Cultura Eventi e Spettacolo
Borghi Europei del Gusto – Secondo Appuntamento per l’IRPINIA in VENETO

Dopo il primo incontro tenutosi a Grantorto (PD) dal 27 febbraio al 2 marzo 2014 il prossimo fine settimana in programma il secondo appuntamento per l’IRPINIA in VENETO. Questa volta Irpinia Turismo sarà a Maser (TV) per la prosecuzione delle attività già avviate a Grantorto e che vedono l’IRPINIA sempre più protagonista in un contesto Europeo grazie ai gemellaggi e alle attività condivise in Veneto. Di seguito il comunicato/programma della manifestazione:
– Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto
– Associazione l’Altratavola
sotto il Patrocinio del Comune di Maser, Pro loco di Maser e del Credito Trevigiano – BCC, presentano:
COMUNICARE PER ESISTERE
La Passione dei Territori
Il progetto realizza l’incontro del mondo dell’informazione e della comunicazione con i rappresentanti di piccoli borghi italiani ed europei, per confrontarsi, raccontare le proprie esperienze e ‘comunicare per esistere’. Si tratta di una iniziativa di informazione che fa incontrare giornalisti e comunicatori, rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni, Aziende, sui temi della valorizzazione e della comunicazione territoriale. La rassegna si sviluppa grazie ad un lavoro autentico di interviste in diretta. Lo staff di comunicazione è stato costituito da responsabili di ‘reti’, capaci di amplificare le informazioni ben oltre le singole testate giornalistiche.
Fra i temi scelti: il patrimonio enogastronomico, l’abitare (Abitare per Vivere), le Ferrovie Dimenticate, per un percorso che toccherà nel 2014 oltre ventiquattro comunità locali italiane e quindici borghi di altri paesi europei (particolare attenzione verrà riservata ai Piccoli Stati d’Europa). Le 24 settimane “anticiperanno” i temi delle 24 settimane che si terranno nel 2015 a Milano, in occasione dell’Expo.
In rappresentanza delle “terre del sud” sarà presente Agostino Della Gatta, già membro del consiglio direttivo dell’Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, quale amministratore di Irpinia Turismo per la presentazione e la promozione del territorio Irpino, nonché in rappresentanza del Comune di Caposele per l’attivazione di un gemellaggio “turistico” con alcuni Comuni del Veneto, ed infine in rappresentanza dell’Associazione In_Loco_Motivi per la sezione Ferrovie Dimenticate. Partner del “viaggio” di Irpinia Turismo saranno Terre Italiane, l’Albergo Diffuso Borgo di Castelvetere, il Comune di Caposele, Mier Vini, Cantine Sullo, I Pani di Simone Pizza e APOAT.
PROGRAMMA
venerdì 16 maggio
– ore 12,00 (de-Gusto, Maser): Arrivo dei Giornalisti e dei Comunicatori
– dalle ore 13,00 (Agriturismo Il Melo in Fiore, Maser) :
Incontro del Comitato European Heritage per la programmazione verso Expo 2015
ore 20,00 (Ristorante Tappobar, Asolo): Conferenza stampa a convivio Asolo per Vivere, I 100 Orizzonti della Comunicazione
sabato 17 maggio
ore 9,30 (Municipio di Maser)
– Saluto del Sindaco di Maser
– Intervento : Paolo Cavasin(Presidente Credito Trevigiano, BCC):
“ Il ruolo delle banche di credito cooperativo nelle comunità locali”
Maser: fra le ciliegie e la storia del patrimonio architettonico.
– Stage multimediale con ‘altre’ ciliegie e altre storie, Il filò della ciliegia: uomini e storie di imprenditorialità, I racconti di produttori, trasformatori, cuochi e giornalisti
Irpinia Turismo porterà l’esperienza della “Ciliegia Irpina” e delle manifestazioni ad essa legate.
ore 13,00: A tavola con le eccellenze locali
ore 15,30: (presso EdilSerrajotto, Caerano San Marco), Area Abitare per Vivere
“La storia e la cultura come ‘fiumi’ che alimentano le professionalità certe del mondo dell’abitar. Tradizione e innovazione, per ‘centrare’ il noumeno della cultura d’impresa.”
