28 luglio al 3 agosto) è stata aperta da Matteo Garrone con una masterclass dedicata ai ragazzi. Il regista, sceneggiatore e produttore, autore della trasposizione cinematografica di Gomorra, Il racconto dei racconti, del film Dogman (2018) e del più recente, Io capitano (2023), si è soffermato poi sul suo rapporto privilegiato coi giovanissimi. “Sono stato anch’io ragazzo, ricordo di quando andavo ad ascoltare registi o attori per trarre consigli e spunti. Oggi lo faccio io con loro: racconto la mia esperienza e siccome ci sono tanti modi di fare cinema, lascio a loro la scelta,affinché individuino la loro strada. Ogni film è un viaggio, un’avventura e un periodo della tua vita che dedichi a entrare in un altro mondo, a incontri, in sintesi a un’esperienza che ti poterà a un cambiamento, un po’ come ti cambiano i viaggi. E a proposito dell’ultimo e pluripremiato, “Io capitano”, che ha ricevuto 17 premi, tra i quali, il Leone d’argento per la miglior regia nel 2023 e il David di Donatello come miglior film nel 2024. “Per certi aspetti è un viaggio che mi ha cambiato più di tutti gli altri film che ho realizzato finora. Ciò, perché ho avuto l’opportunità di conoscere e vivere a lungo accanto a coloro che affrontano i viaggi della speranza: parlare con loro, condividere i momenti di riposo e svago, ascoltare le loro impressioni, vedere la carica vitale che li spinge, il coraggio e insieme la loro ingenuità, sono cose che ti rimangono dentro. La consapevolezza che attraverso il film avrebbero dato finalmente voce a chi non ne ha,li ha fatti impegnare mettendoci l’anima, cimentandosi anche inscene molto pericolose, rischiando, senza mai tirarsi indietro. Sentivano che era un’occasione per sensibilizzare il pubblico, mostrandogli la loro odissea, ciò che sono costretti ad affrontare:senza voler fare retorica. Purtroppo continuiamo a vedere ogni giorno tragedie: migliaia di morti nel deserto e in mare e, non bastasse, le guerre in corso, penso in particolare all’inferno di Gaza. L’orrore di cui è capace l’essere umano non ha limiti. Io capitano, è stato un film talmente intenso, sia dal punto di vista artistico che umano, personale ed emotivo, da avermi segnato al punto che, anche se sono trascorsi un paio d’anni, ancora non riesco a ripartire con un altro progetto artistico. E a proposito dello stile con cui gira senza spettacolarizzare: “Non faccio nulla di nuovo. Ci sono stati grandi maestri del Neorealismo che prima di me hanno fatto film meravigliosi, che sono stati un po’ i miei padri: De Sica, Rossellini, Visconti. Come registi abbiamo avuto la fortuna di nascere in un Paese ricco di registi geniali che hanno fatto la storia del cinema. Io capitano, è un film che nasce dall’ascolto, dove era necessario essere invisibili. Era importante fare un bel film, nel quale però non si sentisse il nostro compiacimento. Fare una bella fotografia, dove però non si sentisse il lavoro del direttore della fotografia, magari dei bei costumi, ma tutto doveva assolutamente sembrare naturale. Qualsiasi forma di narcisismo in un film del genere, diveniva intollerabile. È stato un grande lavoro di sottrazione, per cercare di arrivare alla semplicità, lavoro sempre difficile da fare nell’arte: ho cercato di fare da mediatore tra i racconti dei protagonisti, la mia visione e la mia esperienza. Un attore che ha partecipato al film, poiché da italiano in Africa mi sentivo un intruso, una volta mi ha detto: non sei un intruso, tu sei un messaggero. Forse messaggero è eccessivo, può sembrare presuntuoso, ma sicuramente un mediatore lo sono stato”. A proposito del rapporto tra cinema e scuola in una società liquida, in movimento. “Ancora non si comprende l’importanza del cinema nella scuola, strumento utile ad approfondire letteratura, musica, pittura, storia. Io capitano, è un film significativo anche per le scuole perché mostra una pagina buia della nostra storia contemporanea e stimola una riflessione sulla tematica universale dell’emigrazione. Porto avanti da sempre una battaglia per far diventare il cinema del passato e di oggi, una materia di insegnamento. Il cinema dovrebbe essere conosciuto quale forma d’arte che parla la loro stessa lingua, che li può sensibilizzare, appassionare, e portarli a conoscere il mondo. Alcuni insegnanti sono un po’ più illuminati e lo promuovono fin dalle medie e nelle periferie, altri non ci pensano affatto. Un documentario come No other land, realizzato da un regista israeliano e uno palestinese (Oscar 2024 come miglior documentario), andrebbe promosso nelle scuole per far conoscere ai ragazzi la realtà di Gaza. Ma la nostra scuola è piena di paradossi: mio figlio sedicenne frequenta l’Istituto d’arte Rossellini, dove non c’è la materia Cinema, ma si insegnano Fisica e Chimica”.                                                                                                                                                                                                      Matteo Garrone ha ricevuto il premio Hirpus d’oro alla carriera conferitogli dall’AIFF.                                                                       Per conoscere il programma della manifestazione: www.arianofilmfestival.it                                                       

