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Covid-19 Cosa ci dice questo virus, su natura, sostenibilità e alimentazione?

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Questo virus ci sta dicendo che non possiamo fare tutto quello che vogliamo, perché non siamo poi così potenti: non possiamo mangiare gli animali selvatici o anche semplicemente animali e non ammalarci. Ma questa volta la lezione è severissima. Bisognerebbe imparare un nuovo modo di produrre e di mangiare anche perché l’offerta di cibo è varia. Bisognerebbe anche cambiare cosa produrre, per esempio anziché armi, mascherine, in questo momento! Il pianeta è profondamente ferito e anche l’agricoltura dovrebbe diventare sostenibile, perché l’agricoltura tradizionale è causa di forte inquinamento e di depauperamento delle terre coltivabili. E con lo scioglimento dei ghiacciai dovuto all’inquinamento, si rivitalizzerebbero virus ibernati da millenni, forse persino peggiori del Covid 19! L’urgenza di rendere sostenibili le attività dell’uomo, è denunciata da tutte le organizzazioni mondiali e dall’UNEP, un organo dell’ONU. Basta dunque monoculture e la meccanizzazione spinta che appiattisce il paesaggio e demolisce la biodiversità degli agroecosistemi, provocando conseguenze devastanti sul paesaggio, sulle specie legate agli ambienti agricoli, sulle risorse naturali, prime fra tutte l’acqua e il suolo e, certamente non meno importante, sulla salute umana. Basta con l’uso del glifosato! E in questo settore ci sarebbe bisogno di un’altra regolamentazione: pagare stipendi adeguati ai lavoratori della terra e calmierare i costi che paghiamo ai grossisti. E la distribuzione dovrebbe essere a chilometri zero. I consumatori dovrebbero diventare più consapevoli. Devono sapere, per cominciare, che McDonald’s – Ristorazione sottopaga i dipendenti. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. La deforestazione dovuta alla coltivazione di soia per gli animali, causa ogni giorno la perdita di meravigliosi esemplari arborei, degli animali che vivono nelle zone deforestate e contribuisce pesantemente al peggioramento dell’effetto serra: quando gli alberi vengono abbattuti e bruciati, sono emesse nell’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica, la causa maggiore del fenomeno del riscaldamento globale. Nella sola foresta amazzonica brasiliana, tra il 1990 e il 2000, è stata abbattuta una quantità di foresta pari a 2 volte il territorio del Portogallo, e cioè 17,2 milioni di ettari (dati del Center for International Forestry Research).Ma la deforestazione è davvero necessaria? Perché ogni giorno dobbiamo assistere a questa catastrofe ambientale? Chi ci guadagna e perché? La risposta a queste domande, è il segreto che le multinazionali della carne non vogliono che conosciamo, perché da questo segreto dipendono i loro profitti miliardari. E poi c’è da dire che la carne è ecologicamente inefficiente, cioè in termini ambientali “costa tanto” produrla. Ad esempio, per produrre la carne di manzo si usano i 3/5 dei terreni agricoli disponibili a livello mondiale, eppure fornisce meno del 5% delle proteine e meno del 2% delle calorie consumate globalmente, contro il 61% delle proteine create dalle coltivazioni vegetali, per la produzione delle quali serve una quantità nettamente inferiore di terra (report del 2012 “Grade a Choice? Solutions for Deforestation – Free Meat”, della Union of Concerned Scientists). Per rifornire di carne 7 miliardi di abitanti della Terra, c’è bisogno degli allevamenti intensivi, dove gli animali sono trattati malissimo e imbottiti di farmaci e vengono fecondati artificialmente per produrre di più così come vuole il capitalismo. L’oncologo dottor Franco Berrino, ricercatore del’Istituto italiano dei tumori di Milano, dice che la carne non è necessaria per la nostra alimentazione. Per far guadagnare le multinazionali della carne stiamo devastando il pianeta, facendo male a noi stessi (perché durante la digestione, nel nostro intestino si formano le nitrosammine che sono cancerogene (si trovavano nel Ranidil prodotto in India, che per questo è stato ritirato) e agli animali. È del 2005 il più grande studio epidemiologico mai realizzato sul legame tra alimentazione e tumore: la ricerca Epic (Europeanprospective investigation into cancer and nutrition), condotta in 10 Paesi europei, compresa l’Italia, attraverso 23 centri coordinati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS. Il risultato è sconcertante: chi consuma carne rossa fresca, ovvero manzo, vitello, maiale e agnello, o conservata, cioè prosciutto, bresaola, mortadella e salame, ha più probabilità di ammalarsi di cancro al colon e al retto. Questo rischio cresce in proporzione alla quantità di carne che si consuma, fino a raddoppiare, in chi ne mangia più di 200 grammi, rispetto a chi ne assume meno di 20 grammi al giorno. Lo studio è pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the national cancer institute.

