Attualità
Montefredane: veglia in Enotria nella notte di San Giovanni

È quasi tutto pronto a cominciare dal menu, per la veglia della notte di San Giovanni: lasagna alle erbe aromatiche, lasagna (lagana) e ceci (ceci Bellota Rosadi Pietrelcina messi in ammollo con acqua e cenere, in dialetto locale, lesciva), insalata di farro (il chicco è tra i simboli della notte di San Giovanni), parmigiana, frittate a base di erbe provenienti dall’orto di Sabato Cardamone, patate novelle di Montoro, zucchine di Montoro, sia in crudité che alla scapece, una mousse di ciliegie e qualche sorpresa. I criteri con cui vengono coltivati e distribuiti i prodotti agroalimentari che faranno parte anche di quelli proposti durante la cena, – ci informa Carmela Cerrone, giornalista enogastronomica, esperta di vini ed entusiastica promotrice della manifestazione che si svolgerà nella notte tra il 23 e il 24 giugno -, sono strettamente collegati alla Condotta Slow Food Avellino APS, che promuove i prodotti a Km zero, senza pesticidi e a un giusto prezzo. Principi che segue anche l’azienda Vadiaperti-Traerte, tra gli sponsor dell’evento, che accompagnerà il menu con i suoi vini. L’evento, – prosegue Carmela -, nasce dal progetto Ritmi e Sapori Rurali e prende forma nel giro di alcuni mesi, a seguito di una chiacchierata con Raffaele Troisi, viticoltore (nonché padrone di casa), Sabato Cardamone, esperto di permacultura ed erbe spontanee e con l’Associazione Culturale Panta Rei, da anni impegnata nella promozione del territorio irpino a vasto raggio. È il terzo evento messo a punto da Ritmi e Sapori Rurali e l’auspicio è che la sinergia tra i vari attori, nel tempo possa trasformarlo in un trend irpino del turismo enogastronomico. L’obiettivo di Ritmi e Sapori Rurali – racconta Carmela – , è già chiaro nel nome che il gruppo si è attribuito: intende promuovere la conoscenza della cultura contadina in ogni sua angolazione, compresa quella delle credenze popolari, anch’ esse patrimonio della tradizione irpina. L’evento si svolgerà a Montefredane (AV), una location significativa nella storia dell’enologia e della viticoltura irpina, il cui lancio si deve al professor Antonio Troisi, già personaggio di spicco nelle fila del P.C.I. irpino, che fin dagli anni Ottanta in Irpinia, ha cominciato a parlare di vino in modo innovativo, facendo cultura. Oggi lo scettro è passato al figlio, Raffaele Troisi, docente, che non solo ha saputo raccoglierne l’eredità, ma l’ha amplificata. Sabato Cardamone, invece, è un ex stilista di moda che qualche anno fa ha deciso di abbandonare la vita mondana condotta tra Milano, Firenze, Roma e Palermo, per dedicarsi, con successo, al regno vegetale e all’agricoltura, più consoni alle sue corde. Grazie alla sua padronanza di ideatore e cultore della bellezza, disegna orti e giardini sinergici, creando ecosistemi ambientali in cui le piante possano vivere e non essere “semplicemente” trapiantate. In questo periodo sta lavorando alla creazione di giardini di erbe aromatiche a Ceglie Messapica (città d’arte), in Puglia. Questo il programma della Veglia della Notte di San Giovanni, prima edizione. Si inizia al tramonto, ore 18.30 del 23 giugno 2022 sull’AiApierti, con aperitivo e apericena e si procede allaraccolta delle noci con rito celebrato dal cerimoniere (in dialetto locale, “sciamano”), Sabato Cardamone. Il malloverde delle noci in seguito si trasformerà nel noto amaro, da considerarsi un prodotto autoctono, il “nocillo”. Seguirà l’accensione del “fuoco sacro”, che tutta la notte accompagnerà i partecipanti, con musica, balli e canti. Allo scoccare della mezzanotte, il cerimoniere procederà al “battesimo del vino”. Alle prime luci dell’alba ci si può recare con Sabato Cardamone a raccogliere le erbee, tra queste, l’iperico o “erba di San Giovanni”: un’esperienza significativa nel solco della tradizione e un momento di trasmissione di conoscenza. SabatoCardamone, – conclude Carmela -, per l’occasione, ha acconsentito a rivelare alcuni segreti della misteriosa e affascinante “magia popolare”.
