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Casone – Il caos e la politica dell’improvvisazione

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Il Centro Fieristico di Ariano Irpino, ubicato in località ‘’Orneta’’ e conosciuto come ‘’Il Casone’’, vive, da un anno a questa parte, polemiche, diatribe, carta bollata. Ma soprattutto di iniziative personali, così pure di interpretazioni ‘’personali’’ di norme che regolano la vita associativa.

L’incipit è doveroso alla luce delle dichiarazioni rese a stampa di favore, a comunicati pubblicati, a comunicazioni scritte.

Il complesso consta di un Capannone industriale, locali per uffici, sala conferenze, sala ristorazione, acquisita dalla C.M.U. (Comunità Montana Ufita) dall’Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia. Atto repertoriato al N. 79608 del 9 maggio 2005.

La C.M.U. ottenne finanziamenti per ristrutturare, riqualificandolo, il complesso, adibendolo a Centro per la valorizzazione dei prodotti tipici della Valle dell’Ufita. La Giunta Esecutiva della C.M.U. definì il centro ‘’grande occasione di sviluppo dell’intera Valle dell’Ufita e dei Comuni limitrofi’’.

Le Comunità Montane sono enti a carattere associativo intercomunale, non enti sub – regionali.

Sono riconosciuti enti locali che acquistano una specifica autonomia non solo rispetto alle Regioni, ma anche nei confronti degli stessi Comuni (di cui pure costituiscono proiezione).

La finalità ‘’sociale’’ coinvolge, per competenza urbanistica, il Comune di Ariano Irpino nel cui territorio insiste la struttura. Ciò non esclude l’interesse politico dell’Ente Comune Arianese, se il concetto ‘’politico’’ conserva l’essenza culturale incontestabile: cura e salvaguardia del bene/benessere collettivo. Questo assioma tiene conto delle iniziative delle realtà economiche distribuite sul territorio di cui dovrebbe (condizionale obbligato) operare l’ente sovracomunale (Comunità Montana), organizzate in una società consortile. Irpiniacom s.r.l.

La storia che vede sotto i riflettori in questa drammatica fase politica, sanitaria e, di riflesso, economica, punta il fascio di ‘’luce’’ sulle bizze pseudo-politiche di chi gestisce la struttura, realizzata e ristrutturata, opportuno rimarcarlo, con finanziamenti pubblici.

I potenti politici hanno messo le mani sulla Sanità con gli effetti visibili anche nelle attività ordinarie delle Amministrazioni elette; avere sotto controllo persino le realtà che incidono sulle economie locali è quasi ovvio per i ‘’politici’’.

Il ‘’miracolo’’ della stazione Hirpinia (finanziamenti) è occasione di ammodernamento, di rilancio, sollievo economico; qua subentra la personale interpretazione di chi è preposto alla guida degli Enti, siano essi locali o sovracomunali.

Il giorno 10 gennaio 2020, prima dell’esplosione pandemica da Sars-coV 19 nella Città di Ariano Irpino, l’Organo esecutivo (Giunta) della C.M.U. invia una nota con protocollo 0128 a Rete Ferroviaria Italiana, Ente pubblico con forma giuridica S.p.A. e Gruppo Sali Impregilo S.P.A. soggetto privato.

Nella nota citata la C.M.U. propone in fitto la struttura ‘’il Casone’’ alla S.p.A Saleni Impregilo.

Perché? Perché il soggetto privato era stato individuato quale Impresa appaltatrice dei lavori di realizzazione della tratta ferroviaria Napoli-Bari. Il Gruppo privato confluisce, poi, nel Consorzio Hirpinia AV.

Irpiniacom s.r.l. invia, in data 28 maggio 2020, alla C.M.U. formale manifestazione di interesse a gestire il complesso Casone. Nessuna risposta dalla Comunità Montana consegue l’istanza, ribadita il 4 settembre 2020. Stavolta l’Ente sovracomunale degna di risposta la richiesta ‘’la proposta formulata troverà adeguata considerazione quando sarà cura della Comunità Montana prevedere la destinazione del complesso fieristico’’. Verdone direbbe ‘’che vordì?’’

L’ultimo soggetto (Consorzio Hirpinia AV) elabora e notifica alla C.M.U. la bozza di contratto di locazione della struttura: canone mensile proposto euro 8.336,00, validità 6 anni eventualmente prorogabili. Proposta di cui prende atto e approva la Giunta della C.M.U. Nota del 25 novembre 2020.

Con incredibile solerzia, in pari data (vale a dire stesso giorno, 26 novembre 2020) la G. Esecutiva della C.M.U. approva la bozza di contratto!

Direte: tutto lineare, no?

Cambiando punto di osservazione qualcosa non quadra.

La Giunta della Comunità Montana, dotata di Statuto approvato dal Consiglio Generale con delibera n. 14 dell’11/4/2002 e pubblicato su Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 48 del 13 ottobre 2003, tra le diverse attribuzioni previste per la Giunta Esecutiva, annovera quella prevista alla lettera L) – art. 28 dello Statuto ‘’approva accordi di contrattazione decentrata non incidenti su materie riservate alla competenza normativa del Consiglio’’.

Le attribuzioni del Presidente della Giunta non contemplano azioni personali di contrattazione con soggetti privati.