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Venticano-Ultimo giorno tra gli stand della Campionaria

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Ciarcia: «Grande partecipazione»

Venticano, 28 aprile 2024 –  Si conclude oggi la 45esima edizione della Fiera Campionaria di Venticano, un evento che per cinque giorni ha trasformato il comune in un vivace crocevia di cultura, commercio e innovazione. Migliaia di visitatori, provenienti da tutta la regione e oltre, hanno percorso gli stand espositivi, rinnovando l’appuntamento con una delle manifestazioni più attese e storicamente ricche della Campania.

Emanuela Ciarcia, Presidente della Pro Loco Venticanese che ha organizzato l’evento, ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’edizione 2024: «Siamo estremamente contenti di come si è svolta questa edizione della Fiera Campionaria. Ogni anno, il nostro obiettivo è quello di superare le aspettative, portando novità e confermando la tradizione. Quest’anno, con più di 200 espositori e un programma ricco di eventi collaterali, abbiamo offerto una piattaforma eccezionale per le aziende locali e non solo, consolidando il ruolo di Venticano come centro di scambio culturale e commerciale».

La Fiera di quest’anno ha visto una significativa partecipazione, con stand dedicati all’agricoltura, all’innovazione tecnologica, all’enogastronomia e all’avicoltura. Particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità, con l’introduzione di iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale e promuovere pratiche di consumo responsabile.

«In questi giorni di Fiera, abbiamo avuto l’opportunità di dimostrare che è possibile coniugare tradizione e innovazione, offrendo al tempo stesso un’esperienza attraente per ogni tipo di pubblico», ha aggiunto la Presidente Ciarcia. 

La nostra fiera è un esempio di come eventi di questa scala possano essere un motore di sviluppo economico e culturale, contribuendo significativamente all’attrattività del nostro territorio».

Anche oggi, per la serata finale, spazio alla musica, con il dj set a cura di Cosmo Radio Taurasi.

La Pro Loco Venticanese ringrazia tutti gli sponsor, i partecipanti, gli espositori e i volontari che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante evento. 

Un ringraziamento speciale va alle autorità locali, alle forze dell’ordine e ai servizi di sicurezza, che hanno garantito lo svolgimento della fiera in un clima di serenità e sicurezza.

La Fiera Campionaria di Venticano gode del patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Avellino e del Comune di Venticano e del sostegno di Rubicondo, Bcc Flumeri e Gruppo 1NVPItalia.

La Fiera si svolge nel quartiere fieristico, in via del Foro a Venticano, su una superficie di oltre 30mila metri quadrati

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Faccetta nera a scuola – Parla il legale del docente di musica

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L’avvocato Gianluca Grasso, a seguito di mandato ricevuto, ha emesso il seguente comunicato stampa a difesa del suo assistito.

La tempesta mediatica che ha investito il mio assistito, purtroppo, non accenna ad arrestarsi, anche in occasione dei festeggiamenti per il 25 Aprile la vicenda continua a essere in risalto e non risulta più tollerabile una narrazione dei fatti completamente distorta della realtà.

A distanza di molti giorni dall’evento, il Preside continua a ribadire, nelle interviste rilasciate alla stampa, di aver bloccato il docente (non si capisce in cosa!). Anche la convocazione di un dibattito pubblico per discutere “sulla scelta poco felice della canzone fascista” fa capire che, nonostante gli sforzi del docente, i fatti, per come realmente si sono svolti, continuano a essere travisati e distorti.

Dunque, ricostruiamo la vicenda

Innanzitutto, bisogna chiarire che non c’è stata alcuna richiesta didattica di cantare né suonare la canzone, così come non era prevista alcuna esecuzione della canzone in nessun ambito né pubblico né privato. Durante le lezioni di educazione musicale dal Professore vengono trattati diversi argomenti sia di natura tecnica (notazione, tempo, ritmi, e molto altro) che interpretativa (dinamiche e agogiche principalmente). Nel corso delle lezioni di pratica musicale durante l’ascolto e lo studio di canzoni dello stesso periodo, oltre a canzoni di epoca risorgimentale, nonché l’inno nazionale, è emersa la curiosità, da parte dei ragazzi, di ascoltare questa canzone “incriminata” non in programma.

L’utilizzo del brano “Faccetta nera” ricade in un contesto didattico di confronto sugli argomenti summenzionati in relazione alla struttura naturale del brano e all’orecchiabilità della melodia che, così come altre, viene considerata in funzione della propria struttura musicale, svuotandola e deprivandola completamente del contenuto ideologico/politico che generalmente viene associato alla melodia.

Gli stessi studenti, per poter avere un riferimento sullo studio di queste differenze, hanno chiesto lo spartito con il testo e il docente ha provveduto a scaricalo da internet e inviarlo sul gruppo whatsapp degli studenti insieme a un altro brano, proprio come esempio di ritmi e metriche in contrapposizione a quelli di altri brani studiati nel corso dell’anno.

