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Politica

Resoconto sull’incontro di Alessandro Ciasullo ed il Gruppo dei Popolari con i residenti di contrada Turco.

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Come di consueto ed in attesa del prossimo incontro, pubblichiamo un breve resoconto dell’incontro in contrada Turco del 17 novembre.
«Non possiamo attribuirti colpe del passato, ma posso dirti che se ti poni 100 obiettivi stai certo che ne raggiungerai la metà». Questa è stata la dichiarazione spontanea giunta da un vivace residente di contrada Patierno presente al dibattito del “La Città che Vogliamo”. Un’esternazione che ha permesso al candidato sindaco dei Popolari, Alessandro Ciasullo, di costatare l’affetto e l’onestà intellettuale dei propri concittadini. In verità, gli incontri itineranti, prima a contrada Manna poi al Turco, sono stati uno stimolo per aggiungere elementi al progetto per la città e per far costatare dal vivo le intenzioni dei Popolari. «Vogliamo collaborare ed essere ascoltati» ha sintetizzato Rocco De Pippo, presidente dell’Associazione parrocchiale San Michele. L’ascolto, infatti, è stato prioritario anche durante la seconda tappa de “La Città che Vogliamo”.

Le questioni sollevate dai residenti del Turco:
Amedeo*: «Quale è la politica per l’occupazione? A noi non interessa chi lo farà, ma che si faccia qualcosa per non far partire i nostri figli»
Alessandro Ciasullo: «La nostra priorità è tutelare chi ha già un lavoro ma vive uno stato di continua precarietà, e mi riferisco ad esempio agli amici forestali presenti. A loro posso dire che la battaglia, seppur complicata, vede in prima linea, a livello regionale, il consigliere Ettore Zecchino. Per far rimanere i nostri concittadini, o farli rientrare, dobbiamo invece creare i presupposti. Cosa intendo? Le infrastrutture. Quelle del futuro, però. Ariano è uno dei quattro comuni irpini ad aver ottenuto la banda ultra larga: avremo internet super veloce e questa sarà una vera e propria autostrada soprattutto per l’e-commerce e i servizi. Vuol dire che il circondario dovrà avvicinarsi alla nostra città, Ariano tornerà ad essere punto di riferimento. Non è sicuramente la panacea di tutti i mali, ma state certi che contrasterà poderosamente l’emigrazione soprattutto delle nuove generazioni che lavorano elusivamente con la tecnologia».

Michele*: «L’ex Hotel Giorgione lo volevano acquistare, creare una sala convegni, un ristorante, un centro benessere. Mi occupai in prima persona di mettere in contatto l’acquirente con l’allora sindaco Mimmo Gambacorta. Non se ne fece più nulla, cosa è successo?».
Alessandro Ciasullo: «Non serve più la politica della mediazione all’inverosimile. Si produce in questo modo una scelta al ribasso o in casi peggiori non si arriva per nulla ad una decisione. Ariano ha bisogno di provvedimenti radicali e di un modo coraggioso di fare politica. Dobbiamo puntare a istituire servizi da collegare alle infrastrutture, non creare spazi senza contenuto. Nei tempi giusti, argomenteremo la nostra idea che sarà una proposta complessiva sul centro storico».

Giuseppe*: «Ad Ariano, il turismo non riesce ad avere il giusto peso. I musei e il castello normanno dovrebbero essere maggiormente sponsorizzati e puntare al “turismo cosiddetto della domenica”».
Alessandro: «C’è un’eccessiva frammentazione fra le competenze gestionali dei sette musei esistenti ad Ariano. Il nostro proposito è innanzitutto renderli riconoscibili in un unico percorso museale così da vivacizzare anche il centro storico afflitto da una condizione di asfissia. Dobbiamo cominciare a entrare nell’idea che il turismo è un traino anche per le attività economiche, dalle strutture ricettive a quelle commerciali. Il futuro di Ariano passa per questo importante settore».

Luigi*: «La zona industriale di Ariano vive disagi enormi. Perché non è stato incoraggiato l’insediamento di nuove imprese?»
Alessandro: «In realtà, con un atto deliberativo, sono stati stabiliti dei fitti agevolati da proporre agli imprenditori interessati alla nostra zona industriale. Purtroppo però ci sono ritardi rispetto alla metanizzazione, anche se dalle ultime informazioni sappiamo che si è arrivati alla fase operativa. Permettimi una considerazione storica: l’insediamento industriale di Ariano è sicuramente meno “ricercato” rispetto a quello di Valle Ufita dove insiste l’autostrada, e sono previsti importanti progetti dall’Alta Velocità, alla Piattaforma Logistica e la Manna – Tre Torri. Ariano ha una connessione esclusiva con il foggiano, ma ai tempi l’area industriale fu progettata in virtù di un collegamento autostradale che non arrivò mai».

