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Basket A2F Poule Promozione – E’ un Ariano della…Madonna: la Mcs fa il colpo a Ferrara.

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Against all odds: contro ogni probabilità. La hit di Phil Collins potrebbe essere il giusto tappeto musicale per descrivere l’impresa compiuta dalla Mcs Ariano Irpino che ha inflitto la prima sconfitta interna stagionale a Ferrara fermandone a 13 la striscia di vittorie consecutive. Coach Ferazzoli e le sue hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo contro la favorita numero uno, dopo aver incassato in settimana l’addio di Narviciute. Gara preparata al meglio, adeguamenti difensivi con grande pressione sulla portatrice di palla e sistema con quattro piccole già collaudato. Su tutto c’è però la prestazione monumentale di Tay Madonna. Per lei career high con 32 punti di cui 11 consecutivi nell’ultimo giro di lancette: un’autentica furia inarrestabile.
LA GARA – Avvio contratto su entrambi i fronti. Chesta apre le ostilità, ma quelle che alla fine risulteranno le migliori (Madonna da un lato, Rosier, Rulli e Rosset dall’altro) litigano con il ferro (3-3 al 4’). Ariano trova le soluzioni in penetrazione di Maggi e Mancinelli. Madonna scalda i motori sul finire di prima frazione (9-11 al 9’). La play-guardia arianese però commette la sua terza penalità in avvio di secondo quarto. Le generosità difensiva sul lato forte delle ospiti viene punita dalle biancorosse che trovano il massimo vantaggio grazie ad una tripla di Missanelli (20-13 al 13’). Madonna è “provvidenziale” nei momenti di difficoltà: due triple consecutive aprono un parziale che sarà di 13-2 alla fine del secondo quarto. Le ospiti vanno per la prima volta in lunetta proprio con Madonna solo al 19’ e trovano anche l’unico canestro di Dominguez (22-26 al 20’). Rosset e Rosier rimettono le cose a posto al rientro dall’intervallo lungo. La doppia dimensione della lunga ex Vigarano  crea qualche problema (28-26 al 23’). Madonna è però in serata di grazia: Ariano rimette la freccia con Mancinelli (33-35 al 27’) ed allunga con l’accoppiata Vargiu-Madonna in cabina di regia (35-39 al 29’). Una tripla di Rosset e il primo canestro di Nori illudono le padroni di casa (40-39 al 30’).  L’ultimo quarto è un testa a testa esaltante: Rulli e Rosset da un lato, Madonna e Chesta dall’altro. Gli ultimi quattro minuti sono da cineteca. Vargiu colpisce dall’arco (51-53 al 36’). Nori  e Rulli fanno la voce grossa sotto i tabelloni. Rosset riporta in vantaggio Ferrara all’ultimo giro di lancette (56-55). Chesta fallisce la sua quinta tripla della serata. La vittoria sembra svanire quando è Madonna ad estrarre dal cilindro due triple di fila. Rosset e Rulli tengono in vita Ferrara che ha i liberi del sorpasso con Aleotti che fa 1/2. Il match point è nelle mani di Madonna che chiude in gloria firmando il canestro del definitivo sorpasso.

PFF FERRARA – MCS ARIANO IRPINO: 61-63

Pff Ferrara: Nori 7, Rosier 10, D’Aloja n.e., Cecconi n.e., Rulli 18, Pocaterra n.e., Aleotti 3, Rosset 17, Miccio 2, Missanelli 3, Barlati n.e., Mini 1. Coach: Iurlaro. Ass.: Chimenti.

Mcs Ariano Irpino: Santabarbara, Madonna 32, Vargiu 5, Albanese, Chesta 14, Maggi 2, Dominguez 2, Cifaldi n.e., De Michele n.e., Mancinelli 8, De Luca n.e. Coach: Ferazzoli. Ass.: Calandrelli.

Arbitri: Spessot di Gradisca d’Isonzo (GO), De Biase di Udine.
Parziali: (11-11); (22-26); (40-39)

RISULTATI 03^ GIORNATA (SERIE A2 – Poule Promozione, Girone E): Broni – Bologna (oggi, ore 18); Sesto S.Giovanni – Villafranca VR: 65-44; Ferrara – Ariano Irpino: 61-63.

CLASSIFICA: Paddy Power S.S. Giovanni 6; Mcs Ariano Irpino, PFF Group Ferrara 4; Alpo Villafranca di Verona 2; Meccanica Nova Bologna, Omc Broni 0.

PROSSIMO TURNO (04^ GIORNATA): Ferrara – Sesto S.Giovanni (21/02 ore 21); Villafranca VR – Broni (21/02 ore 21); Ariano Irpino – Bologna (22/02 ore 18).

Fonte: www.basketariano.it

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Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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