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Ariano Basket

Basket A2F – Mcs, niente impresa. La coperta è corta: Bologna esce alla distanza.

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Bologna si dimostra ancor una volta indigesta per la Mcs Ariano. Le bolognesi infliggono alle ragazze di coach Ferazzoli la terza sconfitta in altrettanti scontri diretti, agganciandole al secondo posto del girone E della poule promozione. Prive di Dominguez (noie muscolari), le irpine devo alzare bandiera bianca: troppo corta la coperta per poter immaginare di far match pari con le avversarie che, nonostante l’assenza di Vian, dominano a rimbalzo e profondono in campo maggiore lucidità. In una serata in cui la play D’Alie viene limitata al minimo in serie A2 (4 punti), è la nuova arrivata Scibelli a brillare, firmando l’allungo decisivo nel terzo quarto. Ariano paga l’assetto con quattro piccole: solo Madonna in doppia cifra nella serata in cui si tocca il minimo stagionale in termini di punti segnati. Praticamente inesistente la pericolosità interna nonostante la buona volontà di Chesta che ha però raccolto i suoi sette punti solo negli ultimi quattro minuti. In ombra Maggi e Mancinelli: la perugina ha chiuso con un 2/11 dal campo. Il dato dei liberi, 14/14 per Bologna e 2/6 di Ariano, è eloquente.

LA GARA –  Scelte obbligate in casa arianese. Ferazzoli si affida al solito back court Vargiu-Madonna salvo poi preferire Santabarbara in luogo del play sardo. Lolli non può contare su Vian e tiene in naftalina la nuova arrivata Scibelli che sarà protagonista nel secondo quarto. Bologna è padrona dei tabelloni e mette in difficoltà la Mcs con una efficace zona 3-2. E’ Silva a propiziare il primo allungo (6-15 all’8’) che una tripla di Madonna ed un canestro di Maggi tamponano solo momentaneamente. Sono Cordola e l’“esordiente” Scibelli a fare la differenza sotto le plance (11-21 al 12’). La reazione arianese è d’orgoglio e fa leva su una difesa a zona che trova buoni riscontri: 1/13 da tre di Bologna nel primo tempo. I primi canestri di Mancinelli e i primi punti “arianesi” di De Luca valgono l’8-0 di parziale (19-21 al 17’) che illude. Cordola riallunga, mentre Chesta e Maggi sono costrette alla panchina gravate da tre falli. La prima gita in lunetta della Mcs fa registrare lo 0/2 di Albanese con cui si chiude il primo tempo (19-25 al 20’). Nella ripresa la lunga arianese si riscatta ben supportata da Madonna. L’asse play-pivot prova a rispondere allo show di Scibelli. Non basta: capitan Landi segna solo dalla lunetta, ma con Scibelli regala la doppia cifra di vantaggio nell’ultimo mini intervallo (30-41 al 30’). Il parziale bolognese a cavallo delle ultime due frazioni è da ko: 12-0 con due triple di Santarelli (30-49 al 32’). E’ la svolta. Ariano non va oltre la reazione di Chesta che segna i suoi primi punti e gli unici due liberi di squadra quando la gara è ormai già ai titoli di coda.

MCS ARIANO IRPINO – MECCANICA NOVA BOLOGNA: 42-56

Mcs Ariano Irpino: Santabarbara 4, Madonna 12, Vargiu, Albanese 4, Chesta 7, Maggi 9, Dominguez n.e.e, De Michele n.e., Mancinelli 4, De Luca 2. Coach: Ferazzoli.

Meccanica Nova Bologna: Landi 6, Venturi, D’Alie 4, Silva 6, Cigliani 3, Scibelli 14, Santarelli 13, Cordola 10, Poletti, Vian n.e.. Coach: Lolli.
Arbitri: Valleriani di Ferentino (FR), Cassiano di Roma
Parziali: (11-15); (19-25); (30-41)

RISULTATI 4^ GIORNATA (SERIE A2 – Poule Promozione – Girone E): Ferrara – Sesto S.Giovanni: 48-62; Villafranca VR – Broni: 52-65; Ariano Irpino – Bologna: 42-56.

CLASSIFICA: Paddy Power S.S. Giovanni 8; Meccanica Nova Bologna, Mcs Ariano Irpino, Pff Group Ferrara 4; Omc Broni, Alpo Villafranca di Verona 2.

PROSSIMO TURNO (5^ GIORNATA): Broni – Ferrara (01/03 ore 18); Bologna – Villafranca VR (28/02 ore 18); Sesto S.Giovanni – Ariano Irpino (28/02 ore 20.30).

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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