Attualità
Il baby calciatore Jacopo Della Paolera da Ariano a Barcellona sulle orme di Messi.

Il ragazzino,classe 2005 appartenente alla Scuola Calcio di Leonardo Surro, dal 9 aprile svolgerà il prestigioso torneo mondiale denominato “Torneo di Pasqua” organizzato dal FC Barcellona e farà parte del Team Italia “Nazionale Azzurra”.
L’avventura è iniziata questa estate,quando la Scuola Calcio ASD Leonardo Surro ha partecipato ad uno dei Camp che l’ FC Barcellona organizza in giro per il mondo e dove il giovane Jacopo Della Paolera si è particolarmente distinto. Si erano lasciati a metà luglio con una promessa : chi si fosse distinto sul campo per meriti calcistici, chi avrebbe dimostrato di avere quel qualcosa in più, avrebbe avuto la possibilità di essere convocato con il Team Italia nel prestigioso Torneo di Pasqua a Barcellona, al quale parteciperanno calciatori provenienti dalle FCB Escola di tutto il mondo e che avranno l’opportunità di giocare nei campi annessi al MINIESTADI, a un passo dal CAMP NOU e nei campi della MASIA, la Casa del Calcio catalano, incontrando anche la formazione del FC Barcelona. La FCB Escola, quindi ha mantenuto appieno i suoi impegni e così il piccolo campione si è guadagnato la possibilità di andare ad esplorare un mondo fin qui visto solo in televisione La casa dei campioni, la casa dei marziani del tiki taka che ha permesso alla squadra di Luis Enrique di entrare nella storia appena poco piu’ di un anno fa con la vittoria del “Triplete”. Jacopo è nato il 9 agosto del 2005 ad Ariano ed ha dimostrato di avere delle spiccate qualità ed un talento abbastanza maturo da consentirgli di battere e superare la concorrenza di aspiranti calciatori che avevano partecipato al camp estivo.
La comunicazione è avvenuta tramite mail e recita così :” Con la presente abbiamo il piacere di comunicarle che suo figlio è stato scelto per far parte del Team Italia, la “Nazionale Azzurra” che rappresenterà gli FCBEscola Soccer Camp Italia al torneo di Pasqua 2017 a Barcellona”.
Così Jacopo Della Paolera approda alla corte del fuoriclasse assoluto per eccellenza del calcio mondiale, l’argentino Leo Messi, in quel piccolo stadio (piccolo si fa per dire, visto che conta più di 15mila spettatori) che ha visto crescere – e lo farà ancora per molto – tante giovani promesse: il Miniestadi è la casa del Barcellona B e delle rappresentative giovanili dei blaugrana, talenti poi sbocciati ne ha accolti e chissà che lo stesso Jacopo non possa continuare a coltivare il suo sogno partendo proprio da quel prato verde.
Attualità
L’eutanasia delle aree interne del Sud decisa per legge

Il governo Meloni ha predisposto il nuovo Piano Strategico per le Aree Interne pubblicato dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e per il Sud, struttura che coordina e pianifica l’attuazione delle politiche di coesione territoriale. Il documento messo a disposizione del Ministro Tommaso Foti, in quota Fratelli D’Italia, descrive la drammatica situazione di ben 42 aggregati comunali del Sud per i quali si configura una situazione di “povertà dietro l’angolo” e individua come soluzione “l’accompagnamento allo spopolamento” ritenuto “l’obbiettivo minimo”. Il Presidente della CNA di Enna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Valentino Savoca, denuncia il fatto e dichiara, senza mezzi termini, la scelta “inaccettabile e offensiva nei confronti di milioni di persone, della storia di tante comunità e dell’Italia dei comuni” (Ennalive.it, 2 luglio 2025). La migrazione dalle aree interne del Mezzogiorno è stata valutata irreversibile, sia dall’attuale governo che da quelli precedenti, mai contrastata con azioni concrete che avrebbero potuto invertire il trend negativo. I dati dell’Istat confermano la diminuzione della popolazione ed offrono al governo Meloni l’alibi per ridurre o azzerare le risorse finanziarie per la sanità, l’Istruzione, del fondo perequativo e infrastrutturale nonché quelle del PNRR, dirottandole verso il Centro-Nord. Con l’effetto di favorire l’accentramento della popolazione in poche aree urbane super affollate, dotate di servizi efficienti mentre le aree interne del meridione sono condannate ad un oblio programmato che le trasformerà in una riserva indiana abitata, in maggior misura, da anziani. I meridionali sono di serie B ma quelli delle aree interne appartengono ad una sotto categoria con ancora minori diritti di cittadinanza, concetto ribadito in una nota di Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd (2 luglio 2025). Nemmeno con i fondi del PNRR si è voluto ridurre il divario infrastrutturale complementare alla nascita dell’industria manifatturiera e della logistica finalizzate alla riduzione della migrazione. Hanno favorito le disuguaglianze socio-economiche che rendono il Paese diviso e disuguale.
Attualità
Convocato Consiglio Comunale – In discussione lo spostamento del mercato settimanale e riconoscimento stato di calamità

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, in unica convocazione per il giorno 8 luglio 2025 alle ore 17,00 per la trattazione dei seguenti argomenti:
- – Richiesta riconoscimento stato di calamità e costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio dei danni subiti e l’individuazione degli agricoltori danneggiati;
- – Spostamento del mercato settimanale in località Cardito. Discussione ed esame della possibilità di revoca del provvedimento e di ripristino della sede originaria.
Attualità
AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”
Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.
“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”
D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”
“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”
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