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Basket A2F – Un nuovo impasto per Le Farine: a Viterbo la prima lievitazione?

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Ci sarà anche Giorgia Guerri nella sfida che attende Le Farine Magiche al Palamalè di Viterbo (sabato, ore 18.30). La play siciliana ha siglato l’accordo che la vedrà in rossoblù sino al termine della stagione. Un’iniezione di fiducia ed energia ad un gruppo in cui il morale non è dei migliori dopo tutte le traversie di queste ultime giornate in termini di infortuni e risultati.

Coach Ferazzoli è cosciente dell’inside dell’impegno: “Spero che Giorgia possa darci una mano ed infondere fiducia anche alle compagne. Proviamo a trarre energie positive dal +25 dell’andata per aver maggiore convinzione nei nostri mezzi. Viterbo in casa è una formazione temibile, gioca bene. E’ una squadra fatta in casa con un’ossatura costruita nel settore giovanile locale. Hanno la fortuna di avere un coach che è tra i pochi ancora ad insegnare pallacanestro. Con un budget ridottissimo riescono sempre a raggiungere l’obiettivo della salvezza”.

L’AVVERSARIA – Viterbo è la sorpresa della stagione forse più della stessa capolista La Spezia. Buono l’avvio anche di girone di ritorno con lo stesso ruolino di marcia dell’andata: vittorie contro Salerno e Viareggio e sconfitta a Bologna. Al Palamalè il ruolino è di cinque vittorie e due sconfitte in casa contro Bologna e Castel San Pietro. La formazione di coach Scaramuccia, anima storica del basket femminile viterbese, ha confermato in blocco il roster della scorsa stagione che ha raggiunto la salvezza attraverso la poule retrocessione. Un gruppo consolidato da sette stagioni di lavoro dalle giovanile ai recenti campionati di serie A2. La regia è affidata a Lorenza Spirito con la 20-enne Chiara Flauret di scuola cestistica faentina a supporto. Riccobono ed Orchi dalla panchina sono le guardie che affiancano il principale terminale offensivo sul perimetro: Giulia Ciaravella, lo scorso anno alla Belize Roma. Sotto canestro c’è la bulgara Yordanova, alla sua terza stagione a Viterbo, che fa coppia con la pivot Cutrupi reduce dall’esperienza a Battipaglia. E’ frequente il ricorso ai quintetti piccoli con Romagnoli e Ciaravella nel ruolo di ali tattiche.

LE CIFRE (medie per gara):

Defensor Viterbo: P.ti 56,6 (Yordanova 14,3); P.ti subiti 59,1;

ARBITRI – Davide Cirinei di San Vincenzo (LI), Stefania Luporini di Lucca.

I PRECEDENTI – Il match contro Viterbo è un appuntamento classico del campionato di serie A2. Il parziale è di 6-1 per Ariano. Nei quattro precedenti al Pala Cardito altrettanti successi per le rossoblù compreso quello dell’andata per 76-51. L’unica vittoria di Viterbo risale al primo confronto dell’8 dicembre 2012 quando le laziali s’imposero al PalaMalè per 65-60. Da record il match di andata dello scorso campionato. Le arianesi largheggiarono in trasferta per 57-93. Diversi i primati di club stabiliti in quella circostanza: oltre ai 93 punti (primato di Ariano in A2) anche i 12 tiri da tre andati a bersaglio (12/22) e le 27 palle recuperate. Due anche gli high personali: quelli dell’ex Elisa Mancinelli (20 punti, primato assoluto per la guardia ora ad Orvieto in A1) e di Marisabel Santabarbara (17, suo record personale limitatamente alla serie A2).

MEDIA – Su www.legabasketfemminile.com sarà possibile seguire gli aggiornamenti numerici con il tradizionale play by play, così come sul profilo facebook: “Sito ufficiale G.S. Basket Ariano Irpino”.

IL PROGRAMMA DELLA 17^GIORNATA (Serie A2 – Girone B): Ferrara – Viareggio (30/01 ore 20.30); Empoli – Bologna (30/01 ore 21); Palermo – Stabia (30/01 ore 15); Salerno – Brindisi (30/01 ore 19.30); Castel S.Pietro – Civitanova M. (30/01 ore 21); La Spezia – Ancona (30/01 ore 19); Viterbo – Ariano Irpino (30/01 ore 18.30).

CLASSIFICA: La Spezia 32; Ferrara 28; Castel S.Pietro 24; Palermo, Bologna 20; Stabia 18; Empoli, Viterbo 16; Ariano Irpino, Civitanova M. 12; Viareggio 10; Brindisi, Ancona 6; Salerno 4.

Falli C. 18,8 (Romagnoli 3,1); Falli S. 19,4 (Ciaravella 4,4); T2 38,2% (Orchi 45,1%); T3 24,3% (Yordanova 31,2%); Tl 59,7% (Flauret 76,3%); Rimb. 38,5 (Yordanova 8,4); Perse 17,8 (Yordanova 3,6); Rec. 19,9 (Ciaravella 3,1); Assist 4,9 (Yordanova 1,6); Valutaz. 54,9 (Yordanova 14,2).

Le Farine Magiche Ariano Irpino: P.ti 56,7 (Cupido 14,7); P.ti subiti 58,4; Falli C. 19 (Paparo 3,3); Falli S. 17,1 (Cupido 4,8); T2 38,4% (Cupido 50%); T3 26,8% (Vargiu 36,7%); Tl 71,4% (Cupido 80,3%); Rimb. 36,8 (Celmina 7,5); Perse 17,8 (Paparo 3,7); Rec. 19,9 (Cupido 3,2); Assist 9,6 (Cupido 2,9); Valutaz. 61,5 (Cupido 17,1).

 

Fonte : www.basketariano.it

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Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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