Attualità
Acqua, l’Irpinia non partecipa al teatrino politico: da Volturara la proposta di un fondo di compensazione per finanziare le nuove reti

La provocazione del sindaco Sarno: “Acqua a tariffa simbolica per tutti i cittadini irpini. All’Alto Calore l’85% dei sindaci irpini non ha partecipato a una gretta speculazione politica, qualcuno si chieda il perché.”
Avellino, 26 ago – La comunità di Volturara Irpina, borgo ricco di sorgenti e cuore idrico dell’Irpinia, che ha rifatto oltre il 70% delle proprie reti, ha sempre affrontato la crisi idrica con serietà e responsabilità. In una fase caratterizzata da speculazioni, demagogia e scarsa serietà istituzionale, ribadiamo questo nostro impegno a tutela di tutti i cittadini della provincia avviando una battaglia per portare gli irpini a essere esentati dal pagamento dell’acqua con l’introduzione di tariffe simboliche. Non è retorica: sono diverse le realtà italiane dove le comunità proprietarie delle sorgenti hanno beneficiato di forniture gratuite con tariffe simboliche. Volturara rappresenta uno dei principali bacini d’acqua della regione, con acque pure e fonti attive come l’“Acqua delle Logge”, l’“Acqua degli Uccelli”, l’Acqua del Cerchio”, “Acqua Mieroli”, “Acqua di Zia Maria”, “Acqua delle Noci” e “Serra”e la Piana del Dragone, con la sua “Bocca”, che incarna la centralità idrica del territorio, elemento vitale che alimenta vaste aree con risorse naturali di eccezionale valore.” Così in una nota Marino Sarno, Sindaco di Volturara Irpina.
“Per tanti anni – aggiunge – la Regione Campania ha pagato somme ingentissime alle Regioni a cui chiedeva aiuto per lo smaltimento dei rifiuti che non riusciva a smaltire. Perché le regioni a cui noi forniamo un bene così prezioso come l’Acqua a loro volta non la pagano adeguatamente? Soprattutto in considerazione della grave crisi idrica che attraversa l’Irpinia, che è la fonte idrica del Mezzogiorno. La nostra battaglia, dunque, non è uno slogan né un esercizio di propaganda: qui in Irpinia – sottolinea Sarno – nascono le sorgenti che dissetano gran parte della Campania, della Basilicata e della Puglia. Da Volturara parte acqua che alimenta oltre tre milioni di utenti. È naturale che i cittadini chiedano un riconoscimento per questo ruolo. La proposta di esenzione dal pagamento è una provocazione che mette sul tavolo un principio di equità, ma non basta fermarsi a enunciazioni di principio: servono soluzioni concrete. Magari con un “Fondo di compensazione idrica” regionale, finanziato da Regione Campania, Governo e Acquedotto pugliese, che diventi un vero Piano Marshall al fine di risolvere definitivamente un’emergenza che nel 2025 non può che essere definita vergognosa. In questo modo, i cittadini dei territori che danno acqua non saranno penalizzati due volte – con le bollette e con i disagi – ma avranno un ristoro concreto e duraturo. Serve una strategia seria: meno demagogia, più responsabilità. I nostri concittadini non vogliono proclami, vogliono un servizio efficiente e tariffe sostenibili. È questo il terreno sul quale come sindaci dobbiamo muoverci, unendo le forze e pretendendo interventi strutturali da chi ha il dovere di garantirli, respingendo al mittente i tentativi continui di dividere la comunità irpina”.
