Economia
Non è ancora una crisi formale, ma le parole pronunciate nell’aula di Montecitorio
Non è ancora una crisi formale, ma le parole pronunciate nell’aula di Montecitorio dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, secondo cui «l’esperienza del governo Monti è conclusa», lasciano il governo appeso a un filo. E non è un caso che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, trascorra la giornata di Sant’Ambrogio non al teatro alla Scala per la prima del Lohengrin (un forfait peraltro annunciato con una settimana di anticipo) ma al Quirinale per una serie di incontri con leader politici e vertici istituzionali che se non sono delle vere e proprie consultazioni, molto vi assomigliano. Intanto ,dalla Scala il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera comunica serenità: «Continuiamo il nostro lavoro serenamente. Se c’è da fare una dichiarazione la fa il presidente Monti».

Attualità
Confesercenti, Marinelli: anche in Irpinia preoccupazione per ricadute negative dazi

“Tra le imprese irpine che lavorano sui mercati internazionali con l’esportazione di prodotti del territorio, ma parzialmente anche tra le attività commerciali che vendono principalmente merci di importazione cresce, come nel resto del Paese, la preoccupazione per la guerra dei dazi scatenata Oltreoceano”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Al di là delle consuete difficoltà – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – legate a problemi strutturali e congiunturali connessi all’andamento dell’economia, si aggiunge un ulteriore motivo di incertezza per le realtà produttive e del terziario, che conferma semmai ve ne fosse bisogno come in uno scenario globalizzato gli avvenimenti internazionali, anche di altri continenti, possono avere ricadute dirette sulle prospettive di aziende locali di grandi o piccole dimensioni e sulla spesa delle famiglie.
L’accordo a perdere portato avanti dalla presidente della Commissione dell’Unione europea, Ursula von der Leyen, con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con il quale sostanzialmente si accetta l’introduzione unilaterale di dazi al 15%, accordo ancora tutto da verificare, anche per altri aspetti, appare come un ulteriore costo ed ostacolo per le imprese interessate, che rischia di essere scaricato anche sul mercato interno e quindi sull’intera filiera e in ultima istanza sui consumatori.
Una situazione persino paradossale, che va affrontata nelle sedi deputate in maniera adeguata. La Confesercenti infatti ritiene che si debba non solo evitare l’effetto boomerang, ma anche l’ipotesi di investimento di ingenti risorse finanziarie pubbliche per ridurre il gap delle esportazioni, mentre sarebbe più opportuno concentrarsi sui consumi interni, che in tempi di crisi e di incertezza generale resta l’unica leva per la crescita dell’economia e del Pil.
Andrebbero insomma previsti ristori mirati e limitati per le aziende esportatrici, ma soprattutto occorre puntare sul sostegno al reddito delle famiglie, per far ripartire i consumi, aiutando così anche indirettamente le aziende più colpite, ma allo stesso tempo tutto il comparto commerciale e produttivo, che comunque risentirà dell’effetto dei dazi.
I dati Istat sul Prodotto interno lordo, relativo al secondo trimestre dell’anno in effetti già segnano un arretramento dello 0,1% rispetto ai primi tre mesi dell’anno (che corrisponde a 327 milioni di euro in meno nell’intero Paese), mentre in termini tendenziali la variazione di crescita scende dallo 0,7 allo 0,4%.
Nei prossimi mesi, in definitiva, potrebbero registrarsi ulteriori cali nei consumi interni, che costituirebbero un duro colpo per imprese, occupazione e tenore di vita delle persone”.
“Per contrastare l’effetto dazi sulla nostra economia – conclude Marinelli –, attraverso provvedimenti delle istituzioni centrali, occorre sostenere i consumi, dichiarare guerra ai contratti pirata e sostenerel’imprenditorialità giovanile, mentre sul piano locale avviare una serie di iniziative promozionali”.
Attualità
Confesercenti Avellino: contributi a ristoranti, pasticcerie e gelaterie fino al 70% degli investimenti

