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Ariano Basket

Basket A2F – La Mcs si arrende all’overtime ma festeggia il terzo posto

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Una sconfitta che vale più di una vittoria. E’ la convinzione che accompagna la Mcs Ariano Irpino di ritorno da Santa Marinella. Al Pala De Angelis la formazione di coach Ferazzoli si arrende solo all’overtime (58-56) in una gara che l’ha vista fare a meno, oltre che di Micovic, anche di Madonna, bloccata in Irpinia da un forte attacco influenzale, di Maggi e Narviciute presenti a referto ma non impiegate a scopo precauzionale dopo i problemi fisici palesati in settimana. Se a questo si aggiungono anche le precarie condizioni di Santabarbara che ha stretto i denti nonostante la febbre, si capisce il valore della prestazione offerta dalle rossoblu. Il risultato porta in dote il secondo traguardo stagionale. Dopo la certezza della qualificazione alla poule promozione, arriva anche quella del terzo posto finale nel girone C. Santa Marinella agguanta Ariano a quota 20 ma non riesce a ribaltare il -6 dell’andata. Giochi fatti con le laziali che non potranno migliorare la proprio posizione nell’ultimo turno della prima fase, allorquando osserveranno un turno di riposo. La Mcs chiuderà in casa ospitando la Defensor Viterbo domenica prossima la Pala Cardito.
LA GARA – Ferazzoli si è presentata con Vargiu, Mancinelli, Dominguez, Chesta ed Albanese in quintetto. Una starting five chiamato agli straordinari che ha saputo tener testa alle avversarie grazie alla buona efficacia difensiva. Buono l’avvio di Albanese, 6 punti nel primo quarto, la 19-enne arianese è stata poi costretta ad uscire nel terzo quarto per raggiunto numero di falli. Ariano ha chiuso in vantaggio le prime due frazioni imbrigliando una Santa Marinella meno brillante del solito. Le padrone di casa si sono affidate alla positiva Russo ed alla solita lettone Veinberga trovando il primo vantaggio solo in chiusura di terzo quarto (36-34 al 30’) al termine di una frazione costellata da tanti errori da entrambi le parti. Ariano a quel punto tenta l’impresa, riuscendo a raggiungere anche le cinque lunghezze di vantaggio a quattro minuti dal termine. La situazione falli però pesa e Santa Marinella rientra. L’equilibrio non si schioda sino all’ultimo giro di lancette. Vargiu (nella foto) prova a mettere la sua griffe sul match con la tripla del sorpasso (46-48). Ariano, che potrebbe anche lasciar scappare le avversarie giocando con la differenza canestri dell’andata, commette ingenuamente fallo su Russo che allunga la contesa all’overtime. La Mcs scivola anche a sei lunghezze di svantaggio, ma Santa Marinella spreca e Vargiu blinda il terzo posto con due liberi ad otto secondi dalla fine.

VALENTINO AUTO SANTA MARINELA – MCS ARIANO IRPINO: 58-56 (d1ts)
Valentino Auto Santa Marinella: Vicomandi 12, Ricercato n.e., Biscarini n.e., Del Vecchio, Russo 11, Veinberga 14, Gelfusa 8, Sabatini n.e., Giorgi 6, Scibelli 7, Boccalata n.e., Cardinali n.e. Coach: Precetti.
Mcs Hydraulics Ariano Irpino: Narviciute n.e., Santabarbara, Vargiu 13, Albanese 6, Chesta 14, Maggi n.e., Dominguez 11, De Michele n.e., Mancinelli 12, Russolillo n.e., De Luca. Coach: Ferazzoli. Ass. coach: Calandrelli
Arbitri: Spinelli e Marsico di Roma
Parziali: (10-13); (25-28); (36-34); (48-48)

RISULTATI 17^ GIORNATA (SERIE A2 – GIRONE C): S. Marinella – Ariano Irpino: 58-56; Bologna – Roma: 75-51; Salerno – Civitanova M.: 64-68; Viterbo – Castellammare: 48-78. Riposa: Magika Castel San Pietro.
CLASSIFICA: Magika Castel San Pietro, Meccanica Nova Bologna 26; Mcs Ariano Irpino, Valentino Santa Marinella 20; Infa Civitanova Marche 14; Trust Risk Castellammare 12; Defensor Viterbo 10; Srb Roma 6; Carpedil Salerno 2.
PROSSIMO TURNO (18^ GIORNATA): Civitanova M. – Castel S.Pietro (25/01 ore 18); Ariano Irpino – Viterbo (25/01 ore 18); Roma – Salerno (24/01 ore 21); Castellammare – Bologna (24/01 ore 19). Riposa: Valentino Santa Marinella.

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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