Interviste ai protagonisti della filiera dell’abitare, verso le Giornate Europee del Patrimonio
ore 20,00 : Il Filò a casa Jodo
domenica 18 maggio
dalle ore 10,00 alle ore 13,30: (Cantine Sant’Andrea)
– Conversazione: Le produzioni de.co: da una idea di Luigi Veronelli;
Presentazione delle esperienze e delle iniziative del Tavolo di coordinamento dei comuni per le Deco: Stage di informazione: Comuni e Prodotti deco in tv (partecipano le trasmissioni televisive L’Italia del Gusto, La verità nel Piatto, Il Gusto del Sole e la web tv www.firstclub.it )
– Luigi Veronelli e Paolo Monelli, il ‘ghiottone errante’ : i percorsi dei palati anarchici e liberi e le tavole ammutinate. Idee e progetti.
Conversazione di Bruno Sganga, giornalista ed enogastronomo, ideatore e conduttore delle trasmissioni televisive La verità nel piatto e Il Gusto del sole, già coordinatore delle iniziative editoriali di Luigi Veronelli
– Le Voci dei protagonisti di ‘Comunicare per Esistere’
-Interviste in diretta ai protagonisti del progetto
Attualità
Anche un film può aiutare a riconoscere un narcisista per liberarsene

Entusiasta delle sue radici arianesi, il regista e attore britannico Raffaello Degruttola, ha ringraziato i suoi parenti e la sua Ariano per l’accoglienza riservata al cast di rilievo che lo ha accompagnato, e al suo film. Un film – ha rivelato -, volto a stimolare riflessioni.
A chi non è capitato di imbattersi in un narcisista, foss’anche per poco tempo, magari senza riconoscerlo immediatamente o peggio, invece, lasciandosi coinvolgere in una relazione per poi pentirsene e fare enormi sforzi per liberarsene? Il narcisista è una figura subdola, molto più diffusa di quanto si pensi. Si presenta spesso sotto “mentite spoglie”: inizialmente piacevole, accattivante, persino accondiscendente con il partner, di cui si impegna a scoprire i punti deboli, per farne poi i suoi punti di forza e ribaltarglieli contro. Impegnato a superare le proprie insicurezze, in primis quella di sentirsi accettato, paradossalmente, il narcisista si presenta come una persona sicura di sé e rassicurante. È un abile manipolatore che vive la relazione in maniera disfunzionale, centrato su se stesso, piuttosto che sull’altro. Non riesce ad amare e rapportarsi all’altro in modo sano, poiché il suo bisogno di essere ammirato e amato, prevale sull’empatia e sulla capacità di connettersi realmente con l’altro. All’inizio di una relazione può persino idealizzare il partner, vedendolo come perfetto e desiderabile, ma in seguito, una volta acquisita sicurezza, comincerà a criticarlo e sminuirlo per evidenziare la propria superiorità. In questo atteggiamento rientrerà anche il controllo dell’altro con ogni mezzo, per garantirsi di essere l’unico al centro della sua attenzione. Amare un narcisista (To love a narcissist), presentato in anteprima nazionale all’Ariano International Film Festival, è un film che ruota proprio sulla tematica del narcisismo. La storia è quella di un uomo e una donna, Roberto e Charlotte, entrambi divorziati da poco e con figli, che pur tra insicurezze e riluttanze reciproche, iniziano una relazione sentimentale. Emergeranno presto difficoltà, causate soprattutto dal carattere dell’uomo, che pretende di controllare ogni cosa di lei, comprese le insignificanti avventure sessuali passate, che non riesce ad accettare perché lo rendono insicuro. Non sa se si possa fidare di lei e più di tutto, della sua fedeltà. Vuol sentirsi al centro della sua vita e mal tollera che lei abbia un passato, sebbene risalente a prima del loro incontro, né tantomeno che abbia possibili corteggiatori: è ossessionato di non essere l’unico interesse di Charlotte, che a sua volta mal sopporta gli atteggiamenti oppressivi e la misoginia del compagno. Essere innamorati non sarà il passpartout per superare le difficoltà, che li condurranno persino a consultare una psicanalista: invano. Perché la protagonista, a ben vedere affetta a sua volta da un po’ di narcisismo, ritrovi la serenità, riprendendo in mano le redini della sua vita, non resta che un unico, inevitabile epilogo.
