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Alessandro Ciasullo Svolta Popolare :«Ariano, vuoto di visioni prospettiche, passerelle inutili e assuefazione all’immobilismo. »

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Il consigliere di minoranza denuncia lo stato di assenza di prospettiva politica e di investimenti da parte della maggioranza sulle politiche sociali e sullo sviluppo complessivo della comunità.

 

ARIANO IRPINO – In un clima di sostanziale “calma apparente” si continua a rimandare una visione complessiva e di rilancio della città. Mentre alcuni si crogiolano della propria arianesità, con interventi che invitano all’amore indiscriminato verso la propria maggioranza, l’assessore preposto in realtà non ci spiega quale idea di lotta alle dipendenze abbia e con quali strumenti intenda far fronte ad una situazione drammatica. E’ notizia di questi giorni il rinvenimento di siringhe atte all’assunzione di stupefacenti di fronte la scuola “P.S. Mancini” in un posto frequentato da cittadini di tutte le età.

Si continua a non avere una visione strategica sul commercio nel centro storico e di quali saranno i tempi e le conseguenze della chiusura del centro per gli “ultimi eroi” che ancora hanno un esercizio commerciale, dovuto alla realizzazione dell’auspicato polo di formazione alberghiera al posto del complesso Giorgione; si parla di tre mesi, sarà così?

Non pervenuto è lo stato di avanzamento del decantato palazzo “Gambacorta”, un limbo perenne la cui risoluzione si allontana; speriamo fortemente di sbagliarci.

Delle tre strutture adibite a parcheggio (Calvario, Valle, Sambuco) non si comprende quali siano le strade da percorrere per tentarne una definitiva fruibilità.

Non si conoscono quali strategie si stiano adottando per generare posti di lavoro per i giovani “arianesi”; uno stillicidio perpetuo che negli ultimi anni ha portato all’allontanamento dalla città di circa 400 persone entro i 29 anni d’età. Inoltre, i dati del “Il Sole 24 Ore”, continuano a proiettarci per reddito pro-capite oltre il 40esimo posto nella provincia di Avellino.

Quali strategie si stanno attuando per il reinserimento sociale e lavorativo degli ultra-quarantenni perdenti lavoro?  Dobbiamo immaginare che la stagione della necessità e del bisogno sia un buon viatico per generare consenso?

Viabilità alternative a Cardito: possiamo trovare soluzioni concrete o vogliamo continuare ad attuare il metodo del “muro di gomma” nascondendo la testa sotto la sabbia?

In zona “Tranesi” è possibile concludere i lavori per la realizzazione di una piazzetta oppure dobbiamo continuare ad avere cantieri perenni sperando nell’intervento divino?

Viabilità rurale: possiamo ancora consentirci di abbandonare la città in una contrapposizione tra cittadini di serie A e cittadini di serie Z rispetto alla sacrosanto diritto di poter usufruire di servizi all’altezza delle tasse pagate?

Gestione TARI: è possibile avere dati certi su quale sia lo stato di evasione dell’imposta con la verifica delle distanze dai punti di raccolta con i cassonetti “stranamente” viaggianti da distanze “amiche” a distanze “avversarie”? E’ possibile sapere perché se la differenziata aumenta (?) il prezzo da pagare della TARI non diminuisce?

I quesiti sono tanti, la città vive una febbre costante ma con una medicina politica di cui non si conosce né il nome né il principio attivo. A questo stato di cose stiamo tentando di portare un nostro autentico contributo che non è fatto di contrapposizione sterile; ci rendiamo conto però che manca un’idea di città e ancor più di cosa significhi costruire comunità. Questo significa essere buoni amministratori e buoni politici?

 

Alessandro Ciasullo

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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