Così non va
Luciano Giorgione di Ariano al Centro : ” Rivedere l’assetto del trasporto pubblico urbano”.

I mezzi di trasporto urbani Amu vanno riorganizzati a causa dell’inadeguata gestione del parco macchine e a fronte di una sempre più precaria sicurezza stradale e ambientale. Le responsabilità le conosciamo tutti, sono da attribuire all’ex assessore al ramo e al ex Sindaco come rappresentante della medesima società perché non sono stati efficaci ed efficiente nel trattare la questione, oramai diventata così spinosa per il mancato dialogo e comportamento da padre padroni della cosa pubblica. L’ex amministrazione ha fatto troppe chiacchiere e pochi fatti, non è stata capace di risolvere i problemi concreti che attanagliano la città da troppo tempo (vedesi anche le tante opere pubbliche abbandonate e incomplete). Le figure del CdA e del direttore tecnico vanno riviste e limitate. Questo modo di gestire la cosa pubblica fino al nove settembre, ha rasentato l’abuso di potere trasferendo ai giovani un cattivo messaggio della politica, che la stessa dovrebbe significare ben altro di quanto è stato consumato in codesto Comune negli ultimi anni.
Attualità
Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica, con nota assunta a protocollo dell’Ente n. 17749 di oggi 16 giugno 2025, che, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi lunedì 16 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (17 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina.
Attualità
I comitati combattono i roghi mentre le autorità non battano un colpo

A Sant’Anastasia e paesi limitrofi si avvertono cattivi odori, sia di giorno che di notte, prodotti, forse, dalla combustione di materiale di scarto proveniente dalla lavorazione di piccole imprese, non censite dal fisco, operanti in nero nella zona. Oramai sono decenni che i roghi ci ricordano, non solo, che siamo nella terra dei fuochi ma che le autorità preposte alla tutela della saluta degli esseri viventi, non riesce a limitare o porre fine a questo infausto evento che inquina l’aria, i terreni e le acque imbrifere. Regna l’impotenza dei vari soggetti pubblici presenti nell’area, regna la sonnolenza dei comuni che non si coordinano né si uniscono in consorzi vocati alla salvaguardia della salute pubblica, né coinvolgono le associazioni ed i comitati che da decenni denunciano la presenza di fumi che impestano l’aria ed il degrado dell’area vesuviana, causa ed effetto dell’insorgere di patologie gravissime e mortali. I cittadini sono lasciati in una drammatica solitudine sulle fonti e l’entità dell’inquinamento, le autorità sono un muro di gomme, non divulgano i dati in loro possesso e, in alcuni casi, le loro azioni sembrano indirizzate a ricevere solo consensi elettorali. Se non sarà concepito un piano comune che coinvolga tutti gli attori, inclusi i cittadini, non si potrà combattere l’insalubrità dei luoghi. Devono essere messe in campo azioni volte all’emersione del lavoro nero, forse, la prima causa dei roghi nell’area. Il territorio appartiene alle persone oneste, va ridotto ai minimi termini il malaffare nonché le connivenze che tollerano l’inquinamento ambientale che provoca la morte anticipata, in media, di circa 3-4 anni rispetto al Centro-Nord. Lo Stato deve fare la sua parte costruendo infrastrutture moderne e favorendo la permanenza delle industrie nell’area vesuviana evitando, ad esempio, la delocalizzare del settore dell’auto di Pomigliano. Senza il lavoro alla luce del sole l’area vesuviana, e tutto il Meridione, non potrà rinascere né potrà ridurre il gap socio economico con il Centro-Nord. Senza una politica di riunificazione del Pese si andrà verso la disgregazione dell’unità e della coesione territoriale dello Stato.
Attualità
LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) -Ognuno per sé e Dio per tutti!

La Commissione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (CLEP), presieduta dal Prof. Sabino Cassese, ha concluso i lavori, aveva il compito di definire i livelli minimi dei servizi pubblici necessari a garantire i diritti civili e sociali uguali su tutto il territorio nazionale. Le conclusioni della commissione hanno portato allo scoperto uno spaccato sconvolgente, un nuovo modo di interpretare l’articolo 3 della Costituzione, infatti la Commissione diversifica i diritti discriminandoli in base a: costo della vita, territorio e clima. La mancanza di risorse finanziarie, fa varare i LEP a geometria variabile, le regioni meridionali, fragili e povere, proseguiranno a non avere servizi pubblici efficienti mentre quelle del Nord saranno sempre più ricche. Inoltre si aggiunga che, lo Spacca Italia (legge Calderoli), dovrà essere attuato ad invarianza di spesa per le finanze dello Stato. Ergo: ognuno per sé e Dio per tutti!
È un vestito cucito su misura per mantenere in vita le sperequazioni e le disuguaglianze, mai eliminate, tra le due Italia, creando le condizioni per la nascita delle gabbie salariale, giustificate dal presupposto che il costo della vita nel Meridione è più contenuto e gli stipendi dovrebberoessere adeguati al ribasso rispetto a quelli del Centro-Nord. La realtà è ben diversa, i Meridionali quotidianamente versano una tassa occulta legata alla mancanza o insufficienza dei servizi pubblici, costo non facilmente determinabile ma, se fosse fatto, forse, pareggerebbe i costi della vita con quelli del Nord. Nel Meridione mancano capillari mezzi di trasporto, il trasferimento verso i grandi centri avviene con mezzi privati, sono insufficienti gli asili nido ed è un sogno il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, l’alta velocità si ferma a Napoli. Per fortuna il referendum proposto contro la Calderoli ha raggiunto circa 1,2 milioni di firme, ora spetta alla Corte Costituzionale decidere se lo Spacca Italia dovrà essere sottoposta al vaglio della volontà popolare, in caso contrario,percorreremo un terreno inesplorato che potrebbe condurci alla separazione e alla nascita di un altro Stato.
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