Lo Statuto al Titolo IV – art. 54 comma 2-3 prevede che L’Ente, per lo svolgimento di funzioni e servizi determinati, può stipulare convenzioni con altri Enti pubblici e privati secondo il disciplinare; il disciplinare è deliberato dal Consiglio e dovrà contenere la specificazione dei fini, della durata, delle forme di consultazione degli Enti contraenti, dei rapporti finanziari e dei reciproci obblighi e garanzie.

Agli artt. 62/63, Titolo VI, regola la Trasparenza, la Partecipazione e la Tutela dei Cittadini; l’art. 26 attribuisce alla Giunta, tra gli altri, il compito di ‘’promuovere ed assumere iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla Legge.

Risulta stridente la volontà di non considerare l’istanza del Consorzio Irpiniacom S.r.l. considerando che il Consorzio unisce le realtà produttive del territorio, con la propria storia, esperienza, competenza, qualità. L’utilizzo del ‘’Casone’’ tradurrebbe, convogliando tutte le attività imprenditoriali, professionali, una leva straordinaria per il vero rilancio economico, anche in questa fase condizionata dalla circolazione del virus.

La gestione della struttura prevedeva, a quanto è dato sapere, un tariffario che stranamente è stato ridotto alla cifra di cui innanzi per ospitare ‘’1.500 operai’’. Ora, senza approfondire le basi sulle quali si fonda tale numero, la Città di Ariano è dotata di ristoranti, trattorie, alberghi. Avrebbero trovato qualità e comodità. Potremmo sbizzarrirci a ipotizzare i costi che il Consorzio Hirpinia AV avrebbe dovuto affrontare seguendo la strada appena indicata. Siamo più che certi che ha preferito accettare l’offerta della C.M.U., meno costosa.

Rinunciando a spalmare sulla Città di Ariano le economie cianciate dalla C.M.U.

Il Consorzio Irpiniacom S.r.l. ha reso pubblico il progetto alla base della manifestazione di interesse; la C.M.U. ha, poco elegantemente, glissato ritenendo di agire con modalità da Ditta Individuale.

A settembre 2020 il Tricolle è stato ‘onorato’ dalla visita del Ministero degli Affari Esteri Di Maio il quale ha voluto visitare il ‘Casone’ e non anche, o soprattutto, località La Starza.

Forse non avrebbe ben interpretato i resti di millenaria storia appena emergenti tra i rovi. I grandiosi eletti in Parlamento e al governo propendono, novelli boss della politica, per la variazione di destinazione urbanistica richiesta dalla Giunta della Comunità Montana. Senza informare, per competenza, il Consiglio della Comunità.

La richiesta di variazione chiama in scena l’altro Attore dell’operetta tipicamente italiana: il Comune di Ariano Irpino, che si dichiara ben disposto.

La presa di coscienza di sette Sindaci componenti la C.M.U. ha prodotto istanza di revoca della procedura adottata dalla Giunta della C.M.U. ritenuta illegittima, la convocazione del Consiglio Generale avente all’ordine del giorno la questione dell’utilizzo del ‘Casone’. L’istanza è del 9 dicembre 2020.

Gli stessi firmatari invitano tutti i Sindaci della C.M.U. alla presa d’atto del grave comportamento della Giunta (e del Presidente) che ha reiterato l’autonomo comportamento anche in precedenza alienando un immobile di proprietà della C.M.U. In dispregio della competenza normativa del Consiglio Generale.

In effetti nella seduta consiliare i firmatari sono stati ‘’trattati’’ alla stregua del Consorzio Irpiniacom S.r.l., arroganti quattro parole slegate dal contenuto dell’istanza. Si possono riconoscere i caratteri di arroganza e imposizione che richiamano similitudini ‘mafiose’.

Sovviene lo scolastico ‘’Caron non ti crucciar/vuolsi così colà dove si puote/ciò che si vuole’’.

Chiunque legge avrà modo di elaborare riflessioni; senza colore politico (semmai rimasto) né presunzione, i cittadini hanno l’obbligo di capire, di conoscere, di sapere. Tutto questo avviene ora, ora si lascia il territorio all’aggressione esterna agevolata dagli abitatori della nostra terra.

Il Consorzio Irpiniacom rappresenta, con le denunce, con le progettualità, l’intero territorio; tutti devono porre attenzione e impedire manovre dietro le quinte.

Irpiniacom S.r.l. che, rammentiamo a chi legge, riunisce circa 230 Associati, ha affidato al legale, Avv. Giuseppe Bellaroba, l’azione di Ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di Salerno con Istanza di Sospensione dell’atto di Giunta Esecutiva della Comunità Montana Ufita N. 140 del 26 novembre 2020, immediatamente eseguibile e pubblicato con n. 315 del Registro Pubblicazioni.

Chiedendo, contestualmente, la sospensione del contratto di locazione commerciale, artigianale, industriale n.335 stipulato il 04/12/2020 tra la Comunità Montana Ufita e il Consorzio Hipinia AV in esecuzione della delibera di G.E. impugnata in via principale, nonché la nota pec del 05/01/2021 mediante la quale è stata rigettata l’istanza per la revoca dell’atto in autotutela.

Una riflessione finale: 230 Attività Economiche territoriali penalizzate da un ristretto numero di ‘’politici’’ a favore di un soggetto privato, Consorzio Hirpinia AV, in nome di un millantato benessere territoriale..

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Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

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La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.

Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.

Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.

Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.

Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.

Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web  rettificaateco.registroimprese.it

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Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

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La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.

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Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

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La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.

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