Alessandro Ciasullo é candidato a sindaco per il comune di Ariano Irpino

La città che Vogliamo” è la campagna di ascolto ed approfondimento delle problematiche amministrative e sociali relative alla Città di Ariano Irpino. “La Città che Vogliamo” , attraverso incontri e dibattiti, vuole essere uno spazio di discussione fattiva e progettuale, e spingere all’impegno politico attivo nuovi soggetti.

I Popolari sono un gruppo aperto di discussione, approfondimento ed azione politica. I riferimenti culturali e politici nascono dal Popolarismo sturziano ed oggi hanno come prospettiva il Partito Popolare Europeo.

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Attualità

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia proseguono ai ritmi stabiliti e non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Il documento di Cirillo, Pratola e Leone

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Riceviamo e pubblichiamo 

Ritorniamo sulla problematica “Strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Ecco il quarto documento a firma degli ex amministratori Vincenzo Cirillo, Luciano Leone e Crescenzo Pratola.

Nella seduta di consiglio comunale del 2 marzo 2023, in cui si è discusso l’argomento monotematico “strada Manna-Camporeale” noi siamo intervenuti, e, nell’occasione, non fu accolta la nostra proposta di un deliberato che vedesse il coinvolgimento della maggioranza e della opposizione su un unico documento e confermasse la volontà di utilizzare i fondi stanziati per l’opera i cui lavori sono già stati avviati, e i proprietari delle aree espropriate, per il tracciato, sono già stati indennizzati per una spesa di € 10 milioni circa.

L’impegno della maggioranza del consiglio comunale di risolvere la problematica con una nuova e diversa progettazione, che andrebbe contro tutto quanto fatto nei venti anni trascorsi, e che comunque dovevano concretizzarsi in tre mesi, non si è attuato, nonostante sia trascorso oltre un anno dagli impegni assunti.

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia, intanto, proseguono ai ritmi stabiliti dal programma dei lavori, invece non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale che può consentire un più rapido raggiungimento alla sopra citata stazione Hirpinia, da parte dei cittadini di Ariano Irpino, dei cittadini della Valle Ufita e dei Comuni del Nord-Est. La strada finanziata ha una valenza ben più rilevante che per il solo ristretto ambito comunale, poiché la tratta quasi ultimata Contursi-Lioni-Grottaminarda, proseguendo sulla tratta “Tre Torri-Manna- Camporeale-Faeto-Termoli”, concretizza l’opera denominata “strada di collegamento dei due mari”; pertanto non è affatto eccessivo ritenere che l’opera persegue obiettivi di rafforzamento della rete infrastrutturale nel Mezzogiorno. Si ricorda che in seguito all’approvazione del progetto di realizzazione del primo tronco “Tre Torri- Manna” fino al primo lotto funzionale in località rione Cardito e delle relative bretelle di collegamento, nel mese di marzo dell’anno 2011, la società Anas pubblicò un bando per l’affidamento della progettazione preliminare e definitiva e altre attività correlate, dei lavori relativi alla – Variante alla statale 90 delle puglie tra lo svincolo di Ariano Irpino fino all’innesto con la strada statale 90 bis -.

Per essere concreti, suggeriamo la composizione di un gruppo promotore che si occupi della questione e che si impegni a:

Invitare il consiglio comunale di Ariano Irpino a “Ritornare” sulla delibera n. 01/2023, votata a maggioranza, che dichiara che i fondi stanziati per la strada Tre Torri-Manna-Camporeale vengano utilizzati per l’opera di riammagliamento e razionalizzazione del tessuto urbano con interventi di mobilità sostenibile di rione Cardito che non ha nulla a che vedere con l’opera finanziata.

Sollecitare il presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino ad attivarsi per la ripresa dei lavori, realizzando, innanzitutto, il tracciato e quant’altro possibile, con un progetto stralcio, che impegni i fondi disponibili, dato che gli espropri sono stati già pagati.

