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Leonarda, Killer Irpina Di Esportazione

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Un cortometraggio Made in USA su Leonarda Cianciulli, la Saponificatrice di Correggio rivisitata da una giovane cineasta irpina.

Leonarda nacque a Montella nel 1894; ebbe un’esistenza tumultuosa, sconfinando tra sacro e profano; rubò, si prostituì e assistette alla morte di alcune persone. In tutta Italia, la stampa accese i riflettori della cronaca nera quando, tra il 1939 e il 1940, raccontò che l’irpina emigrata in Emilia uccise a colpi di ascia tre donne sue amiche, ne smembrò i corpi, li bollì in un pentolone e ne ricavò saponette e dolcetti vari. Gli inquirenti dell’epoca sostenevano che avesse compiuto questi efferati delitti per impossessarsi dei soldi delle vittime, lei invece dichiarò di averlo fatto per “amor di madre”, la stessa che la maledì sul letto di morte, minacciando di portar via i suoi figli se lei non le avesse offerto tributi di sangue. Nel corso della sua vita, Leonarda fece salve solo 4 gravidanze su 17. Religiosità, esoterismo e criminalità hanno reso questa storia di cronaca una tra le più macabre e allo stesso tempo discusse e misteriose che il nostro Paese abbia mai avuto; su di essa e sulle sue rivisitazioni narrative si sono espressi e cimentati molte personalità, alcuni anche celebri come Renato Pozzetto,Alberto Lionello e Max Von Sydow nel film “Gran Bollito” del 1977 diretto da Mauro BologniniLina Wertmüller in teatro con “Amore e Magia nella Cucina di Mamma“; Carlo Lucarelli in “Profondo Nero” e tanti reportage e temi musicali con protagonista quella che fu denominata la Saponificatrice di Correggio.

Non era solo una brutale assassina, ma una donna impaurita, un essere umano dalla vita turbolenta che aveva sofferto tanto.

Così si è espressa un’altra Cianciulli, molto più attuale, anzi attualissima e di nome Rosaria, giovane e precoce produttrice, regista e attrice appena laureatasi alla New York Film Academy di Los Angelesin Recitazione per Film e Televisione, nel cuore pulsante del cinema mondiale. Rosaria è anch’essa montellese e con la sua omonima condivide anche lontani legami di parentela. Con Leonarda, cortometraggio scritto e interpretato da lei, questa giovane e promettente irpina ha rivisitato il personaggio di questa complessa serial killer con un’ottica narrativa inedita e molto più vicina alla soggettività e all’emotività di questa donna contemporaneamente vittima e carnefice, rispetto a una ricostruzione storica e romanzata delle vicende già proposta in passato.
Per immedesimarsi nei panni di Leonarda, Rosaria ha studiato molto, approfondendo la vita della serial killer in tutte le sue sfaccettature, documentandosi da fonti istituzionali e non, arrivando anche a intervistare i parenti della protagonista.

Rosaria Cianciulli ci svela un personaggio fin’ora inedito, non solo come un’assassina, ma anche come un comune essere umano, con tutte le sue paure. La nostra giovanissima attrice e produttrice ha dovuto fare anche un grande lavoro su sé stessa, entrando nel ruolo di una madre, di una persona che ha vissuto il dolore fisico e psicologico di continue non volute interruzioni di gravidanza, con numerosi parti di feti morti. Era un’assassina che ha avuto il forte desiderio di uccidere.

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Attualità

Ariano a Viterbo in occasione della VI Edizione del Festival dei Luoghi Medievali

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino insieme all’Associazione della Rievocazione Storica del dono delle Sacre Spine, partecipa, anche quest’anno alla VI Edizione del Festival dei Luoghi Medievali, che si è tenuta venerdì 22 marzo 2024 a Viterbo.

Una nuova occasione di promozione della Città di Ariano e della Rievocazione storica del dono delle Sacre Spine.

Il Vice Sindaco Grazia Vallone, la Consigliera della Provincia di Avellino Laura Cervinaro e il Presidente dell’Associazione Giancarlo Sicuranza hanno rappresentato Ariano Irpino nella Sala Regia di Palazzo dei Priori di Viterbo, dove si è discusso dell’importanza del Festival e ancor di più della Rete delle Città medievali italiane per il turismo storico e rievocativo.

ll Festival sta registrando un consenso sempre più ampio, ne è conferma tangibile la costituzione dell’importante Rete delle Città medievali italiane, di cui Ariano ne è parte integrante insieme agli altri 27 comuni suddivisi in 10 regioni.

Obiettivo della Rete, è la promozione congiunta di un calendario di eventi e di rievocazioni storiche di assoluta eccellenza, per le quali è necessaria una tutela legislativa al fine di salvaguardare e sostenere le rievocazioni storiche e il patrimonio culturale immateriale che custodiscono. Tutela legislativa attualmente in esame al Senato.

Il Festival delle città medievali è un’importante occasione di valorizzazione della storia millenaria di Ariano.” – dichiara il Sindaco Enrico Franza – “Ringrazio l’Associazione della Rievocazione Storica del dono delle Sacre Spine e in particolare il presidente Giancarlo Sicuranza, attento cultore della rievocazione storica e dell’indotto culturale e antropologico legato alla rappresentazione annuale del nostro corteo storico – rievocativo”.

