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LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) -Ognuno per sé e Dio per tutti!

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La Commissione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (CLEP), presieduta dal Prof. Sabino Cassese, ha concluso i lavori, aveva il compito di definire i livelli minimi dei servizi pubblici necessari a garantire i diritti civili e sociali uguali su tutto il territorio nazionale. Le conclusioni della commissione hanno portato allo scoperto uno spaccato sconvolgente, un nuovo modo di interpretare l’articolo 3 della Costituzione, infatti la Commissione diversifica i diritti discriminandoli in base a: costo della vita, territorio e clima. La mancanza di risorse finanziarie, fa varare i LEP a geometria variabile, le regioni meridionali, fragili e povere, proseguiranno a non avere servizi pubblici efficienti mentre quelle del Nord saranno sempre più ricche. Inoltre si aggiunga che, lo Spacca Italia (legge Calderoli), dovrà essere attuato ad invarianza di spesa per le finanze dello Stato. Ergo: ognuno per sé e Dio per tutti!

È un vestito cucito su misura per mantenere in vita le sperequazioni e le disuguaglianze, mai eliminate, tra le due Italia, creando le condizioni per la nascita delle gabbie salariale, giustificate dal presupposto che il costo della vita nel Meridione è più contenuto e gli stipendi dovrebberoessere adeguati al ribasso rispetto a quelli del Centro-Nord. La realtà è ben diversa, i Meridionali quotidianamente versano una tassa occulta legata alla mancanza o insufficienza dei servizi pubblici, costo non facilmente determinabile ma, se fosse fatto, forse, pareggerebbe i costi della vita con quelli del Nord. Nel Meridione mancano capillari mezzi di trasporto, il trasferimento verso i grandi centri avviene con mezzi privati, sono insufficienti gli asili nido ed è un sogno il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, l’alta velocità si ferma a Napoli. Per fortuna il referendum proposto contro la Calderoli ha raggiunto circa 1,2 milioni di firme, ora spetta alla Corte Costituzionale decidere se lo Spacca Italia dovrà essere sottoposta al vaglio della volontà popolare, in caso contrario,percorreremo un terreno inesplorato che potrebbe condurci alla separazione e alla nascita di un altro Stato.

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Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

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In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.

 Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo

Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi

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Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

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L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina

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Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

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“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.

“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.

Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.

Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.

I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà. 

Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici  Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore. 

L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.

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