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Politica

Pro Civitate e l’agenda per il futuro di Ariano.

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Nel clima ancora incerto di quelle che saranno, al di là delle dichiarazioni d’intenti, le candidature effettive alla suprema carica amministrativa, nella nebbia che tuttora si stende sulle composizioni degli schieramenti che scenderanno in campo, il Comitato di Impegno Civile Pro Civitate, in una logica di esclusiva attenzione alle cose da fare, intende richiamare l’attenzione della cittadinanza su ciò che ritiene fondamentale che i futuri responsabili dell’amministrazione della città debbano proporsi e impegnarsi per realizzarle.

L’agenda (le cose cioè che si debbono fare,come la lingua latina suggerisce), dovrà essere costituita dalle seguenti iniziative, fondate da un lato su premesse di ordine etico e metodologico e dall’altro su problematiche chiare e di facile identificazione.

Che i futuri amministratori debbano fondare la loro azione sulla Trasparenza è fuori discussione; per i candidati sindaci, la dichiarazione della consistenza patrimoniale del proprio nucleo familiare è il primo indizio di un approccio trasparente alla gestione della cosa pubblica. Stella polare a cui riferire la complessità degli atti da adottare dovrà essere l’attenzione costante al bene pubblico, a cui subordinare il soddisfacimento di pur legittimi interessi soggettivi: in altri termini l’azione amministrativa dovrà essere ancorata all’idea che la politica non deve prescindere dall’etica. Strettamente intrecciata con queste premesse è la pratica della meritocrazia, del sapersi cioè valere delle migliori risorse umane e professionali di cui la città dispone. Obiettivo primario deve essere rappresentato dalla capacità della struttura amministrativa degli uffici comunali di garantire efficacia, efficienza e responsabilità. Sembrano obiettivi semplici e di poco conto; eppure già da soli concorrono efficacemente a garantire produttività all’area dei servizi. Rimodulare il PUC, in modo che diventi strumento effettivo di programmazione urbanistica sul territorio, perseguendo il superamento degli sconci accumulatisi nel tempo e favorire una più armonica realizzazione del nuovo. Impegno massimo a portare a termine tutte le opere incompiute e destinarle alle attività per cui erano state progettate. Altro impegno fondamentale di coloro che saranno chiamati a governare la città è profondere il massimo di energie perché gli Enti presenti sul territorio funzionino al meglio, secondo le attribuzioni loro conferite dalla legge, e perché non siano o depotenziati o addirittura smantellati o dislocati altrove. In una fase di grosse difficoltà economiche e finanziarie, privilegiare gli interventi sulla viabilità, soprattutto rurale, a partire da quelle zone più dissestate e da tempi immemorabili trascurate. Programmare l’ampliamento del cimitero, fondandolo su uno studio statistico proiettato nei prossimi trent’anni, per non finire impantanati ad ogni rinnovo della compagine amministrativa, in linea di massima ogni cinque anni.

Per quanto concerne l’agricoltura e la cultura, individuare tutte le opportunità offerte dai fondi strutturali europei, per valorizzare le colture tipiche della zona e promuovere iniziative che recuperino le tradizioni e le sappiano attualizzare, in una logica di fruibilità costante: cultura come occasione di celebrazione della bellezza e opportunità di attività turistiche qualificate. Per quanto attiene alla tassazione, perseguire un doveroso e apprezzabile sforzo per realizzare un equilibrio, il più equo possibile, tra servizi erogati e entrate da acquisire.

E l’elenco potrebbe continuare: ma non ha senso fare la lista della spessa, tanto, tra breve, tutti diranno le stesse cose, rimproverandosi a vicenda per quel che non è stato fatto, ricorrendo a tutti i mezzucci di cui dispongono i temerari, tra cui villania e mancanza di garbo e di rispetto per le persone. Altro dovere da cui non dovrebbero derogare coloro che si proporranno per l’amministrazione della città, e che vantano tra i loro sponsor i mentori ed i responsabili delle precedenti amministrazioni, è rappresentato dallerisposte che dovrebbero dare per ogni problema rimasto aperto e non concluso:

  1. Perché il campo di Cannelle non è ancora completato?

  2. L’acquisizione del complesso Giorgione rispondeva solo ad una operazione finanziaria o si inquadrava in un progetto di riutilizzo della struttura? I due mega parcheggi perché giacciono parzialmente finiti e parzialmente utilizzati? C’è forse una legge divina che impone che dovessero essere destinati a monumenti del non-finito?

