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Giovanni Maraia scrive al Commissario Nuzzolo e alla Procura di Benevento per il mancato ripristino delle strade comunali delle contrade Vascavino e Pianotaverna di Ariano

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Da Giovanni Maraia riceviamo e pubblichiamo:
Ad integrazione dell’esposto del 30/7/2012, a cui e’allegata una denuncia indirizzata al Sindaco di Ariano, sottoscritta da 400 cittadini , espongo quanto segue :
la società Gongolo ha realizzato la centrale elettrica a contrada Vascavino di Ariano per convogliare sulla rete di Terna l’energia prodotta dalle pale eoliche collocate a Difesa Grande ;
ha realizzato un elettrodotto da Difesa Grande alla centrale elettrica , attraversando la strada comunale Pianotaverna ;
ha , altresì , attraversato con mezzi meccanici pesanti la strade comunali che collegano la strada provinciale per Zungoli alla citata centrale , dissestando ,con profondi avvallamenti ,dette strade comunali.
Tali lavori sono stati autorizzati dal Comune di Ariano con atto N15/2012.
Il Responsabile del Servizio Patrimonio dell’UTC di Ariano, con nota del 22/8/2012 prot 1764,m’informava che” la società Gongolo aveva stipulato, in favore del Comune di Ariano,polizza fideiussoria dell’importo di €. 135.000,00, a garanzia dei lavori di ripristino del tratto stradale interessato”.
M’informava , altresì , che il Servizio Patrimonio dell’UTC avrebbe verificato la regolarità dei lavori di ripristino delle strade comunali.
A dicembre del 2012 , al fine di tutelare il patrimonio comunale , quali sono le strade comunali, i cittadini di Pianotaverna e di Vascavino conferivano , a proprie spese, un incarico per una perizia stragiudiziale all’ing Enzo De Gruttola di Ariano , al fine di accertare le condizioni delle strade comunali innanzi citate
L’ing De Gruttola ,accertate le pessime condizioni di transitabilità delle strade comunali , dopo i lavori della società Gongolo ,indicava i lavori da eseguire , i cui costi per il ripristino ammontavano a € 160.272,00.
La perizia stragiudiziale dell’ing De Gruttola fu da me , regolarmente ,inviata , in data 28/12/2012 ,al Dirigente Area Tecnica del Comune di Ariano, che con nota 2961 del 28/5/2013 m’informava che la società Gongolo stava effettuando i lavori di ripristino stradale.
Lavori , in verità , mai eseguiti completamente , così come certificato dall’ing DeGruttola con una sua relazione del 7/12/2013, da me inviata, in data 13/12/2013, al Dirigente UTC di Ariano.
L’ ing De Gruttola ,con questa seconda relazione ,affermava che i lavori eseguiti dalla società Gongolo ammontavano a circa € 20.000,00 e certificava , inoltre , che ” l’intervento eseguito e’ insufficiente a restituire alla strada i caratteri minimi di transitabilità e sicurezza…”
Queste condizioni sussistono ancora oggi e sicuramente con il tempo si aggraveranno ,tanto da richiedere un costoso intervento , da realizzare con fondi comunali
Allo stato ,la società Gongolo, con il mancato ripristino stradale , ha risparmiato circa 140 mila euro e ha scaricato i costi delle riparazioni sulla collettività di Ariano
Ha , inoltre , determinato notevoli disagi agli abitanti delle contrade di Vascavino e Pianotaverna , per le pessime condizioni di transitabilità delle strade comunali che attraversano dette contrade
Chiedo di voler accertare le responsabilità del Dirigente dell’UTC del Comune di Ariano per aver permesso, a quanto pare , alla società Gongolo di non ripristinare le strade dissestate dall’attraversamento dell’elettrodotto e dai mezzi meccanici utilizzati per la realizzazione della centrale elettrica
Chiedo di voler accertare se tale comportamento ha causato danno erariale al Comune di Ariano e vantaggio patrimoniale alla società Gongolo
Chiedo che sia acquisita la relazione tecnica dell’UTC di Ariano con la quale si certifica la regolare esecuzione dei lavori di ripristino stradale ,relazione utile a svincolare la polizza fideiussoria di €135.000, , stipulata dalla società Gongolo a favore del Comune di Ariano
Chiedo di essere informato in caso di archiviazione
Allega:
a) esposto al Procuratore della Repubblica di Ariano del 30/7/2012
b) comunicazione del Responsabile del Servizio Patrimonio del 20/8/2012 prot 1764
c)perizia stragiudiziale dell’ing De Gruttola del 13/12/2012
d) comunicazione del Dirigente Area Tecnica del Comune di Ariano del 28/5/2013 prot 2961
e) consulenza tecnica stragiudiziale dell’ing De Gruttola del 12/12/2013
e) deposito presso il Comune di Ariano,in data 13/12/2013 ,della consulenza tecnica dell’ing De Gruttola” .

 

Giovanni Maraia Ariano in Movimento

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Villa bunker confiscata al Clan Cava, firmato il contratto di appalto.  A breve i lavori per realizzare un centro antiviolenza per le donne

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Il presidente Buonopane: “Sarà un presidio di legalità”

È stato sottoscritto questa mattina e registrato presso l’Agenzia delle Entrate il contratto di appalto stipulato dalla Provincia con la società “Vivenzio Costruzioni srl” con rogazione del segretario generale, Brunella Asfaldo, per i lavori relativi all’“Intervento per la valorizzazione del bene confiscato sito a Pago Vallo Lauro” per un importo di 1.567.328,74 oltre Iva.

A breve, dunque, sarà avviato il cantiere.

Messi addietro, il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, aveva approvato con proprio provvedimento il progetto definitivo relativo alla realizzazione nell’ex villa bunker confiscata al Clan Cava di un Centro antiviolenza per le donne e casa rifugio.

Con lo stesso provvedimento aveva candidato il progetto all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5- Inclusione e coesione- Componente 3- Interventi speciali per la coesione territoriale- Investimento 2- Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, e aveva approvato il protocollo d’intesa con il Comune di Pago Vallo Lauro e il Consorzio Servizi Sociali Vallo di Lauro Baianese Ambito 6.

La Provincia ha poi ottenuto un finanziamento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per coprire l’investimento.

“Con questo progetto – dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane – restituiamo alle comunità del Vallo Lauro e dell’intera Irpinia un immobile sottratto alla criminalità organizzata. In quell’edificio sorgerà un presidio di legalità, dove le donne vittime di violenze potranno fare partire il proprio riscatto. Fondamentale è stato il supporto della Prefettura che sta accompagnando la Provincia lungo l’intero percorso verso il traguardo della realizzazione di tale progetto. È questa l’occasione per ringraziare ancora una volta il prefetto, Paola Spena”.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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