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Minoranza in Consiglio:”Approvato all’unanimità documento con il quale si chiede all’ufficio scolastico regionale di garantire dirigenti scolastici stabili negli istituti di Ariano”

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È con soddisfazione che annunciamo l’approvazione all’unanimità del documento con il quale si chiede all’ufficio scolastico regionale di garantire dirigenti scolastici stabili negli istituti di Ariano, e alla Provincia di Avellino di affrontare il tema del dimensionamento scolastico nell’ottica del potenziamento. Il documento nasce per impulso e stimolo del gruppo dei Moderati per Ariano, con il sostegno di tutta la minoranza, che ha chiesto in data 10 agosto mediante missiva con protocollo n. 20579 dal titolo “Mancanza dirigenti scolastici – richiesta incontro” un tavolo di discussione urgente per individuare una soluzione condivisa su una questione di fondamentale importanza per il bene della comunità. In effetti dopo un lavoro di ampia concertazione si è giunti all’approvazione con voto unanime del documento che denuncia la situazione di reggenza pro tempore in cui vivono l’istituto Lusi (3 anni), il Liceo Parzanese (2 anni), Istituto De Gruttola (1 anno) la fine di rilanciare le politiche scolastiche sul territorio. Obiettivo lungimirante della minoranza è quello di monitorare l’andamento di questa criticità, onde evitare che il ricorso alle reggenze da parte dell’ufficio preposto diventi una prassi consolidata, e di dare impulso allo sviluppo di una politica scolastica territoriale che la maggioranza non ha mai messo in atto. L’opera di critica e stimolo della minoranza ha trovato altra dimostrazione tangibile nel fatto che in queste ore è giunta la prima convocazione dell’Osservatorio sulla scuola, costituito un anno fa, ma che di fatto (lo ribadiamo a distanza di un anno) non si è mai insediato, in barba ai buoni propositi della maggioranza in piena impasse.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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