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CittadinanzAttiva ringrazia tutte le associazioni e chi ha partecipato alla manifestazione, per la vicinanza dimostrata a Francesca Albanese

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L’Assemblea Territoriale di Ariano Irpino di CittadinanzAttiva ringrazia le altre associazioni, tutte e tutti i loro associati, della partecipazione alla presentazione del libro, “Mentre il Mondo dorme”, l’autrice Francesca Albanese, Relatrice speciale ONU sulla situazione dei diritti umani nel territorio palestinese occupato, il Maestro Moni Ovadia per il suo contributo nonché la moderatrice Maria Elena De Gruttola, per Il lavoro svolto. Ringrazia il Sindaco di Ariano Irpino Enrico Franza per aver voluto offrire il necessario supporto dell’amministrazione e il Vescovo della Diocesi Ariano-Lacedonia Sua Eccellenza Sergio Melillo per la sua presenza. Inoltre ringrazia le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento.

L’A.T. di CittadinanzAttiva, che ha avuto l’onore di organizzare questo incontro, fa Sue le ragioni e le motivazioni espresse da Francesca Albanese in merito alla questione palestinese e nel condividerne i contenuti e le proposte insieme a tutti quanti i presenti ne fa di tutto ciò un suo principio.

Ma soprattutto vogliamo ringraziare tutti voi, che ci avete raggiunto al Palazzetto dello Sport per accogliere, con il vostro affetto e vicinanza, Francesca che con gentilezza e determinazione ha saputo informare di quanto sta accadendo al popolo palestinese.

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Altro colpo grosso per il GSA! Direttamente dalla serie B, vi presentiamo: Karimi Keyvan

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Colpo di mercato del GSA Pallavolo Ariano che riesce a strappare alla concorrenza di numerose squadre uno dei migliori prospetti under 21 in Campania, il classe 2004 Keyvan Karimi.
Il talentuoso atleta, di origini Iraniane, nonostante la giovane età può vantare esperienze di tutto rispetto, come quella in serie A3 da opposto con la squadra umbra di San Giustino; una positiva annata con la Pallavolo Bari in serie C culminata con un collegiale con la Nazionale iraniana juniores, e l’ultima in serie B con la Annalisa Volley San Marzano dove la compagine salernitana ha ben figurato con un ottimo sesto posto.
Keyvan porta in casa GSA tanta potenza e sfrontatezza, armi fondamentali per garantire alla compagine irpina ancora più efficacia dal lato destro del campo.
Giovane dalla spiccata elevazione, ha come pregi un’ottima solidità a muro ed una battuta salto spin veramente insidiosa.
Un grande in bocca al lupo al nostro giovane opposto che ha deciso senza molti giri di parole di sposare il progetto ufitano che come sempre punta sulla valorizzazione dei giovani.

Le parole dell’atleta:
Sono entusiasta di far parte di questa nuova famiglia e di conoscere tutti i nuovi giocatori e l’intero staff. Parlando con la società mi sono trovato subito bene e ci siamo confrontati per questa nuova stagione. Mi sento molto motivato ad affrontare questo nuovo percorso e voglio mettere in pratica tutte le mie capacità per dare il meglio al fine di conseguire degli ottimi risultati a livello di squadra. Inoltre, voglio fare appello a tutti i nostri tifosi: non vedo l’ora di vedere il palazzetto pieno e sentire tutto il vostro supporto; …quel piccolo sprint per noi conta tanto.”

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