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Ariano Basket

Arriva Battipaglia, Ariano prova l’ultimo sforzo.

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Sarà una domenica di grande festa al Pala Cardito. L’ultima della prima stagione in serie A2 sarà l’occasione per celebrare l’accesso ai play-off, conquistati peraltro con due turni di anticipo. La striscia aperta di tre successi di fila (mai in questa stagione) denota una formazione in salute che, circoscrivendo le problematiche fisiche in alvei di maggiore gestibilità, è riuscita a mettere in campo maggiore lucidità offensiva ed a ritrovare spirito di squadra. E contro Battipaglia, già matematicamente quinta (incontrerà Ancona nei quarti), le motivazioni non mancheranno. Le ragazze di Agresti hanno la ghiotta opportunità di chiudere al settimo posto, risalendo in un sol colpo ben due posizioni nella griglia play-off. Serve un ultimo successo e la concomitante sconfitta di Bologna a Napoli. E’ l’ipotesi più favorevole che vedrebbe le irpine incrociare Napoli nei quarti di play-off. Tre gli scenari possibili. In caso di sconfitta l’Lpa terminerebbe al nono posto. Il conseguente incrocio ai quarti verosimilmente sarebbe contro la Carispezia, favorita dal pronostico nel match conclusivo contro College Italia. Un successo viceversa porterebbe le ragazze di Agresti a quota 22, al pari di Salerno che ha già chiuso la stagione regolare. Il confronto diretto favorevole con le salernitane garantirebbe l’ottavo posto ed il probabile accoppiamento ai quarti con l’altra spezzina, la Virtus La Spezia. Ma l’ipotesi più suggestiva è quella che vedrebbe la concomitante sconfitta di Bologna a Napoli ed il conseguente arrivo a tre a quota 22. In tal caso le irpine guadagnerebbero ben due posizioni terminando al settimo posto (Salerno ottava e Bologna nona) e si spalancherebbero le porte del derby con Napoli, certa del quarto posto, nel primo turno dei play-off.

 

LE CIFRE (medie per gara):

LPA Ariano Irpino: P.ti 60,7 (Micovic 13,2); P.ti subiti 57,9; Falli C. 17,5 (Paparo 3,3); Falli S. 18,8 (Micovic 4,8); T2 44,2% (Ferazzoli 48,1%), T3 24,3% (Aversano 37,5%), Tl 64,8% (Paparo 78,3%), Rimb. 45,1 (Narviciute 7,7), Perse 22,2 (Paparo 3,9), Rec. 20,3 (Paparo 2,7), Assist 7,3 (Paparo e Narvicute 1,7), Valutaz. 72,1 (Narviciute 13,6).

Minibasket Battipaglia: P.ti 63,6 (Treffers 16,7); P.ti subiti 57; Falli C. 15,8 (Paffi 3,5); Falli S. 17,1 (Treffers 6,2); T2 47,1% (Chiarella 60%), T3 28,1% (Ramò 40,5), Tl 66,8% (Granieri 78%), Rimb. 37,6 (Treffers 7,4), Perse 19,2 (Treffers 3,4), Rec. 19,9 (Granieri 2,5), Assist 7,3 (Di Battista 2,4), Valutaz. 73,3 (Treffers 21,5).

ARBITRI: Mottola di Taranto e Baccilieri di Maglie (LE)

IL PROGRAMMA DELLA 26^ GIORNATA (SERIE A2 – girone B): Ragusa – Elite SP (24/03 ore 18); Ariano Irpino – Battipaglia (24/03 ore 18); Siena – Viterbo: (24/03 ore 18); Ancona – Reggio C. (24/03 ore 18); Carispezia SP – College Italia (24/03 ore 18); Napoli – Bologna (24/03 ore 18). Riposa: Carpedil Ipervigile Salerno.

CLASSIFICA: Ragusa 44; Carispezia SP 38; Elite SP 36; Napoli 34; Battipaglia 30; Ancona 26; Bologna, Salerno 22; Ariano Irpino 20; Viterbo 12; Reggio C. 10; College Italia 6; Siena 0.

POST SEASON: Ragusa promossa in serie A1. Ai quarti di play-off (in palio la seconda promozione): Carispezia, Elite La Spezia, Napoli (quarta), Battipaglia (quinta), Ancona (sesta), Salerno, Bologna, Ariano Irpino. Ai play-out (una retrocessione): Viterbo vs Siena; Reggio C. vs College Italia.

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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