Attualità
Il balletto delle percentuali del Recovery Fund da erogare al Sud

Continua senza sosta il balletto delle percentuali del Recovery Fund da erogare al Sud. Ai Ministri Provenzano, Boccia e De Micheli si è aggiunto il segretario del PD Zingaretti e tutti ritengono che al Sud va erogato il 34% delle risorse finanziarie che saranno incamerate dall’Italia. In realtà, la percentuale del 34% fa riferimento al fondo ordinario previsto dal decreto Mezzogiorno approvato dal Parlamento alla fine del 2016 che stabilisce l’obbligo per le amministrazioni centrali di riservare al Sud stanziamenti ordinari in conto capitale pari al 34% della popolazione residente.
Il Governo ben sa che i 209 miliardi sono risorse finanziarie straordinarie, devolute nel 2021, non un atto di benevolenza dell’UE ma una scelta politica ben precisa dettata dalla consapevolezza che il sistema economico italiano è in fase di stagnazione mentre il Sud è in recessione, già prima del Covid 19, con il PIL a meno 0,2%. Come conseguenza l’UE, proprio per la presenza del Sud e delle Isole, ha erogato ingenti risorse finanziarie delle quali non meno di 140 miliardi andranno destinati al Sud ed alle Isole per spesa in conto capitale che emanciperanno questi territori, oggi, maglia nera delle zone sottosviluppate dell’UE. Territori afflitti da una disoccupazione, soprattutto quella femminile, elevatissima, da un reddito pro capite che è la metà di quello del Nord e con popolazione pari al 34% di quella italiana. Grazie all’Europa il Sud, nei prossimi anni, potrebbe godere di servizi moderni che assicurino lavoro e prosperità e la riduzione dell’incessante flusso migratorio che spopola il Mezzogiorno. Senza il Sud l’Italia non riparte.
In poche parole i Ministri Provenzano, Boccia, De Micheli e tutto il Governo, incluso il segretario del PD Zingaretti, si devono rassegnare, al Sud oltre i 140 miliardi del Recovery Fund va aggiunto nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF), da approvare entro settembre, il 34% delle spese in conto capitale destinate all’ammodernamento del Mezzogiorno, percentuale, sin ad ora, mai rispettata, tant’è che l’unica grande opera, in lento stato di avanzamento, è la linea ferroviaria ad alta capacità, (non alta velocità) da Napoli a Bari. Ci sono le risorse economiche ma manca la volontà politica del Governo, votato a favorire le imprese del Nord. Se ciò accadesse le parole di Adriano Giannola Presidente dello Svimez sono eloquenti: “Perequazione Nord/Sud o pericolo di guerra civile”, l’intifada del Sud è dietro la porta, non siamo una colonia, ma cittadini italiani.
Attualità
Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.
Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.
Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.
Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.
Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.
Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web rettificaateco.registroimprese.it
Attualità
Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.
Attualità
Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.
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