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Attualità

Carlo Sibilia consegna al vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato la documentazione contro la soppressione dei tribunali irpini.

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Detto, fatto. Dopo l’incontro di sabato ad Ariano Irpino con gli attivisti e i rappresentanti istituzionali locali, nella giornata di ieri ho consegnato al vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato, Maurizio Buccarella, tutta la documentazione che mi è stata data come proposta alternativa alla soppressione dei tribunali della città del Tricolle e di Sant’Angelo dei Lombardi.
I presidi di giustizia e legalità sono postazioni che non possono essere cancellate con un colpo di spugna dall’ormai abusato strumento del decreto legislativo varato dal Governo in maniera lineare, senza avere conoscenza del territorio e delle sue esigenze. La logica ragionieristica della spending review non può piegare e sacrificare sull’altare dei tagli di spesa il diritto dei cittadini, costituzionalmente garantito, al servizio dell’amministrazione della giustizia.
Gli sprechi sono altrove.

Come già fatto intervenendo nella sala consiliare del Comune di Ariano ribadisco che il dl 155/2012 è stato votato da Pd, Pdl e Udc, gli stessi partiti, cioè, che oggi si propongono come risolutori della questione in maniera ipocrita o quanto meno contraddittoria.
Condivido, dunque, lo sforzo operato dai Consigli comunali di individuare una soluzione alternativa, anche prevedendo di farsi carico dei costi per il mantenimento strutturale dei due tribunali. La proposta avanzata è procedere ad una loro fusione, con una sola pianta organica di dipendenti e magistrati. Alla base di questa scelta c’è la necessità, da un lato, di non lasciare senza un presidio di giustizia una vasta area interna e, dall’altro, di mantenere alta la guardia sulla criminalità organizzata tra Campania e Puglia.
I tempi sono stretti perché la nuova geografia dei tribunali italiani sarà operativa da metà settembre. Tuttavia auspico che la decisione governativa possa essere rivista. Adesso la palla è solo ed esclusivamente nelle mani del Ministro Cancellieri. Chiediamo… GIUSTIZIA!

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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