Così Raffaello Degruttola, attore protagonista e regista, al suo terzo film, da Londra ad Ariano Irpino, per onorare le sue origini (i suoi genitori emigrarono nel Regno Unito negli anni Settanta): “Ho realizzato questo film per stimolare una riflessione. Quando una coppia non funziona, ma rimane ugualmente insieme, forse qualcosa non va in entrambi. Che cosa fa rimanere insieme due persone che non dovrebbero? Questo film ha uno scopo catartico, per capire e per capirmi, poiché anche a me è accaduto di stare in un rapporto problematico e mi sono chiesto se anch’io non fossi narcisista”. Linsdaey Marshal, protagonista femminile, ha rivelato come molti, vedendo il film, si accorgano, scoprendolo anche con un certo stupore, di essere stati con un narcisista. “È indubbio, che in ognuno di noi ci sia un po’ di narcisismo – ha aggiunto – che se espresso in forma moderata, può essere considerato positivo per l’autostima, ma se diviene l’elemento predominante, allora sfocia nel patologico, è una vera e propria malattia da curare”. Presenti l’altro attore, coprotagonista (nel film è l’ex marito di Charlotte), Stephen Campbell Moore (interprete in Downton Abbey e di molti film, tra cui Freud – l’ultima analisi) e Sadie Frost, attrice (Dracula di Francis Ford Coppola), in questo caso, coinvolta come produttrice, moderati dall’abile “maestro di cerimonie”, Antonio Perna. Il film è stato girato a Londra, in parte anche presso le case dei protagonisti e in Italia, sul Lago di Garda e a Verona. Il cast nell’esprimere parole di apprezzamento per Ariano, ha rivelato di aver particolarmente gradito, oltre alla cucina, l’ottimo vino assaggiato.
Attualità
Matteo Garrone: l’orrore di cui è capace l’essere umano non ha limiti

La tredicesima edizione dell’Ariano International Film Festival(dal 28 luglio al 3 agosto) è stata aperta da Matteo Garrone con una masterclass dedicata ai ragazzi. Il regista, sceneggiatore e produttore, autore della trasposizione cinematografica di Gomorra, Il racconto dei racconti, del film Dogman (2018) e del più recente, Io capitano (2023), si è soffermato poi sul suo rapporto privilegiato coi giovanissimi. “Sono stato anch’io ragazzo, ricordo di quando andavo ad ascoltare registi o attori per trarre consigli e spunti. Oggi lo faccio io con loro: racconto la mia esperienza e siccome ci sono tanti modi di fare cinema, lascio a loro la scelta,affinché individuino la loro strada. Ogni film è un viaggio, un’avventura e un periodo della tua vita che dedichi a entrare in un altro mondo, a incontri, in sintesi a un’esperienza che ti poterà a un cambiamento, un po’ come ti cambiano i viaggi. E a proposito dell’ultimo e pluripremiato, “Io capitano”, che ha ricevuto 17 premi, tra i quali, il Leone d’argento per la miglior regia nel 2023 e il David di Donatello come miglior film nel 2024. “Per certi aspetti è un viaggio che mi ha cambiato più di tutti gli altri film che ho realizzato finora. Ciò, perché ho avuto l’opportunità di conoscere e vivere a lungo accanto a coloro che affrontano i viaggi della speranza: parlare con loro, condividere i momenti di riposo e svago, ascoltare le loro impressioni, vedere la carica vitale che li spinge, il coraggio e insieme la loro ingenuità, sono cose che ti rimangono dentro. La consapevolezza che attraverso il film avrebbero dato finalmente voce a chi non ne ha,li ha fatti impegnare mettendoci l’anima, cimentandosi anche inscene molto pericolose, rischiando, senza mai tirarsi indietro. Sentivano che era un’occasione per sensibilizzare il pubblico, mostrandogli la loro odissea, ciò che sono costretti ad affrontare:senza voler fare retorica. Purtroppo continuiamo a vedere ogni giorno tragedie: migliaia di morti nel deserto e in mare e, non bastasse, le guerre in