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Recuperare l’identita’ per costruire il futuro: Ariano ieri e oggi

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Di Floriana Mastandrea

“Ariano era una città bellissima, protetta, da sempre, da cittadini rispettosi di ogni cosa”, narra nell’efficace prefazione, Ottaviano D’Antuono, che aggiunge: “Tutto ebbe fine la sera del 21 agosto 1962, quando il terremoto scosse la terra e lesionò le nostre anime. Non ci furono morti. Perì soltanto la chiesa del Calvario, in fretta demolita, e la coscienza cittadina. Giunsero i soldati con tanto latte, arrivò il Presidente della Repubblica, Segni: poi, nel tempo, anche i soldi, gli affari, il malcostume e la mafia politica. E il degrado culturale ed ambientale, si aggravò ancor più con il successivo sisma del 23 novembre del 1980, quando le ruspe, sempre in agguato, con la consueta sconsideratezza, nel quietismo di troppi, si misero in moto per arare secoli di cultura contadina, cancellando intere età storiche e confondendo reliquie, memorie e polvere nelle discariche locali. Per decenni irrispettosi, irresponsabili, indifferenti ed impotenti, abbiamo assistito alla distruzione di interi quartieri – luoghi incantevoli che alimentavano l’anima dei sogni – di monumenti, di chiese, conventi, palazzi, casupole e miseri tuguri; al disfacimento di tutto un patrimonio, unica ricchezza, che doveva e poteva contribuire, anche alla crescita socio culturale dell’intera comunità. Attualmente, un’infinità di costruzioni e di informi palazzoni si ergono lungo i pendii delle colline, negli anfratti, nei valloni, sotto i ponti, in una assenza, tutta indigena, di regole e di programmi. Ad Ariano è stato possibile fare ogni cosa, tutto è stato concesso da una politichetta sporcacciona, dai suoi vari Don Rodrigo e dall’Innominato di sempre. Ormai il centro cittadino di storico non ha più nulla da mostrare”. D’Antuono ci parla dell’incontro con Raffaele (Lello) Guardabascio e di come al percorso comune, volto a difendere storia e identità di Ariano, si siano gradualmente affiancati altri valorosi compagni di viaggio: Don Enrico Franza, Nicola Savino, Don Pasquale Ciccone, Emilio Chianca, tutti accomunati dall’amore per Ariano. Il vulcanico e appassionato Lello Guarbascio, nel suo libro ci accompagna per strade e quartieri, fra scenografie architettoniche rovinate e vicoli superstiti, rivelandocene le vicende storiche con foto e didascalie. Così come ci informa di voler dedicare il lavoro di paziente documentazione fotografica raccolta negli anni, alle attuali e future generazioni, a cui “chiedere soltanto perdono per quanto altri hanno vigliaccamente sottratto”. L’architetto Raffaele Guardabascio, nipote dell’autore e curatore del progetto grafico, pur non vivendo più ad Ariano, evidenzia l’importanza delle radici e invita a una più ampia riflessione sul fenomeno dello spopolamento del Sud. Fattori temporali e spaziali (palazzi, monumenti, chiese, piazze, strade, vicoli) assumono un ruolo significativo nell’identità di un luogo e nella scelta di rimanere o meno, in una città. Ad Ariano ormai aleggia una condizione di disagio e malessere: non solo tra i più giovani. La progettazione di qualità, come ben afferma Guardabascio, “ad Ariano è ferma da tempo, mentre nel dibattito culturale italiano va emergendo la sempre maggior consapevolezza dell’importanza dei processi di trasformazione della città e della necessità di soddisfare le nuove esigenze, di una società che muta rapidamente. È solo attraverso la progettazione di qualità dello spazio collettivo e degli edifici pubblici – i luoghi dello stare insieme -, e la rifunzionalizzazione degli edifici storici esistenti, che si potrà raggiungere una corrispondenza tra i desideri/ambizioni dei cittadini e la concreta risposta che può fornire la città. Dotarsi di nuovi spazi che abbiano un ruolo centrale nella vita cittadina, è un fattore essenziale per rendere Ariano attrattiva. D’altronde, scomodando Italo Calvino: d’una città non godi le sette o settansette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”. E, riprendendo ancora D’Antuono: “Mentre all’autore diciamo, bravo Lello, Ariano ti ringrazia, ai responsabili degli innumerevoli misfatti che danno ancora oggi segnali di immortalità e lasciano scorie e carichi sulla collettività, rivolgiamo in coro il nostro anatema, soffermandoci a pensare, per un attimo, cosa diranno a propria discolpa costoro, nel giorno dei limoni neri, nel giorno dell’ira, a colui che tutto muove, e che certamente non proverà, nei loro confronti, alcun compatimento”. All’eclettico autore, da sempre in prima linea nel difendere monumenti, storia e tradizioni della sua amata città, va riconosciuto il merito di stimolare a riscoprire l’orgoglio identiraio per l’appartenenza a una affascinante storia millenaria poco conosciuta e che attraverso il suo lavoro può schiudere orizzonti nuovi. Proprio perché Ariano è stata violata nei suoi aspetti storico-paesaggistici, è ancor più urgente e necessario riscorpirne il passato, che, rinnovando ricordi e affetti, possa indicare ai giovani la strada dalla quale ripartire per inglobare l’intero territorio e fornire finalmente quel riscatto, che la città da troppo tempo attende.