“Nuove opportunità per le imprese irpine che intendano rilanciare e rinnovare le proprie attività. I settori coinvolti sono quelli della realizzazione e somministrazione di prodotti enogastronomici, per i quali è previsto un sostegno finanziario, al fine di valorizzare le eccellenze agroalimentari”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
Le imprese di ristorazione con somministrazione, le gelaterie e pasticcerie e le ditte che producono pasticceria fresca possono beneficiare di aiuti a fondo perduto per realizzare investimenti in beni materiali, con un’aliquota di agevolazione fino al 70% dei costi ammissibili.
Lo prevede il decreto ministeriale 24 gennaio 2024 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 dell’8 febbraio. Lo stanziamento disponibile ammonta a 56 milioni di euro.
Una seconda misura riguarda sempre gli stessi settori, ma con aiuti finalizzati a coprire parte dei costi di sottoscrizione dei contratti di apprendistato, con giovani diplomati degli istituti alberghieri, nei servizi dell’enogastronomia. In questo caso, la dotazione finanziaria ammonta a 20 mln di euro.
Per la presentazione delle domande di accesso al regime di aiuto a favore degli investimenti le imprese devono risultare attive da almeno 10 anni alla data del 30 agosto 2022 o, in alternativa, avere acquistato nei 12 mesi precedenti la data indicata prodotti biologici, di origine protetta (DOP), con indicazione geografica protetta (IGP) o recanti certificazioni di qualità agricole e zootecniche (SQNPI e SQNZ), secondo percentuali minime indicate nel decreto appena pubblicato.
Tra le spese ammissibili rientrano l’acquisto di macchinari professionali e di beni strumentali all’attività dell’impresa, nuovi di fabbrica, organici e funzionali.
Il Ministero dell’Agricoltura concederà un aiuto in conto capitale non superiore a 30mila euro per impresa beneficiaria e rispettando l’aliquota massima di aiuto del 70%.
Le domande di agevolazione devono essere presentate sulla piattaforma informatica di Invitalia Spa. La modulistica sarà resa disponibile sul sito internet. Le domande potranno essere presentate a partire dal primo marzo 2024 e fino al 30 aprile successivo.
Le imprese beneficiarie possono richiedere un anticipo nella misura massima del 50% del contributo spettante. Per il saldo bisognerà presentare, entro i 30 giorni successivi alla data di ultimazione delle spese e comunque non oltre il 30 giugno 2025, una apposita richiesta, utilizzando sempre la piattaforma informatica di Invitalia.
Attualità
Confesercenti, Marinelli: rischio desertificazione sempre più forte, istituzioni affrontino priorità commercio

“Anche in Irpinia, come nel resto del Paese, l’inflazione continua a sgonfiare le vendite. Il 2023 si è chiuso con una riduzione complessiva del volume di 3,7 punti, che prosegue anche in questi primi mesi del nuovo anno. Un calo che per le piccole superfici è ancora più consistente, ben 6 punti rispetto al 2022. Un vero e proprio crollo, in una situazione già molto delicata”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“I dati diffusi da Istat – prosege il dirigente dell’associazione di categoria – confermano purtroppo che l’inflazione media ha continuato ad incidere negativamente sulla spesa delle famiglie e che non accenna a frenare l’erosione delle quote di mercato per le piccole imprese.
Lo stesso fenomeno, seppur in forma ridotta, si era registrato lo scorso anno: dopo il rimbalzo post Covid del 2021, in due anni le imprese operanti su piccole superfici hanno fatto registrare una perdita cumulata in volume di quasi 8 punti.
Se poi si tiene conto anche della riduzione del potere di acqusito delle famiglie, dovuta all’inflazione, il valore reale delle vendite è ancora più negativo. Se i negozi di vicinato sono i più colpiti, va rilevato che anche il commercio elettronico per la prima volta è in arretramento, anche se dopo la crescita verticale del 2020, determinata dalla pandemia.
Appare pertanto sempre più evidente la necessità che le istituzioni, a cominciare dal governo nazionale, fino agli enti locali, affrontino con urgenza i problemi che riguardano le imprese del commercio e del turismo.
Dagli insostenibili costi della burocrazia all’elevato costo del denaro, dalle regole che premiano le grandi imprese alla web tax e al commercio online dei grandi marchi multinazionali, dal boom di utilizzo della moneta elettronica da parte delle imprese con i costi delle transazioni che non accennano a diminuire, sono i temi su cui sarà necessario un confronto nelle sedi preposte, come sottolineato anche dalla Confesercenti nazionale”.
“In provincia di Avellino, ma non solo, – conclude Marinelli – le numerose chiusure di attività e la ridotta natalità di nuove imprese rende sempre più concreto il rischio desertificazione dei centri urbani, con conseguenti problemi di sicurezza per i cittadini. Con le chiusure e la mancanza di servizi è in ballo la vivibilità di città e paesi”.
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