corso, penso in particolare all’inferno di Gaza. L’orrore di cui è capace l’essere umano non ha limiti. Io capitano, è stato un film talmente intenso, sia dal punto di vista artistico che umano, personale ed emotivo, da avermi segnato al punto che, anche se sono trascorsi un paio d’anni, ancora non riesco a ripartire con un altro progetto artistico. E a proposito dello stile con cui gira senza spettacolarizzare: “Non faccio nulla di nuovo. Ci sono stati grandi maestri del Neorealismo che prima di me hanno fatto film meravigliosi, che sono stati un po’ i miei padri: De Sica, Rossellini, Visconti. Come registi abbiamo avuto la fortuna di nascere in un Paese ricco di registi geniali che hanno fatto la storia del cinema. Io capitano, è un film che nasce dall’ascolto, dove era necessario essere invisibili. Era importante fare un bel film, nel quale però non si sentisse il nostro compiacimento. Fare una bella fotografia, dove però non si sentisse il lavoro del direttore della fotografia, magari dei bei costumi, ma tutto doveva assolutamente sembrare naturale. Qualsiasi forma di narcisismo in un film del genere, diveniva intollerabile. È stato un grande lavoro di sottrazione, per cercare di arrivare alla semplicità, lavoro sempre difficile da fare nell’arte: ho cercato di fare da mediatore tra i racconti dei protagonisti, la mia visione e la mia esperienza. Un attore che ha partecipato al film, poiché da italiano in Africa mi sentivo un intruso, una volta mi ha detto: non sei un intruso, tu sei un messaggero. Forse messaggero è eccessivo, può sembrare presuntuoso, ma sicuramente un mediatore lo sono stato”. A proposito del rapporto tra cinema e scuola in una società liquida, in movimento. “Ancora non si comprende l’importanza del cinema nella scuola, strumento utile ad approfondire letteratura, musica, pittura, storia. Io capitano, è un film significativo anche per le scuole perché mostra una pagina buia della nostra storia contemporanea e stimola una riflessione sulla tematica universale dell’emigrazione. Porto avanti da sempre una battaglia per far diventare il cinema del passato e di oggi, una materia di insegnamento. Il cinema dovrebbe essere conosciuto quale forma d’arte che parla la loro stessa lingua, che li può sensibilizzare, appassionare, e portarli a conoscere il mondo. Alcuni insegnanti sono un po’ più illuminati e lo promuovono fin dalle medie e nelle periferie, altri non ci pensano affatto. Un documentario come No other land, realizzato da un regista israeliano e uno palestinese (Oscar 2024 come miglior documentario), andrebbe promosso nelle scuole per far conoscere ai ragazzi la realtà di Gaza. Ma la nostra scuola è piena di paradossi: mio figlio sedicenne frequenta l’Istituto d’arte Rossellini, dove non c’è la materia Cinema, ma si insegnano Fisica e Chimica”. Matteo Garrone ha ricevuto il premio Hirpus d’oro alla carriera conferitogli dall’AIFF. Per conoscere il programma della manifestazione: www.arianofilmfestival.it
Attualità
Rievocazione Storica del Dono delle Sacre Spine – Scelti il re e la regina

La ventinovesima edizione della Rievocazione Storica del Dono delle Sacre Spine ha il suo re e la sua regina. Carlo I d’Angiò e Margherita di Borgogna avranno il volto rispettivamente di Maurizio Manganiello, 42 anni, e Rosy Antonaccio, 25 anni. La coppia regale è stata scelta da una giuria composta da Grazia Vallone, vicesindaco del comune di Ariano, da Maddalena Pompa, socia Associazione Sante Spine APS, da Alfonso Maraia, commerciante, da Francesca D’ Antuono, docente, da Flavia Squarcio, giornalista. La Rievocazione si svolgerà nei giorni 11, 12 e 13 agosto; il Palio delle Contrade, poi, si svolgerà il 31 agosto all’ Arena Mennea.
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