E si potrebbe continuare a lungo. Sappiamo bene che le realizzazioni di molte opere possono subire rallentamenti, ma ci sono rallentamenti comprensibili ed altri incomprensibili, alcuni ragionevoli e altri frutto di manovre poco trasparenti.

La proposta del nuovo non dovrebbe prescindere dall’analisi degli errori commessi. Ignorarli è proprio dello struzzo che preferisce conficcare la testa nella sabbia, o proprio dell’emulo del voltairiano Candide che pensava di vivere nel migliore dei mondi possibile. Su questi punti è bene che riflettano da un lato coloro che si proporranno come candidati effettivi per una rinnovata gestione amministrativa, e dall’altro i cittadini perché, se libera, la loro volontà sia orientata nella giusta direzione, a prescindere dalle persone che entreranno in competizione.

Lo richiede una città che vuole un futuro meno scuro e che intende sfuggire a un progressivo destino di abbandono e decadimento.

 

 

 

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Il futuro di Alto Calore Servizi al centro di un confronto tra i presidenti delle Province di Avellino e Benevento

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Unità di intenti per la gestione della società. Il futuro dell’Alto Calore Servizi al centro di un confronto che si è tenuto oggi tra il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, e il presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi.

Dall’incontro sono emerse la volontà e la determinazione comune di superare la fase di impasse che si registra per la società, tenendo fuori le questioni politiche dalle decisioni concernenti la gestione di Alto Calore Servizi. E ciò nell’ottica di individuare le soluzioni migliori che possano permettere di ridurre i disagi all’utenza e di consentire di accelerare sul piano di ammodernamento delle reti, tenendo ben presenti i parametriprevisti dal concordato.

I presidenti Buonopane e Lombardi lanciano un appello all’unità e a fare sintesi sugli obiettivi, per evitare in questa fase dannose divisioni. Condividono, inoltre, la necessità che il management della società conservi un ruolo prettamente tecnico, tenendosi ben distante da ruoli e discussioni partitiche che sono appannaggio dei sindaci-soci, i quali si trovano ad affrontare quotidianamente le giuste rimostranze delle comunità costrette praticamente ogni giorno a sopportare disservizi per l’approvvigionamento idrico.

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Gaza, Castellone (M5S): “Netanyahu compie il passo finale. Abbiamo toccato uno dei punti più bassi della storia moderna.

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“Mentre il mondo continua a discutere sui termini lessicali da utilizzare per definire questo abominio, Netanyahu compie il passo finale: stanotte l’esercito israeliano è entrato a Gaza per raderla al suolo.” così la Vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5S) sui suoi social. “Le poche fonti dalla Striscia parlano di carri armati in ingresso a Gaza City e raid aerei che, come sempre, non risparmiano i civili e le poche costruzioni ancora in piedi. A nulla servono le piazze piene di centinaia di migliaia di cittadini in tutto il mondo, a nulla serve il coraggio eroico della Global Sumud Flotilla che sta provando a raggiungere Gaza via mare per aprire un varco umanitario. A nulla servono le denunce che facciamo nelle aule parlamentari. Il passo finale si sta compiendo. A Gaza l’umanità ha toccato uno dei punti più bassi della storia moderna. E non c’è da offendersi se si dice che siamo tutti complici. Tutti noi che abbiamo assistito inermi a questa tragedia. Il mio cuore è con le centinaia di migliaia di palestinesi che hanno deciso di restare nella loro terra perché non c’è altro luogo in cui possano sentirsi a casa e con le famiglie degli ostaggi israeliani che sono ancora nelle mani di Hamas e rischiano di essere utilizzati come scudi.”

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Campania approva la mozione :”Stop ai rapporti con Israele”

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Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità una mozione che “condanna gli atti di guerra a Gaza” e invita il governo a “sospendere ogni rapporto istituzionale e commerciale con il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu”. La mozione, a iniziativa del consigliere Michele Cammarano e di altri, ha unificato tutte le altre che erano state presentate in aula sulla guerra a Gaza. Al momento della votazione, nell’aula del Consiglio regionale non erano presenti i consiglieri di centrodestra.

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