La rievocazione rappresenta ormai uno degli eventi più radicati in Campania tanto che Ariano sarà a capo del distretto di Medieval Italy per l’Italia meridionale. La nostra manifestazione, che ricorda la donazione delle sacre spine e la musealizzazione del corredo scenografico, costituisce un patrimonio da valorizzare per amplificare il potenziale turistico e culturale nel nostro territorio.

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Attualità

Al via ad Ariano Irpino la seconda edizione della Rassegna Teatrale METTI UNA SERA A TEATRO

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Tutto pronto per la II^ edizione della rassegna teatrale “METTI UNA SERA A TEATRO” promossa dall’Associazione Culturale Yggdrasillcon la direzione artistica a cura di Alessandro Pagliaro e Francesco Castagnozzi

Sul palco dell’Auditorium Comunale Lina Wertmuller di Ariano Irpino (AV) domenica 24 marzo ore 19:30 Paolo Capozzo e Alfonso Grassi con lo spettacolo di Manlio Santanelli e regia di Gianni Di Nardo “USCITA DI EMERGENZA” prodotto da ArTeatro e Co.Ci.S./Teatro 99 Posti.

Rileggendo quest’opera scritta nel ’78 mi è balzata agli occhi immediatamente la sua feroce attualità.Due umani di fronte al dramma di un’esistenza vuota che, come topi di laboratorio, compiono azioni cicliche ed estenuanti. Ho cercato –dichiara il regista Di Nardo – con l’aiuto di Paolo ed Alfonso di far convivere in Cirillo e Pacebbene comicità e dramma, farsa e tragedia, in un rincorrersi ossessivo per poi riapprodare al punto di partenza. Il passato apparentemente oscuro che si svelerà nel suo progressivo evolvere è il tempo in cui si svolge l’azione; una gabbia il luogo. La Precarietà come ragione di vita è lo spazio.Una sola domanda resterà alla fine: Cirillo e Pacebbene troveranno mai l’Uscita d’emergenza?

La rassegna teatrale, patrocinata dal Comune di Ariano Irpino, dall’ENAC (Ente Nazionale delle Attività Culturali) e dalla Pro Loco Nuovamente punta ad essere luogo di appartenenza, di incontri, di scambi culturali: un teatro vivo, vitale, accogliente, aperto sempre alle novità e a nuovi stimoli

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10 alle ore 12
Telefono, WhatsApp e SMS: 327.9277849 – info@yggdrasil.info

Per il programma dettagliato vai sul sito www.yggdrasill.info

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Attualità

Flobert, cronaca di una morte annunciata che si ripete ogni giorno

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Negli anni ’70 una serie di insediamenti industriali tra Pomigliano e Sant’Anastasia assicuravano il lavoro a migliaia a persone, alcune volte, anche a nero e senza che fossero rispettati i requisiti di sicurezza e di salubrità dei luoghi di lavoro. A Sant’Anastasia, la Flobert produceva manufatti di plastica, erano impiegati 60 operai dell’hinterland vesuviano ai quali veniva richiesto periodicamente di produrre del materiale pirotecnico. Dodici operai furono prelevati dalla catena di montaggio e destinati a produrre proiettili per pistole lanciarazzi nei locali adiacenti la fabbrica. Erano giovanissimi, alcuni assunti da pochi giorni, lavoratori a nero, non formati a maneggiare materiale esplosivo, in locali inidonei e privi di ogni sistema di sicurezza, eseguivano il lavoro sotto la minaccia di essere licenziati. Venerdì 11 aprile 1975, nella Flobert era un giorno come tanti, dodici operai maneggiavano materiale esplosivo e giocavano a dadi con il loro destino. Intorno alle tredici, forse una scintilla, provocò una tremenda esplosione che dilaniò i corpi proiettandoli a centinaia di metri di distanza. Solo uno di questi miracolosamente si salvò, era Ciro Liguoro, l’attuale fondatore dell’Anpi di Sant’Anastasia.

Il dramma della Flobert venne cantato nella festa dell’Unità del 1975 dai E-Zezi, gruppo operaio di Pomigliano: “Viernarì unnice aprile ‘a Sant’Anastasia n’u tratto ‘nu rummore sentiett’ ‘e ch’ paura. Je ascevo ‘a faticà manc’a forza ‘e cammenà p’à via addumandà: ‘sta botta che sarrà”……….

La canzone dei E-Zezi, racconta del lavoratore schiavo che esegue gli ordini del padrone. Un unico filo conduttore collega quel periodo con quello attuale più volte richiamato da Mattarella nei suoi interventi Istituzionale, è inaccettabile che dei lavoratori muoiano sul posto di lavoro. Veri omicidi, non morti bianche, voluti dal sistema capitalistico che privilegia il massimo profitto a discapito dell’integrità fisica del lavoratore. Senza contare le decine di miglia di invalidi, con costi sociali e sanitari rilevanti. Eppure la nostra legislazione nella prevenzione degli infortuni sul posto di lavoro è rigorosa ma, di fatto, svuotata di ogni incisività in quanto sono sporadici i controlli dell’Ispettorato del lavoro dotato di mezzi e di personale insufficienti. Tutti noi siamo chiamati a vincere questa sfida di civiltà, non si può uscire di casa vivi e ritornarvi in una bara.

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