Floriana Mastandrea

Ariano ieri e oggi

650 fotografie e didascalie

Un viaggio fotografico per rivivere insieme le tappe salienti della nostra storia

Autore Raffaele Guardabascio

Associazione Circoli Culturali Passquale Ciccone/Amici del Museo Ariano Irpino

€ 15

Attualità

Assegnate ad Ariano Irpino le maglie tricolore medio fondo CSI 2024

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La gara ciclistica nazionale VI° Mediofondo Primavera svoltasi nel giorno della festa della liberazione (25cm) ad Ariano Irpino, ha assegnato le maglie tricolori riservate agli atleti CSI nella specialità Mediofondo nazionale 2024.  Celestino Anzivino e tutta la sua associazione Speedrow Team hanno per la sesta volta allestito una manifestazione che poche sul territorio della regione Campania possono ritenersi degne di assegnare le maglie tricolori come quella svoltasi nella comunità arianese, modello da prendere sicuramente ad esempio. Infatti, la manifestazione si è svolta in piena sicurezza e in maniera eccellente grazie anche all’impiego delle  forze dell’ordine a partire dalla Polizia di stato, Carabinieri che hanno garantito la sicurezza dei concorrenti, ai Vigili Urbani locali, Volontari, moto staffette e quattro ambulanze per assistenza medica in gara. Ma andiamo alla cronaca della gara. Al via 292 ciclisti provenienti da ogni regione d’Italia. La partenza è stata data alle ore 9:00 dal rione Martiri, zona Perazzo con partenza e arrivo lungo la statale novanta. I concorrenti hanno affrontato un percorso agonistico di 96 km che si sono dati battaglia lungo gli impegnativi chilometri di gara e 1670 metri di dislivello, resi ancor più impegnativi dal vento e dalla salita di Ciccotonno con pendenza media del 6,5 % e max 25% che hanno dovuto affrontarla per due volte. I ciclisti anno attraversato, oltre ArianoIrpino, Montaguto, Orsara di Puglia, Panni,  Monteleone Di Puglia, Savignano Irpino Ciccotonno, Difesa Grande. Per la classifica generale assoluta Mediofondo il primo tagliare il traguardo è stato Marco Larossa (LarossaTeam) che ha preceduto Matteo Rotondi (Murolo Vincenzo Elefante SL2) , terzo posto per Chiriacò(Autoricambi Marrone). Tra le donne sul gradino più alto del podio Rossella Diezzo (Barracuda Bike Cycling Team), piazza d’onore per Lidia Principi . terzo gradino del podio per Emanuela Sampaolesi (Team Go Fast), quartaCinzia Zacconi (new Mario Pupilli), quinto posto per l’atripaldese Annalisa Albanese del team Eco Evolution Bike. Al termine della classifica finale risultato vincitore della maglia di campione nazionale mediofondo CSI 2024 nella rispettiva categoria i seguenti atleti:

