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Ariano Basket

Basket A2F – Mcs, oltre Bologna ti attende il paradiso.

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Cresce l’attesa in casa Mcs in vista del big match di domenica al Pala Cardito (ore 18) contro la Meccanica Nova Bologna. Le ragazze di coach Ferazzoli sono reduci dalle due importanti affermazioni esterne contro Broni e Ferrara e proveranno, ancora una volta, a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Al fine di allungare la striscia vincente e consolidare il secondo posto nella poule promozione, la società del presidente Cirillo ha lanciato in settimana un appello a tutti gli appassionati, riproponendo peraltro anche la fortunata iniziativa “Porta papà al basket” in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” di Ariano Irpino, diretto dal prof. Marco De Prospo. A ciascun alunno sarà consegnato un ingresso omaggio. Sia l’allievo che il genitore che “porterà con sé” al palazzetto avranno diritto all’ingresso gratuito per il match di domenica.

Il momentaneo secondo posto nella poule E oggi significherebbe finale. Conservarlo nelle prossime sette gare è un’impresa titanica. Ariano però sembra essersi adattata subito alla nuova situazione dopo la partenza di Narviciute. Ma proprio Bologna è la peggior cliente che le potesse capitare, sia per struttura di squadra, con una coppia di lunghe importanti come Silva e Vian, sia per i due precedenti stagionali, entrambi a favore delle bolognesi. Le due sconfitte sono coincise con le peggiori prestazioni offensive delle arianesi (52 punti realizzati in entrambe le circostanze).

L’AVVERSARIA –  Bologna è arrivata alla poule promozione con il vento in poppa. Le sconfitte contro Ferrara e Sesto San Giovanni hanno solo frenato una formazione che ha trovato il suo primo riscatto domenica scorsa a Broni. La punta di diamante della formazione di coach Lolli è la play italo-americana D’Alie, prima realizzatrice ma anche prima rimbalzista. Sul perimetro ci sono Landi e la “triplista” Irene Cigliani,. Sotto le plance ruotano, l’ex Chieti, Elisa Silva, la veneziana, ex Parma, Gloria Vian, e la 25-enne pivot di Monterotondo, Queen Ezinne Nnodi, lo scorso anno in A3 alla Minerale Puro Roma. Dalla panchina si alzano anche l’ala-pivot Cordola, nel giro della nazionale under 20, e la play-guardia Santarelli dotata di un buon tiro dalla lunga distanza.

LE CIFRE (medie per gara):

Mcs Hydraulics Ariano Irpino: P.ti 65,8 (Madonna 14,1); P.ti subiti 58,4; Falli C. 18 (Madonna 2,6); Falli S. 18,4 (Maggi 4,5); T2 44,1% (Chesta 55,8%); T3 30,4% (Madonna 41,1%); Tl 71,5% (Maggi 71,5%); Rimb. 36,7 (Chesta 4,7); Perse 17,3 (Madonna e Mancinelli 2,4); Rec. 22,2 (Madonna 3,3); Assist 8,4 (Madonna 2,2); Valutaz. 75,2 (Maggi 14,1).

Meccanica Nova Bologna: P.ti 62,8 (D’Alie 14); P.ti subiti 54,9; Falli C. 17,4 (Cordola 3,3); Falli S. 17,3 (Landi 4,6); T2 43,9% (D’Alie 54,1%); T3 29,9% (Santarelli 41,3%); Tl 67% (Cigliani 84,2%); Rimb. 40,6 (D’Alie 7,5); Perse 18,3 (D’Alie 4); Rec. 20,6 (Landi 4,4); Assist 10,9 (D’Alie 4,7); Valutaz. 75,9 (D’Alie 19,8).

ARBITRI: Valleriani di Ferentino (FR), Cassiani di Roma

IL PROGRAMMA DELLA 03^ GIORNATA (A2 – Poule Promozione, Girone E): Ferrara – Sesto S.Giovanni (21/02 ore 21); Villafranca VR – Broni (21/02 ore 21); Ariano Irpino – Bologna (22/02 ore 18).

CLASSIFICA: Paddy Power S.S. Giovanni 6; Mcs Ariano Irpino, Pff Group Ferrara 4; Meccanica Nova Bologna, Ecodent Villafranca di Verona 2; Omc Broni 0.

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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