Attualità
A Genova la proiezione del docufilm “My FlorIta” della regista arianese Manuela Filomena

Dopo la prima del 6 giugno, avvenuta a Mirabella Eclano all’interno degli eventi speciali dell’ Ariano Film Festival 2025 a cura di Anna Rita Cocca, il docufilm MY FLOR ITA approda a Genova per la seconda presentazione sul suolo italiano. La proiezione è fissata per il 12 giugno prossimo presso la Sala Conferenza del Museo Nazionale dell’Emigrazione. L’opera nata da una collaborazione progettuale tra Manuela Filomena e Enza Iadavea, con la produzione americana diEufrasio Volpe, esplora e mette in evidenza l’identità degli italiani e degli italo – americani in Florida. Il docufilm intreccia e racconta storie di emigrazione, di resilienza e di riscatto di una popolazione che con volontà e talento diviene oggi modello di attenzione da parte degli statunitensi che riservano particolare interesse all’evoluzione della cultura italiana. La regista Manuela Filomena, che attualmente vive in Florida, ha curato anche la sceneggiatura e con grande sensibilità e maestria è riuscita a dare risalto alle emozioni dei racconti della prima parte del film culminati in reali esperienze che restano testimonianze di un percorso di vita importante . Nella seconda parte, con una trattazione poetica, la regista assegna il ruolo di protagonista ad Alpha, un misterioso giovane che interpreta e simboleggia il futuro della Florida. La migrazione, la cultura, e l’identità saranno i temi dominanti che saranno discussi con il pubblico a Genova nella post visione allapresenza di Manuela Filomena, di Eufrasio Volpe produttore del docufilm e Andrea Chiodetti autore delle musiche originali.
Attualità
Restiamo umani

È inammissibile l’aggressione subita dal turista francese a Milano, sacrosanta è l’indignazione della comunità ebraica che parla di clima di odio crescente, simili atti non appartengono alla società civile e devono essere perseguiti senza apporre eccezioni o condizioni. Dobbiamo “restare umani”, l’altro è sempre una persona della quale possiamo non condividere le idee ma deve essere rispettato il pensiero e garantita l’incolumitàfisica. Il clima di esasperazione viene da lontano, è il frutto della mancata risoluzione della questione palestinese e dall’odio crescente tra palestinesi ed israeliani culminato nell’evento sanguinario di Hamas compiuto il 7 ottobre 2023 con il rapimento ed uccisione di decine di israeliani, atto da condannare per la sua disumanità. La reazione di Israele è stata forte, ancora oggi prosegue senza sosta con l’intento di liberare gli ostaggi ed ottenere i corpi di quelli morti.Gaza è un cumulo di macerie nella quale non possono entrare i rifornimenti bloccati dagli israeliani. Le persone vagano in cerca di cibo, i bimbi sono scheletri che muoiono per fame, gli ammalati e i feriti non possono essere curati per mancanza di ospedali e medicine. A mettere ulteriore benzina sul fuoco sono le frasi di Netanyahu che nega la mancanza di cibo a Gaza, fatto smentito da Trump. Parole che offendono l’intelligenza umana e alimentano, ancor di più, il rancore e l’odio.
A mio avviso, ogni persona o organizzazione dovrebbe condannare come disumana la strage perpetrata da Hamas così come l’agire del governo israeliano nei confronti degli abitanti di Gaza. Forse, potrebbe essere il punto di partenza per fermare la corsa all’odio.
Attualità
Scossa di terremoto nella notte con epicentro a 3 km da Bonito

Un terremoto di magnitudo 3.5 è stato registrato poco prima delle 3 di notte a 3 chilometri da Bonito, in provincia di Avellino e a poca distanza da Benevento. La scossa ha avuto epicentro a una profondità di 17 chilometri. La scossa è stata chiaramente avvertita dalla popolazione in diverse località della provincia di Avellino, in particolare ad Ariano, Grottaminarda e Apice ed in alcune zone del beneventano. Al momento non si segnalano danni a persone o cose, ma come da prassi, la Protezione Civile e le autorità locali stanno effettuando verifiche precauzionali e sono in contatto con i servizi di emergenza.
Attualità
Piccoli ambasciatori del Saharawi ad Ariano

In arrivo anche quest’anno in Irpinia un nutrito gruppo di bambini Saharawi. Il programma di mobilità, sostenuto dalla rete Saharawiinsieme alla rappresentanza del Fronte del Polisario in Italia,promuove nel periodo estivo il progetto “Piccoli Ambasciatori di Pace” per le bambine e i bambini saharawi che vivono nei campi profughi nel territorio algerino della provincia di Tindouf. In Irpinia, per il ventiseiesimo anno consecutivo, i piccoli saranno ospiti dell’associazione di Volontariato Vita che, in cooperazionecon il Rotary Community Corps Avellino Est (e con la collaborazione delle associazioni Club La Tartaruga, Panatlon, Valentina un angelo per la vita, Associazione Nicola Lo Conte, Il paese dei balocchi, Voglia di sorrisi) ha già messo a punto un calendario di attività ludico/ricreative e di conoscenza del territorio che coinvolgerà molte realtà pubbliche e private della provincia e si svolgerà dal 30 luglio al 21 agosto. Già una ventinain tutto le attività e i comuni che hanno aderito all’iniziativa. Lo scopo del progetto, infatti, non è solo quello di offrire visite mediche ai piccoli saharawi ma, soprattutto, di consentire loro l’apertura sul mondo esterno e su realtà nuove e diverse nell’ottica della formazione globale dei piccoli ambasciatori, nonché di favorire la conoscenza della storia Saharawi, ovvero di un territorio del Sahara Occidentale occupato militarmente, a partire dal 1975, dal Marocco, nazione che ha relegato la vita di questo popolo in campi profughi, che insistono in pieno deserto nel territorio algerino, riducendolo ad una condizione ininterrotta e perpetua di precarietà materiale, sociale e culturale. Malgrado ciò, il popolo saharawi compie enormi sforzi per conservare ed arricchire la propria cultura tradizionale e, nell’ottica della tolleranza e dello scambio reciproco, si apre alla modernità, alla tecnica e alla scienza. Ed è soprattutto per tale motivo, in un momento storico in cui il diritto all’autodeterminazione dei popoli è messo in discussione e fatto oggetto di sistematica mortificazione, che la mobilità dei piccoli sarahawi, da sempre improntata alla reciproca conoscenza e valorizzazione delle peculiarità specifiche di ogni popolo e che ha a modello fondante la costruzione di percorsi di pace per i cittadini del domani,assume una valenza ancora più significativa.
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