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Amore: parola senza sentimento?

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La crisi profonda che attraversa la nostra società, unita alla quarantena, complica i rapporti interpersonali e familiari. Relazioni consunte si esasperano allor quando si è costretti a condividere lo stesso spazio fisico ed ogni occasione diventa motivo di litigi, rancori lontani riaffiorano come i tuoni in estate che preannunciano la tempesta. Rompere una relazione opprimente non è cosa semplice, la mancanza di indipendenza economica, soprattutto per le donne, la presenza di figli minori, le probabili ritorsioni, congelano la realtà in una perenne crisi non sempre confinata entro limiti di civile “sopravvivenza”. Se a questo si aggiunge la perdita del lavoro del marito/compagno convivente la miscela diventa drammatica, senza via d’uscita. Uomini dediti alla violenza, non solo quella psicologica, programmano la distruzione dell’altra e, scientemente, perseguono l’obbiettivo. Il rifiuto di continuare il rapporto in uno stato di soggezione è un affronto insopportabile e qualsiasi modalità è utile per annientare l’altra, ormai non più persona ma degradata ad oggetto privo di qualsiasi pregio. È inaccettabile, ogni persona nasce e muore libera. Questa sub-cultura appartiene a tutte le latitudini e le culture, prescinde dall’età e dal titolo di studio. Trae spunto da un modello arcaico che riconosceva alla donna il ruolo di angelo del focolare domestico e di una presunta sottomissione della donna all’uomo. L’evoluzione del pensiero umano e le rivendicazioni sacrosante della donna le hanno consentito non solo di inserirsi a pieno titolo nel mondo del lavoro ma anche di rivendicare una posizione paritaria nell’ambito domestico. Fatto quest’ultimo non sempre realizzato in quanto il ménage familiare rimane, in molti casi, competenza esclusiva delle donne così come la cura della prole. Modello stantio che genera frizioni, scarsa condivisione e motivo di litigi e, ancor

peggio, profonde lacerazioni che, negli anni, possono irreparabilmente allontanare i conviventi. La condivisione e l’ascolto, a mio avviso, sono il segreto per rinverdire e far durare per tutta la vita il rapporto d’amore. Nulla può essere presunto, nulla può essere scontato. Il dialogo alimentato proficuamente ha un effetto terapeutico, migliora la conoscenza che è sempre in divenire e mai fissa, muta con la maturità della persona e previene o riduce le frizioni della convivenza quotidiana. Le parole del filosofo Zygmunt Bauman illuminano la nostra esistenza “[…] L’amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l’uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno”.

Parole chiare e limpide che impongono responsabilità e complicità con l’altro, rinnegano il concetto “ora e subito” e depotenziano la mentalità “usa e getta” o del “proviamo”, fissano obbiettivi condivisibili per la costruzione di un amore eterno. Vi confesso che le parole di Bauman mi hanno emozionato, ho vissuto per 26 anni con Lucia, una donna stupenda. L’unione con lei è stata simile al volo di una farfalla su un campo di fiori variopinti e profumati, durata sino alla fine della sua esistenza. Amore a prima vista rimasto tale nel tempo.

Auguro ad ognuno di voi di vivere ad occhi aperti sino alla vecchiaia inoltrata questo bel sogno.

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Attualità

L’eutanasia delle aree interne del Sud decisa per legge

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Il governo Meloni ha predisposto il nuovo Piano Strategico per le Aree Interne pubblicato dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e per il Sud, struttura che coordina e pianifica l’attuazione delle politiche di coesione territoriale. Il documento messo a disposizione del Ministro Tommaso Foti, in quota Fratelli D’Italia, descrive la drammatica situazione di ben 42 aggregati comunali del Sud per i quali si configura una situazione di “povertà dietro l’angolo” e individua come soluzione “l’accompagnamento allo spopolamento” ritenuto “l’obbiettivo minimo”. Il Presidente della CNA di Enna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Valentino Savoca, denuncia il fatto e dichiara, senza mezzi termini, la scelta “inaccettabile e offensiva nei confronti di milioni di persone, della storia di tante comunità e dell’Italia dei comuni” (Ennalive.it, 2 luglio 2025). La migrazione dalle aree interne del Mezzogiorno è stata valutata irreversibile, sia dall’attuale governo che da quelli precedenti, mai contrastata con azioni concrete che avrebbero potuto invertire il trend negativo. I dati dell’Istat confermano la diminuzione della popolazione ed offrono al governo Meloni l’alibi per ridurre o azzerare le risorse finanziarie per la sanità, l’Istruzione, del fondo perequativo e infrastrutturale nonché quelle del PNRR, dirottandole verso il Centro-Nord. Con l’effetto di favorire l’accentramento della popolazione in poche aree urbane super affollate, dotate di servizi efficienti mentre le aree interne del meridione sono condannato ad un oblio programmato che le trasformerà in una riserva indiana abitata, in maggior misura, da anziani. I meridionali sono di serie B ma quelli delle aree interne appartengono ad una sotto categoria con ancora minori diritti di cittadinanza, concetto ribadito in una nota di Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd (2 luglio 2025). Nemmeno con i fondi del PNRR si è voluto ridurre il divario infrastrutturale complementare alla nascita dell’industria manifatturiera e della logistica finalizzate alla riduzione della migrazione. Hanno favorito le disuguaglianze socio-economiche che rendono il Paese diviso e disuguale.

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Convocato Consiglio Comunale – In discussione lo spostamento del mercato settimanale e riconoscimento stato di calamità

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, in unica convocazione per il giorno 8 luglio 2025 alle ore 17,00 per la trattazione dei seguenti argomenti:

  • – Richiesta riconoscimento stato di calamità e costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio dei danni subiti e l’individuazione degli agricoltori danneggiati;
  • – Spostamento del mercato settimanale in località Cardito. Discussione ed esame della possibilità di revoca del provvedimento e di ripristino della sede originaria.
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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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