Va chiarito infine che, contrariamente a quanto affermato da un consigliere della nostra minoranza, l’amministrazione di Volturara ieri era regolarmente rappresentata all’assemblea dei soci dell’Alto Calore Servizi con un proprio delegato. A differenza di chi vive di slogan e insinuazioni, e fa sempre brutte figure, noi abbiamo ascoltato con serietà. Poi, quando è stato chiaro che si voleva mettere ai voti una mozione politica, strumentale, non presente all’ordine del giorno, proposta dal Sindaco di Montella – lo stesso che in passato ha fatto di tutto per togliere servizi essenziali al nostro paese, scuola compresa – abbiamo scelto di non prestare il fianco al teatrino. La nostra comunità merita rispetto, non spettacoli da basso profilo. Non a caso – conclude – l’85% dei sindaci irpini non ha voluto partecipare a un teatrino politico, rifiutando di farsi strumentalizzare da chi continua a dividere la comunità.”____________________
Attualità
Strada Tre Torri-Manna-Camporeale-Faeto:”Richiesta riprogrammazione risorse residue disponibili”

I Gruppi: Comitato Coordinamento Strada Tre Torri-Manna-Camporeale, Fratelli d’Italia, Patto Civico, Moderati per Ariano, Azione, Liberi e Forti e Orizzonti Popolari hanno trasmesso al Presidente Amministrazione Provincia di Avellino, al Presidente Giunta Regione Campania, all’Assessore al Governo del Territorio della Regione Campania, al Presidente IV Commissione Consiglio Regione Campania, al Direttore Generale Regione Campania, al Dirigente Regione Campania, al Sindaco del Comune di Ariano Irpino, ai Parlamentari Nazionali della Provincia di Avellino, ai Consiglieri Regionali della Provincia di Avellino, alla Società Anas SpA ,al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un ampio e articolato documento riguardo la “Richiesta riprogrammazione risorse residue disponibili: intervento infrastrutturale Denominato “Strada Manna- Camporeale-Faeto 1° lotto funzionale. Trasmissione schede interventi” formulata da non ben definiti “Referenti” della Provincia di Avellino e del Comune di Ariano Irpino. I non ben definiti “Referenti” della Provincia di Avellino e del Comune di Ariano Irpino, si sono riuniti il 2-7-2025 presso la Provincia di Avellino, determinando, velatamente, la richiesta, da parte della Provincia di Avellino, alla Regione Campania, della devoluzione delle somme residue pari a 23,771 milioni di euro e nella disponibilità della Provincia di Avellino, appositamente assegnate per la realizzazione dell’intervento della Strada Tre Torri-Manna-Camporeale (1°lotto) in favore del Ripristino della Strada Provinciale 236, interessata da un movimento franoso, per 3,744 milioni di Euro, per il ripristino della strada comunale Creta per 3,500 milioni di Euro e per il Riammagliamento Cardito per 16,527 milioni di Euro. Gli interventi riguardano il ripristino di viabilità esistenti di scarsa importanza strategica e di sviluppo e non è vero che risolvono “alcuni nodi strategici di mobilità provinciale” come viene, impropriamente e inesattamente, affermato dalla Provincia di Avellino nella nota allegata che, comunque, per quanto ci riguarda, devono essere realizzati con altre e apposite fonti di finanziamento ad evitare distrazione di fondi.
Gli interventi di ripristino lungo la Strada Provinciale 236 e della Strada Creta devono essere eseguiti con fondi provinciali, l’intervento di Riammagliamento deve essere eseguito con appositi fondi statali previo ridimensionamento della spesa trattandosi di strada di categoria “F” ovvero Comunale. E’ evidente lo scippo che viene consumato che non consentirà mai più la realizzazione della strada Tre Torri-Manna- Svincolo Cardito (1° lotto), che rappresenta solo una minima parte della Strada Tre Torri-Manna-Camporeale-Faeto- Termoli ovvero strada di collegamento Tirreno-Adriatico detta anche “Strada dei due mari”.
Attualità
Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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