Junior Sport Macchione Francesco (Brasciwood); Elite Sport: Prencipe Domenico (Cicli Spano Spontino); Master 1: Larossa Marco (Team Larossa); Master 2: Giangregorio Felice (Dama Project);

Master 3: Giannuzzi Antonio (Tekno Bike Putignano); Master 4: Navedoro Giuseppe (Team Larossa); Master 5: Pastore Mario (Murolo Vincenzo Elefante SL2); Master 6: Monaco Alfonso (Team Falco); Master 7: Catapano Fabrizio (New Daunia Cycling); Master 8: Ritota Carlo Bartolomeo (Molise Ricambi); MW1: Albanese Annalisa (Eco Evolution Bike);
MW2: Zacconi Cinzia (New Mario Pupilli);
MW3: Sampaolesi Emanuela (Team Go Fast). 

I new vincitori nazionali sono stati premiati con la maglia  tricolore da Biagio Nicola Saccoccio responsabile della Commissione Tecnica Nazionale Ciclismo e Enrico Pellino presidente del Comitato CSI Campania.  La manifestazione si è conclusa con un ricco pasta party per gli atleti e famigliari al seguito.

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W il 25 aprile, W la Costituzione

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IL 25 aprile ricorda il sacrificio dei partigiani che liberarono il paese dalla dittatura.

Crimini inenarrabili macchieranno per l’eternità coloro che si richiamano agli ideali del fascismo, uomini che trucidarono e misero a tacere gli avversari con la violenza culminata nel 1924 nell’omicidio di Giacomo Matteotti che denunciò, alla camera dei deputati, le violenze commesse dalla nascente dittatura. Il fascismo trascinò il paese nella seconda guerra mondiale provocando morti e distruzione dalle cui ceneri rinacque l’Italia liberata dai partiti democratici. Costoro erano divisi dai programmi politici ma uniti dalla volontà di abbattere la dittatura e far nascere uno Stato fondato sull’uguaglianza e la solidarietà. La democrazia è un dono che va conservato gelosamente, ognuno di noi deve partecipare a ravvivare il sentimento di unità e condivisione creando le condizioni affinché nessuno sia lasciato indietro.

La democrazia si nutre di partecipazione ed inclusione a differenza della dittatura che elimina l’avversario zittendolo ed impedendogli di esprimere liberamente le proprie idee. Dobbiamo ribellarci a qualsiasi forma di assolutismo per dare forza e slancio alla democrazia, dono gratuito e disinteressato dei partigiani. La dittatura è stato il momento buio della storia italiana, mentre la democrazia incarna il nuovo mondo che consente a tutti di parlare liberamente nelle piazze

Allora, a voce ferma gridiamo: W il 25 aprile, W la Costituzione

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Il 23 aprile, sotto l’egida dell’UNESCO, si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

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Il Comune di Ariano Irpino ha aderito alla “Giornata mondiale del libro e del diritto di Autore” nata sotto l’egida dell’UNESCO e celebrata il 23 aprile.

La Biblioteca comunale “Pasquale Stanislao Mancini” in occasione di questo evento ha realizzato un apposito video in collaborazione con i ragazzi del Servizio Civile Universale allo scopo di far conoscere il lavoro di catalogazione effettuato in rete sul Servizio Bibliotecario Nazionale. Grazie al lavoro di catalogazione, il patrimonio della biblioteca è in buona parte ricercabile, per gli utenti anche da remoto, collegandosi alla pagina dedicata del catalogo collettivo Opac Sbn 

https://polosbn.bnnonline.it/SebinaOpac/page/advancedhttps://polosbn.bnnonline.it/SebinaOpac/page/advanced

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