Fare voti al presidente della giunta regionale Campania ad aggiornare il finanziamento per il completamento dell’intervento, in considerazione dell’importanza dell’opera, visto il notevole tempo trascorso per l’avvio dei lavori e preso atto della lievitazione dei prezzi. Noi continueremo ad essere attenti e percorreremo tutte le strade per raggiungere l’obiettivo enunciato.

venerdì 1 marzo 2024 alle 12:23

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Attualità

Antonio Bianco:”Il contrasto allo Spacca Italia cresce a macchia d’olio”

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L’azione di contrasto allo Spacca Italia (DDL Calderoli) cresce a macchia d’olio, a Napoli, questa mattina(24/2/2024), presso l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici si è svolta la manifestazione su: “Il nostro NO all’Autonomia Differenza”. Il dibattito è iniziato con i saluti del sindaco Gaetano Manfredi a seguire gli interventi di molti parlamentari del centro-sinistra nonché di Luca Bianchi, direttore generale dello Svimez, di Massimo Villone Prof. emerito di Diritto Costituzionale della Federico II di Napoli e di Marco Esposito, capo direttore del Mattino. Il dibattito oltre a definire il progetto una vera iattura per il paese, ha cercato di individuare le azioni di contrasto allo Spacca Italia da proporre entro breve tempo. Anche in provincia i cittadini, di diversa estrazione socio culturale e politica, tramite whatsapp, si auto convocano per discutere ecomprendere la portata del DDL Calderoli che disarticola i principi cardine della Costituzione. È vera resistenza alla secessione dei ricchi, disegno targato Lega e condivisodalla Meloni. Le disuguaglianze, tra nord e sud della penisola, diventeranno legge, i diritti di cittadinanza sono, e saranno, riconosciuti solo ai territori ricchi. Prevale il federalismo competitivo e non quello cooperativo, l’uguaglianza e solidarietà (art. 3 della Costituzione) sono svuotati della loro linfa vitale, si condanna il Meridione ad una morte certa, svuotato, ogni anno, di 100 mila persone che emigrano in cerca di lavoro, braccia di giovani che non ritorneranno nella loro terra natia destinata a diventare una riserva indiana popolata da anziani. Non possiamo rimanere inermi, siamo attori e non spettatori del nostro futuro, le mani non possono rimanere in tasca.

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Attualità

La cortina fumogena della Meloni e dei media nasconde lo Spacca l’Italia

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Il sindacato della UIL e 500 sindaci capeggiati dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, venerdì scorso si sono recati a Roma per rivendicare l’accredito del FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che, da più di un anno e mezzo è incagliato nel ministero della coesione ed il PNRR, guidato da Raffaele Fitto. L’operazione verità di De Luca vuole porta alla luce del sole il NO motivato allo Spacca Italia che renderebbe irreversibili le differenze socio-economiche tra le due are del paese. La subdola applicazione del criterio della spesa storica nella redistribuzione dei fondi da parte dello Stato Centrale avvantaggia il Nord ricco, dotato di moderni e diffusi servizi pubblici, a tutto svantaggio dell’area meridionale del paese, priva di infrastrutture. L’operazione verità di De Luca mette il dito nella piaga, la mancanza del personale rende sommamente difficile mettere in campo dei progetti finalizzati alla realizzazione di progetti con le risorse dal PNRR e dei fondi europei. In alcuni comuni manca il personale sostituito, nei giorni indicati, dal sindaco. De Luca voleva essere ricevuto a palazzo Chigi ed avere un colloquio diretto con la Meloni per sbrogliare la matassa del FSC necessario al Meridione per continuare ad erogare i diritti di cittadinanza. La Meloni era in visita in Calabria e la sua risposta non si fa attendere e dichiara ai giornalisti: ”se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più” (Ansa). La situazione è grave, rimane immutata la Questione Meridionale, mai affrontata, la mancanza di infrastrutture e di possibilità di impiego favoriscono la fuga dei giovani dal Sud in cerca di lavoro, ad essa si somma la migrazione sanitaria e quella dei diplomati che si iscrivono nelle università del Nord per avere maggiori probabilità di trovare un impiego conforme al titolo di studio conseguito. Il governo Meloni non si trinceri dietro le parole grosse pronunciate durante la manifestazione, metta a tema la perequazione tra le due aree del paese divise da inaccettabili disuguaglianze, siamo tutti italiani inclusi i meridionali.

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