Politica
I Socialisti arianesi a sostegno dell’impegno dell’Osservatorio sulla Sanità.

I socialisti arianesi esprimono il proprio convinto sostegno all’impegno dell’Osservatorio sulla Sanità che con un circostanziato volantino ha denunciato il “disegno criminale” con il quale si è impostato lo scientifico e graduale disarmo del presidio ospedaliero costituito dall’ospedale “S. Ottone Frangipane” e di come gli abitanti della Valle Ufita siano progressivamente e deliberatamente spogliati del diritto alla salute.
Nonostante questa ennesima denuncia con la quale l’Osservatorio si rivolge alla politica e alle Amministrazioni perché intervengano, poco o nulla si è mosso.
In particolare, spicca l’assenza delle Amministrazioni locali per le quali evidentemente sono state sufficienti le poche e generiche assicurazioni date da Florio nell’ultima assemblea tenutasi nella sala consiliare di Ariano. In questa occasione egli scaricò interamente le responsabilità di quanto accadeva nella sanità irpina sul livello politico regionale, senza, peraltro, assolvere quello locale il quale, a suo dire, dimostrava scarsa incisività ed attenzione.
Le scelte effettuate sulla dialisi e la gastroenterologia dimostrano, però, anche un particolare accanimento dello stesso ingegnere Florio nel penalizzare il presidio ospedaliero arianese ed, al contrario, una notevole attenzione nel potenziare quello di Solfora. Queste, per i socialisti, non sono scelte che ha fatto la politica, ma precisi indirizzi aziendali che il direttore della ASL mette in atto senza alcun contrasto.
Scelte che passano con la silenziosa acquiescenza delle Amministrazioni locali e nella indifferenza di chi, come il consigliere regionale Ettore Zecchino, tanto si era vantato delle assicurazioni avute da Calabrò in un famoso incontro napoletano, tanto sbandierato presso la stampa locale, che si è dimostrato essere una inutile perdita di tempo.
I socialisti, che già in passato sono intervenuti, grazie all’impegno del consigliere Mucciolo, a tutela della sanità ufitana, in particolare quando si trattò di salvare le due unità complesse dell’ospedale arianese, ribadiscono piena condivisione della valorosa attività dell’Osservatorio e la vicinanza del proprio gruppo regionale alle battaglie che esso si appresta a sostenere.
Attualità
Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione. A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale. Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.
Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.
Attualità
Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

Attualità
Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.
È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.
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