Politica
Incontro dibattito con Stefano Caldoro dal titolo:”2014 Prospettive di sviluppo per l’irpinia”.

Per Caldoro l’anno comincia in Irpinia. Alle aree interne è dedicata una delle prime iniziative pubbliche del presidente della giunta regionale della Campania che venerdì 10 gennaio sarà ad Ariano Irpino alle ore 18.00 nella sala conferenze dell’hotel “Incontro” insieme al consigliere regionale Ettore Zecchino.
“2014: prospettive di sviluppo per l’Irpinia”. Questo è il titolo della conferenza che si apre alla partecipazione di tutte le forze attive del territorio e, in particolare della Valle dell’Ufita, dai Sindaci alle associazioni culturali, dai rappresentanti degli organismi istituzionali ai cittadini per fotografare i primi segnali ed effetti dell’incipiente ripresa, faticosamente riconquistata dopo la lunga notte dell’economia e le politiche di risanamento che hanno consentito di riportare la Campania su molti fronti tra le regioni virtuose d’Italia.
Dopo l’approvazione del bilancio di previsione, ora si pensa a reinnescare una nuova fase di crescita. Quella che dal sistema regionale si dispiegherà anche in Irpinia e quella che proprio dall’Irpinia farà scoccare le sue scintille trainando il resto della Campania. Stefano Caldoro ed Ettore Zecchino parleranno delle nuove infrastrutture materiali, come l’alta capacità in Valle Ufita, e di quelle digitali, come la banda ultralarga e la banda larga che sono già una realtà. Ma sarà anche l’occasione per riprendere in mano – con impegni e strategie concrete – il filo mai interrotto di battaglie per il potenziamento dei servizi essenziali come gli ospedali e l’assistenza sanitaria – fin troppo duramente colpiti dalla mannaia del rigore – il trasporto pubblico locale, la vertenza Irisbus in una provincia che ha già dovuto pagare pesanti tributi alla crisi e alle politiche di razionalizzazione della spesa. E che, di recente, ha perso presidi di legalità e giustizia fondamentali come i tribunali di Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi.
Il futuro dei forestali, la tutela delle zone a rischio sismico, l’ambiente e la questione rifiuti, le nuove politiche per l’agricoltura anche rispetto ai progetti europei in corso e al quadro comunitario di sostegno del settore, e ancora le questioni aperte di un turismo possibile e tutto da costruire, ma soprattutto l’esigenza di restituire certezze occupazionali ai giovani irpini e respiro alle realtà produttive saranno al centro delle riflessioni di Caldoro e Zecchino, che ascolteranno la voce e le proposte di quanti parteciperanno all’incontro. Nascerà così l’agenda 2014 per l’Irpinia: per fissare punti fermi e obiettivi da verificare e raggiungere.
Attualità
Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione. A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale. Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.
Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.
Attualità
Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

Attualità
Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.
È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.
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