Questi sono i fatti. Pertanto, ancora oggi, non si capisce quale blocco avrebbe posto il preside nei confronti del docente, visto che, preme ribadirlo con fermezza, nessuna esecuzione del brano era stata richiesta dal mio assistito agli studenti.

Il professore, con molti anni di docenza alle spalle, organista religioso, persona impegnata nel sociale, non può che essere notevolmente rammaricato da tutto questo clamore mediatico. Ovviamente, conoscendo le dinamiche giornalistiche, sappiamo bene che associare quanto accaduto al 25 Aprile ne fa risaltare il clamore, ma sarebbe opportuno ricondurre la vicenda nei limiti della verità e contestualizzarla.

Con l’occasione, il Professore, mio tramite, vuole ringraziare i numerosi messaggi ricevuti da parte dei suoi studenti i quali gli hanno manifestato solidarietà e vicinanza; gli stessi, conoscendo realmente i fatti, hanno espresso il loro stupore per quanto sta accadendo.

Il mio assistito, inoltre, per il tramite del mio Studio Legale, si riserva tutte le azioni a tutela della propria reputazione e onorabilità. Tanto si doveva per chiarire la vicenda e ristabilire la verità dei fatti.  

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Assegnate ad Ariano Irpino le maglie tricolore medio fondo CSI 2024

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La gara ciclistica nazionale VI° Mediofondo Primavera svoltasi nel giorno della festa della liberazione (25cm) ad Ariano Irpino, ha assegnato le maglie tricolori riservate agli atleti CSI nella specialità Mediofondo nazionale 2024.  Celestino Anzivino e tutta la sua associazione Speedrow Team hanno per la sesta volta allestito una manifestazione che poche sul territorio della regione Campania possono ritenersi degne di assegnare le maglie tricolori come quella svoltasi nella comunità arianese, modello da prendere sicuramente ad esempio. Infatti, la manifestazione si è svolta in piena sicurezza e in maniera eccellente grazie anche all’impiego delle  forze dell’ordine a partire dalla Polizia di stato, Carabinieri che hanno garantito la sicurezza dei concorrenti, ai Vigili Urbani locali, Volontari, moto staffette e quattro ambulanze per assistenza medica in gara. Ma andiamo alla cronaca della gara. Al via 292 ciclisti provenienti da ogni regione d’Italia. La partenza è stata data alle ore 9:00 dal rione Martiri, zona Perazzo con partenza e arrivo lungo la statale novanta. I concorrenti hanno affrontato un percorso agonistico di 96 km che si sono dati battaglia lungo gli impegnativi chilometri di gara e 1670 metri di dislivello, resi ancor più impegnativi dal vento e dalla salita di Ciccotonno con pendenza media del 6,5 % e max 25% che hanno dovuto affrontarla per due volte. I ciclisti anno attraversato, oltre ArianoIrpino, Montaguto, Orsara di Puglia, Panni,  Monteleone Di Puglia, Savignano Irpino Ciccotonno, Difesa Grande. Per la classifica generale assoluta Mediofondo il primo tagliare il traguardo è stato Marco Larossa (LarossaTeam) che ha preceduto Matteo Rotondi (Murolo Vincenzo Elefante SL2) , terzo posto per Chiriacò(Autoricambi Marrone). Tra le donne sul gradino più alto del podio Rossella Diezzo (Barracuda Bike Cycling Team), piazza d’onore per Lidia Principi . terzo gradino del podio per Emanuela Sampaolesi (Team Go Fast), quartaCinzia Zacconi (new Mario Pupilli), quinto posto per l’atripaldese Annalisa Albanese del team Eco Evolution Bike. Al termine della classifica finale risultato vincitore della maglia di campione nazionale mediofondo CSI 2024 nella rispettiva categoria i seguenti atleti:

Junior Sport Macchione Francesco (Brasciwood); Elite Sport: Prencipe Domenico (Cicli Spano Spontino); Master 1: Larossa Marco (Team Larossa); Master 2: Giangregorio Felice (Dama Project);

Master 3: Giannuzzi Antonio (Tekno Bike Putignano); Master 4: Navedoro Giuseppe (Team Larossa); Master 5: Pastore Mario (Murolo Vincenzo Elefante SL2); Master 6: Monaco Alfonso (Team Falco); Master 7: Catapano Fabrizio (New Daunia Cycling); Master 8: Ritota Carlo Bartolomeo (Molise Ricambi); MW1: Albanese Annalisa (Eco Evolution Bike);
MW2: Zacconi Cinzia (New Mario Pupilli);
MW3: Sampaolesi Emanuela (Team Go Fast). 

I new vincitori nazionali sono stati premiati con la maglia  tricolore da Biagio Nicola Saccoccio responsabile della Commissione Tecnica Nazionale Ciclismo e Enrico Pellino presidente del Comitato CSI Campania.  La manifestazione si è conclusa con un ricco pasta party per gli atleti e famigliari al seguito.

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